Numero3547.

 

U N    A M I C O    V E R O

 

Vuoi sapere chi è un amico vero?

Non guardare chi ti aiuta quando stai male: è troppo facile.

A tutti piace fare l’eroe e consolarti, perché la tua tristezza non minaccia nessuno.

Se vuoi la verità, guarda chi applaude quando vinci.

Racconta una bella notizia, un successo, una vittoria e guarda i suoi occhi per quel mezzo secondo prima che sorrida.

Se vedi appena un lampo di fastidio o se cambia subito discorso parlando di sé, o se sminuisce la tua vittoria con un “Sì, ma …”, quella persona non è un amico, è un rivale segreto che ti tollera solo finché stai un gradino sotto di lui.

L’amico vero è quello che non si sente sminuito dalla tua luce, ma la usa per accendere la sua.

 

@Influenza.Mentale

Numero3477.

 

P E R S O N E    “F O R T I”

 

1   Vivono nel presente, non nel”quando avrò” o “quando finirà”.

2   Si svegliano pensando a ciò che possono fare oggi, non a ciò che non possono controllare.

3   Non sprecano energie nel rivivere vecchie ferite.

4   Perdonano, non per gli altri, ma per liberare se stessi.

5   Sanno che il passato non si cambia, ma può insegnare.

6   Preparano il futuro con calma, senza ansia.

7   Sanno che la paura è solo una voce, non una verità.

8   In psicologia, questo equilibrio si chiama consapevolezza, ma nella vita reale, si chiama solo pace interiore.

 

@healingsoulmusic436

Numero3460.

 

Q U A N D O    I N I Z I    A D    AM A R T I

 

Cammini più dritto – il tuo corpo diventa un messaggio di fiducia.

Ti guardi allo specchio con orgoglio – vedi forza dove prima vedevi difetti.

Dici “no” senza sensi di colpa – proteggi il tuo spazio personale.

Scegli relazioni sane – non accetti più relazioni tossiche.

Celebri ogni vittoria – la gioia diventa carburante per la tua autostima.

Trasformi fallimenti in forza – ogni caduta diventa lezione.

Investi in te stesso – ti riconosci come la tua risorsa più preziosa.

Non temi giudizi – resti fedele ai tuoi valori.

Hai coraggio di osare – smetti di vivere in gabbia.

Trasmetti luce agli altri – la tua energia diventa ispirazione.

 

@AnimaOltreilimiti80.

Numero3448.

 

P E R D I T A    D I    C R E D I B I L I T A’

 

Promettere più di quanto puoi mantenere.

Parlare male degli assenti.

Cambiare opinione a seconda di chi hai davanti.

Evitare responsabilità quando sbagli.

Interrompere continuamente chi parla.

Fare il saputello su ogni argomento.

Non rispettare i tempi degli altri.

Accampare pretesti, usare troppe scuse.

Prendere meriti che non ti appartengono.

Mentire anche sulle piccole cose.

 

@ProGix

Numero3410.

 

P E R S O N E    T O S S I C H E

 

Ti criticano davanti agli altri – Umiliazione pubblica.

Minimizzano i tuoi successi – Svalutazione

Ti interrompono continuamente – Mancanza di rispetto.

Ti incolpano dei loro errori – Scarico di responsabilità.

Ti fanno sentire inadeguata – Colpa indotta.

Ti escludono da decisioni importanti – Isolamento.

Ti fanno dubitare di te – Insicurezza programmata.

Ti ricordano i tuoi errori passati – Manipolazione emotiva.

Ti tolgono energie con lamentele costanti – Prosciugamento emotivo.

Ti trattano bene solo quando serve a loro – Amore condizionato.

 

@AnimaOltreilimiti80

Numero3409.

 

“Nemmeno al tuo migliore amico”, psicologo indica 9 cose che non devi condividere con nessuno

Indice dei contenuti

Tore Kesicki, psicologo, mental coach e volto noto di TikTok, ha acceso il dibattito con un video diventato virale in poche ore.

In un video di 2 minuti, ha elencato nove aspetti della propria vita che andrebbero tenuti segreti.

Nessuna eccezione.

Nemmeno per il migliore amico, nemmeno per la persona amata e – a suo dire – nemmeno ai genitori.

Secondo lui, certe cose vanno custodite gelosamente, per evitare delusioni, giudizi o – peggio ancora – sabotaggi.

