Chi è capace, non discute.
Chi discute, non è capace.
Lao Tse.
Cosa ci insegna la vita… testamento spirituale di un libero pensatore
Chi è capace, non discute.
Chi discute, non è capace.
Lao Tse.
Cartesio resettato: con riferimento al famoso COGITO, ERGO SUM, cioè Penso, dunque sono (o esisto).
DIGITO,
ERGO SUM.
Scrivo alla tastiera del computer,
perciò esisto.
VIRTUTE VIXIT, MEMORIA VIVIT, GLORIA VIVET
Visse nella virtù, vive nella memoria, vivrà nella gloria.
Se non c’è pace
dentro di noi,
è del tutto inutile
cercarla fuori.
Francois de La Rochefoucauld
Nulla dà ad una persona
più vantaggio su un’altra
che il rimanere calmo
e composto, in ogni circostanza.
Thomas Jefferson.
Tutte le difficoltà dell’uomo
sono causate dalla sua incapacità
di mettersi a sedere da solo,
in una stanza, nella completa quiete.
Blaise Pascal
Solo in acque quiete,
le cose riflettono se stesse,
in maniera non distorta.
Solo in una mente quieta
vi è la percezione
adeguata del mondo.
Hans Margolius.
Di ciò che si riceve,
si sopravvive.
Ma si vive
di ciò che si dona.
Carl Gustav Jung
Le mie convinzioni
non sono solo convenzioni
Da REDAZIONE ANSA 8 Febbraio 2022
Ratzinger, in una lettera sugli abusi a Monaco, parla di “grandissima colpa” per chi commette abusi ma anche per chi non li affronta. Negli incontri con le vittime “ho guardato negli occhi le conseguenze di una grandissima colpa e ho imparato a capire che noi stessi veniamo trascinati in questa grandissima colpa quando la trascuriamo o quando non l’affrontiamo con la necessaria decisione e responsabilità, come troppo spesso è accaduto e accade”.
“Ho avuto grandi responsabilità nella Chiesa cattolica. Tanto più grande è il mio dolore” e “ogni giorno mi domanda se anche oggi io non debba parlare di grandissima colpa”.
Il Papa emerito Benedetto XVI torna a chiedere “perdono”, a nome della Chiesa, considerati gli importanti ruoli che lui stesso ha ricoperto, per gli abusi commessi dal clero.
Nella Lettera a commento del rapporto sulla pedofilia nella diocesi di Monaco ricorda i suoi incontri con le vittime nei viaggi apostolici da Pontefice e scrive: “Come in quegli incontri, ancora una volta posso solo esprimere nei confronti di tutte le vittime di abusi sessuali la mia profonda vergogna, il mio grande dolore e la mia sincera domanda di perdono. Ho avuto grandi responsabilità nella Chiesa cattolica. Tanto più grande è il mio dolore per gli abusi e gli errori che si sono verificati durante il tempo del mio mandato nei rispettivi luoghi. Ogni singolo caso di abuso sessuale è terribile e irreparabile. Alle vittime degli abusi sessuali va la mia profonda compassione e mi rammarico per ogni singolo caso”.
P O V E R A I T A L I A (Tormentone RAP)
Ahi, Italia, sei una terra di tanti
malfattori, ed hai una legione,
o forse più, di furbetti e furfanti,
con schiere di maghetti e cartomanti,
un folle variopinto carrozzone
strapieno di peccatori e di santi.
Tu, bel paese di poeti e naviganti,
sei palcoscenico da esibizione
di frotte di suonatori e cantanti,
lo zoo dove, topolini e elefanti,
in una straordinaria commistione,
convivono insieme tutti quanti.
Trovi di tutto: mariti ed amanti
in una medesima abitazione,
strani gruppi di monache e baccanti.
C’è chi va di dietro e chi va davanti,
si vendono, senza autenticazione,
falsi vetrini al posto di diamanti.
Ci son meno onesti che lestofanti,
in questa bella ma strana nazione;
ci sono troppi poveri abitanti,
e, tuttavia, moltissimi emigranti,
in una controversa accettazione.
E, nelle scuole, studenti ignoranti
sono sempre trattati con i guanti,
con una complice agevolazione,
da beceri, impreparati insegnanti.
Ci son molti corrotti governanti,
con l’impunità dalla detenzione,
e fin troppi, giovani pensionanti:
è un paese di vecchi e di badanti,
vista l’età della popolazione.
Son di moda le cure dimagranti,
ed i trionfi delle creme abbronzanti.
Non è, ormai, di facile soluzione
il problema delle polveri inquinanti,
come pure, dei rifiuti ingombranti.
Si sa, la pubblica amministrazione
è sommersa da leggine aberranti.
Abbondano i magistrati pedanti,
nei tribunali, e scoppia il bubbone
marcio delle prigioni straboccanti.
Nelle strade, cadaveri ambulanti,
come pure, baby gangs in azione.
In caserma, soldati e comandanti,
manipoli di cavalieri e fanti
formano un’armata brancaleone.
È questo un paese di atei e benpensanti,
che convivono da saggi ignoranti,
ognuno con la propria convinzione.
E, nelle città, clienti e commercianti,
negli opifici, impiegati e braccianti:
col loro lavoro o professione,
sono i tecnici ed i manovalanti.
Che siano sottomessi od arroganti,
nella loro specifica mansione,
diventano crumiri o scioperanti.
Negli stadi, difensori ed attaccanti
rincorrono affannati un pallone.
Negli ambienti, cafoni od eleganti,
vi sono poveracci e benestanti,
ognuno con la propria condizione
di eterni paperoni e mendicanti.
E poi, dovunque, mafiosi e briganti,
con minacce, con prevaricazione,
e con intimidazioni assillanti.
Ed ancora, abbiamo i grilli parlanti
e, poi, i fenomeni da baraccone,
persino, pure, le fate ignoranti
e non mancano le muse inquietanti.
In questa variegata confusione,
le delusioni sono sconfortanti
e le speranze, ormai, agonizzanti!
Sì, è questa l’amara conclusione:
per la nostra nazione siamo affranti.
Svegliati, Italia, ché, se non la pianti,
non avrai alcuna giustificazione:
così non potrai, proprio, andare avanti! 26
Che il giorno più triste
del tuo futuro
non sia peggio
del giorno più felice
del tuo passato.
Possano i cardini
su cui poggia
la nostra amicizia
mai potersi arrugginire.
Un buon amico
è come un quadrifoglio:
difficile da trovare
e fortunato chi lo trova.
Proverbio Irlandese.
È lunga quella strada
che non ha mai una svolta.