Le sue parole hanno raccolto centinaia di migliaia di visualizzazioni, ma anche commenti contrastanti.

C’è chi lo considera troppo diffidente, quasi cinico.

Ma molti utenti, soprattutto adulti, hanno ammesso di rivedersi in quelle riflessioni.

Un commento molto apprezzato dice tutto: “Ieri ho detto troppo di me stesso a una persona e me ne sono già pentito”.

Sogni e obiettivi: meglio tacere finché non li realizzi

Kesicki è diretto: “Quando condividi i tuoi sogni, qualcosa si inceppa”.

Secondo lui, raccontare i propri obiettivi prima di averli raggiunti può bloccare il processo.

Come se le parole togliessero energia al progetto.

Ma c’è di più. Una volta rivelato un sogno, entrano in gioco dinamiche esterne, aspettative, pressioni e – soprattutto – giudizi non richiesti.

Finché un obiettivo non è realtà, tenerlo per sé potrebbe proteggerlo. Anche dalle influenze negative delle persone più vicine.

Soldi e situazioni finanziarie: parlare di denaro crea distanza

Uno dei passaggi più forti del video riguarda la sfera economica.

Kesicki racconta: “A 22 anni guadagnavo più di mio padre. Gliel’ho detto e ho visto la gelosia nei suoi occhi. Non lo dimenticherò mai”.

Non tutti riescono a gioire per il successo altrui.

Parlare apertamente di soldi, stipendi o patrimoni personali può generare disagio, invidia o competizione, anche nei rapporti più stretti.

In un mondo che tende a misurare il valore personale in base al conto in banca, meglio evitare dettagli superflui.

Debolezze e problemi personali: il rischio è che vengano usati contro di te

“Le tue debolezze possono diventare armi nelle mani sbagliate”, avverte Kesicki.

Confidare fragilità emotive, paure o limiti a qualcuno può sembrare un gesto di fiducia. Ma è anche un rischio.

Oggi si è amici, domani magari no.

E quello che un tempo era uno sfogo intimo, può trasformarsi in un punto debole esposto.

Vale anche per i problemi familiari“Magari tu li vivi come gravi, ma per altri sono sciocchezze. E ti giudicano”.

Non tutto va raccontato, perché non tutti hanno la sensibilità per capirlo o il rispetto per custodirlo.

Progetti futuri e “grandi mosse”: la gelosia non dorme mai

“Molte persone non hanno piani per il futuro. Se racconti i tuoi, li fai sentire inadeguati”, spiega Kesicki.

Parlare della propria prossima “mossa” – un cambio di lavoro, un lungo viaggio, un trasferimento, un progetto ambizioso – può accendere meccanismi di invidia in chi si sente fermo o insoddisfatto.

Non tutti saranno felici dei tuoi traguardi.

Per alcuni, il tuo entusiasmo è un fastidio. E lo mostrano con frecciatine, disinteresse o sabotaggi sottili.

Meglio coltivare i progetti in silenzio, almeno finché non si concretizzano.

Segreti, vita privata e oggetti personali: la fiducia ha un limite

Un altro tema delicato toccato dallo psicologo riguarda la fiducia. 

“Oggi il partner può diventare il tuo peggior nemico nel giro di un secondo”, afferma senza mezzi termini.

Non è paranoia, dice: è esperienza. Troppe storie finite con rancori e tradimenti partiti da una confidenza sbagliata.

Vale per i segreti personali, ma anche per la vita privata: dettagli intimi, storie passate, dinamiche familiari.

“Non dirlo a nessuno. Se oggi ti fidi, domani potresti pentirtene”.

E poi c’è la questione dei beni materiali“Se hai una barca, un’auto o un elicottero, non dirlo. Anche lì scatta la gelosia. Pensi che tutti siano felici per te? Non è così”.

A volte basta un dettaglio per cambiare lo sguardo di qualcuno su di te.

Gentilezza silenziosa: il vero bene non ha bisogno di spettatori

Infine, un consiglio che Kesicki definisce personalenon condividere gli atti di gentilezza.

Nessuna foto, nessun post, nessun racconto autocelebrativo.

“Fallo per te stesso. Non per vantarti. La bontà vera è silenziosa”.

In un’epoca in cui tutto viene documentato e condiviso, questo suggerimento suona quasi rivoluzionario.

Forse perché tocca una verità più profonda: non tutto deve diventare condiviso.

Alcune cose, forse le più preziose, meritano di restare solo nostre.

Cinico o realistico? Il dibattito divide i social

Il video di Tore Kesicki ha ricevuto migliaia di commenti.

Alcuni utenti lo definiscono esagerato, pessimista, incapace di fidarsi. Ma c’è anche chi lo appoggia: 

“Con l’età, aumentano le delusioni. E diminuisce la voglia di aprirsi con chiunque”, scrive una donna di 47 anni.

Altri ammettono di aver imparato la lezione a proprie spese.

Il contenuto, per quanto semplice, ha toccato un nervo scoperto: quanto possiamo davvero fidarci degli altri?

Quanto raccontare di noi stessi ci espone a rischi invisibili?

E soprattutto: siamo davvero sicuri che chi ci ascolta voglia il nostro bene?

Numero3303.

 

da  QUORA

 

Scrive Brian Pennie, corrispondente di QUORA

 

C O S E    D A    N O N    F A R E

 

  1. Paragonare se stessi agli altri. La gioa viene dal progresso, non dal paragonarsi agli altri.
  2. Discutere con gli altri. Potresti avere ragione, ma non cambi l’opinione della gente, ecco il punto.
  3. Farsi inquinare da notizie negative. A meno che tu non abbia intenzione di fare qualcosa al riguardo, stai solo inquinando la tua mente. E se condividi le notizie con gli altri, stai anche inquinando le loro.
  4. Frequentare persone a cui piace lamentarsi, incolpare, condannare e criticare.
  5. Procrastinare. Porta solo miseria. Ma se tu agisci, stai bene. E se agisci costantemente, sarai inarrestabile.
  6. Rassegnarsi. Non arrenderti mai. Gli unici limiti nella tua vita sono quelli che poni tu, quindi sogna in grande e sii ambizioso.
  7. Non dubitare mai di te stesso. Se lo fai, avrai più motivi per supportare le tue affermazioni.
  8. Avere lo smartphone vicino al letto.
  9. Una carriera che non ti piace.
  10. Zucchero raffinato.
  11. Alcol.
  12. Meno di 8 ore di sonno.
  13. Un letto scomodo.
  14. Social media.
  15. Lavorare troppo.

 

 

Numero3241.

 

N O N    P U O I ….    di  Abraham  Lincoln

 

Non puoi portare prosperità scoraggiando la parsimonia.

Non puoi rafforzare i deboli indebolendo i forti.

Non puoi aiutare i lavoratori se colpisci i datori di lavoro.

Non puoi predicare la fratellanza incoraggiando l’odio di classe.

Non puoi restare fuori dai guai spendendo più di quanto guadagni.

Non puoi costruire il carattere e il coraggio privando l’uomo dell’iniziativa e dell’indipendenza.

Non puoi aiutare gli uomini facendo sempre in loro vece ciò che dovrebbero fare da soli.”

 

Abraham Lincoln

 

N.d.R.:

Il 5 maggio 2021 su Facebook è stato pubblicato un post contenente una presunta dichiarazione di Abramo Lincoln. Il sedicesimo presidente degli Stati Uniti d’America, assassinato nel 1865, avrebbe detto: «Non puoi portare prosperità scoraggiando la parsimonia. Non puoi rafforzare i deboli indebolendo i forti. Non puoi aiutare chi guadagna un salario colpendo chi lo paga. Non puoi incoraggiare la fratellanza incoraggiando l’odio di classe. Non puoi aiutare il povero distruggendo il ricco. Non puoi stabilire solida sicurezza sul denaro preso a prestito. Non puoi restare fuori dai guai spendendo più di quanto guadagni. Non puoi costruire il carattere e il coraggio privando l’uomo dell’iniziativa e dell’indipendenza. Non puoi aiutare gli uomini facendo sempre in loro vece ciò che dovrebbero fare da soli».

Si tratta di una notizia falsa.

Come hanno verificato diversi siti di fact-checking statunitensi, le parole erroneamente attribuite a Lincoln sono in realtà del reverendo William J.H. Boetcker, un influente oratore pubblico conservatore della Pennsylvania. La dichiarazione oggetto della nostra verifica è contenuta nell’opuscolo intitolato “Ten Cannots” di Boetcker (Dieci NON PUOI di Boetcker), pubblicato nel 1916.

Nel corso degli anni le frasi contenute nei “Ten Cannots” sono stati attribuiti erroneamente a Lincoln molte volte, anche da parte dell’ex presidente Ronald Reagan.

Contattato dai colleghi di PolitiFact, James Cornelius, direttore del Journal of the Abraham Lincoln association, ha confermato che l’ex presidente non ha mai pronunciato simili parole.

 

N.d.R.: Comunque sia, indipendentemente da chi le ha pensate, pronunciate e scritte, queste frasi meritano attenta riflessione.

Numero3127.

 

3  A F O R I S M I    D I    M A R K    T W A I N

 

L’uomo farà molte cose

per farsi amare,

ma farà di tutto

per farsi invidiare.

 

La paura della morte

deriva dalla paura della vita.

Un uomo che vive pienamente

è pronto a morire

in qualsiasi momento.

 

Poche cose sono più

difficili da sopportare

del fastidio

di un buon esempio.

Numero3018.

 

da  QUORA

 

Scrive Fil, corrispondente di QUORA

 

10  COSE  CHE  TUTTI  DOVREBBERO  ACCETTARE

 

 

Mi rendo conto che non sarà una lista piacevole e potrebbe essere un po’ difficile da accettare, ma queste sono le conclusioni a cui sono arrivato io:

  1. Morirai: tristemente prima o poi tocca a tutti, l’unico modo per essere immortali è avere il proprio nome calcato a fuoco nella Storia;
  2. Non esiste “quella giusta”: devi affrontare l’eventualità di rimanere solo nella vita;
  3. Non puoi essere il migliore in tutto, ci sarà sempre qualcuno che ti batterà;
  4. Nessuno ti regala niente, se vuoi davvero qualcosa combatti per averla;
  5. Lavora sodo ma intelligentemente: la dote che ti fa andare più avanti nella vita non è la “rettitudine”, ma la “furbizia”;
  6. Non si può sempre fare affidamento sugli altri, prima o poi dovrai imparare a cavartela da solo;
  7. Adattati: non va sempre tutto come vuoi tu! È un bene avere un piano generale, ma è sempre meglio averne 15 di riserva: “se qualcosa può andare storto, lo farà” (legge di Murphy);
  8. Non esisti solo tu al mondo, ogni azione ha delle conseguenze;
  9. Ascolta gli altri ma pensa con la tua testa, solo tu puoi vivere la tua vita;
  10. Studia!! Sapere è potere.

Numero3006.

 

da  QUORA

 

Caratteristiche del passivo-aggressivo (sottospecie di narcisista)

 

Una persona passivo-aggressiva è in grado di rendere le persone intorno a sé totalmente nevrotiche, ma allo stesso tempo il suo stile di abuso è talmente subdolo che non si capisce come faccia e quasi non se ne accorge lui stesso (o lei).

Una persona passivo-aggressiva ha moltissimo in comune con un narcisista, anzi il tipico narcisista “nascosto” (COVERT: non evidente) coincide con la descrizione del passivo-aggressivo.

Cosa fa esattamente una persona passivo-aggressiva? Quali sono i suoi comportamenti tipici? Ecco un utile elenco.

–Dimenticanza

Il passivo aggressivo evita responsabilità “dimenticandosi”.
Non c’è modo più semplice per punire qualcuno che il dimenticare quella data, il pranzo o il tuo compleanno o, meglio ancora, un anniversario.

–Dare la colpa:

Non sono mai responsabili delle loro azioni.
Dev’essere sempre colpa di qualcosa che è accaduto sul posto di lavoro, del traffico sulla strada di casa o del commesso troppo lento al negozio.
L’aggressivo passivo non commette errori, sono piuttosto tutti quelli intorno a lui / lei che hanno difetti e devono essere puniti per le loro colpe. Infatti l’aggressivo passivo è sempre molto critico e proietta un’immagine di perfezione personale.

-Mancanza di rabbia:

Lui / lei non esprime MAI la rabbia.
Sembrano quasi contenti e sereni riguardo a quello che accade intorno a loro.
Sono educati e cortesi. Solo all’esterno, comunque!
La persona passivo-aggressiva potrebbe essere stato istruito, da bambino, sul fatto che la rabbia è socialmente inaccettabile.
Di conseguenza, essi passano la vita a reprimere la loro rabbia, a essere accomodanti all’esterno… per poi attaccarti in un modo subdolo e difficilmente accusabile.
In compenso il loro partner è spesso esasperato e ha scoppi di rabbia che non riconosce come “propri”, facendo la figura dello psicopatico.

–Ambiguità:

“Le azioni parlano più forte delle parole”.
Raramente i passivo-aggressivi intendono quello che dicono, o dicono cosa davvero pensano.
Per capire esattamente come un passivo-aggressivo si sente riguardo a un problema, bisogna prestare attenzione a come si comporta, mai a quello che dice.
Normalmente non compiono azioni finché non hanno causato qualche tipo di stress ai loro “cari” con il loro modo ambiguo di comunicare.

–Paura della dipendenza:

incerto della sua autonomia e pieno di paura della solitudine, il passivo-aggressivo combatte i propri bisogni di dipendenza, di solito cercando di controllarti.

Lui vuole che tu pensi che lui non dipende in alcun modo da te, ma si lega molto di più di quanto voglia ammettere.
Le relazioni possono diventare campi di battaglia, in cui il passivo-aggressivo ha bisogno di sentirsi vittorioso su di te, e può farlo soltanto se lui nega il suo bisogno del tuo sostegno.
In poche parole, fingerà sempre perennemente di non avere bisogno del partner, anche trattandolo con sdegno o sarcasmo.

-Paura dell’intimità:

Il passivo aggressivo spesso non riesce a fidarsi.
A causa di questo, si protegge dal diventare intimamente collegato a qualcuno. Un aggressivo passivo farà sesso se gli conviene, ma raramente farà l’amore con te.
Se si sente troppo dipendente dal partner, decide di punirlo negandogli il sesso.

-Ostruzionismo:

Volete qualcosa dal vostro coniuge aggressivo-passivo? Se è così, preparatevi ad aspettare per sempre.
E’ importante per lui / lei che non otteniate ciò che desiderate, anche se vi dirà esattamente il contrario.
Può essere una grande fonte di confusione quando un partner ti assicura costantemente che farà qualcosa e che ci tiene a farti felice, e poi non fa mai quello che aveva promesso.
Incominci a sentirti come se stessi chiedendo troppo e fossi tu quello sbagliato, che è esattamente quello che lui / lei vuole farti sentire. In questo modo in futuro chiederai sempre meno e lui/lei si sentirà meno sotto pressione.

–Vittimizzazione:

i passivo-aggressivi si sentono spesso trattati ingiustamente.
Se ti arrabbi perché lui o lei è costantemente in ritardo, il passivo-aggressivo si offende a morte; nella sua mente, è stata colpa di qualcun altro se era in ritardo e te lo ripeterà fino allo sfinimento.
Lui / lei è sempre la vittima innocente delle tue aspettative irragionevoli, di un capo invadente o di qualche idiota che non l’ha servito in modo efficiente.
Il mondo ce l’ha con lui/lei e tu sei cattivo perché te la prendi con lui a tua volta invece di offrire amore e comprensione, sei proprio un partner inetto e anaffettivo.

–Procrastinare:

la persona passivo-aggressiva crede che le scadenze si applichino a tutti, ma non a lui/lei.
Fanno le cose quando ne hanno voglia e se ne hanno voglia, e al diavolo chi si aspetta qualcosa di diverso da loro. Vale anche per scadenze ufficiali.

–Non-chiarezza:

il passivo-aggressivo non dirà mai chiaramente al partner cosa desidera e cosa si aspetta.
Si aspetta che gli altri gli leggano nel pensiero e sono prontissimi ad attaccare in caso in cui questo non succeda (cioè sempre).
Pensano che se il partner li amasse davvero, saprebbe anticipare i loro bisogni, senza che loro debbano mai esprimerli.
Perché il passivo-aggressivo non esprime mai i suoi bisogni?
Perché in realtà ha un ego fragilissimo e ha il terrore di essere criticato, quindi preferisce ribaltare la situazione e diventare la persona che critica, che si offende e che respinge l’affetto altrui, piuttosto che rischiare di essere quello che viene rifiutato.

 

Anna Maria Sepe da psicoadvisor