Numero2656.

 

R E L A Z I O N I   D’ A M O R E

 

da QUORA

 

Qual è la dura verità sulle relazioni d’amore?

 

Una donna si trovava per strada, quando notò un negozio con la scritta: “Vendita di uomini”. Incuriosita, entrò.

Al piano terra c’era un cartello che diceva:

Questo negozio ha 6 piani. Si può solo salire, è vietato scendere!

L’uscita è all’ultimo piano. Si può scegliere solo un uomo.

La donna salì al primo piano dove c’era un altro cartello che diceva:

“Qui gli uomini sono affettuosi”.

La donna salì ancora e, al secondo piano, c’era scritto:

“Qui gli uomini sono affettuosi e belli”.

Sorpresa, salì al terzo piano dove c’era scritto:

“Qui gli uomini sono affettuosi, belli e con un buon lavoro”.

Eccitata, non ebbe dubbi e salì di un altro piano.

Al quarto piano c’era scritto:

“Qui gli uomini sono affettuosi, belli, con un buon lavoro e amano i bambini”.

La donna cominciò a vacillare, ma salì al 5° piano. Lì il cartello diceva:

“Qui gli uomini sono affettuosi, belli, con un buon lavoro, amano i bambini e fanno di tutto a letto”.

La donna pensò di fermarsi lì, ma finì per andare all’ultimo piano, il 6°.

Lì c’era un tabellone elettronico che diceva:

“Lei è la 2.315.434esima donna a entrare in questo piano. Qui non ci sono uomini. Questo serve a farle capire che non esistono uomini perfetti”

 

È una semplice storia a scopo riflessivo.

Non prendetela alla lettera, se necessario cambiate il sesso del personaggio e siate felici.

L’intenzione è quella di mostrare che le relazioni amorose sono fatte di esseri umani imperfetti, quindi gli errori accadranno.

Anche i fallimenti, le frustrazioni e le delusioni, naturalmente.

E… la relazione è proprio questo:

Affrontare le imperfezioni della coppia, mentre si cerca di capire e gestire le proprie. C’è tutto da imparare nella vita.

È anche bello farlo insieme.

 

Numero2535.

 

S O V R A P P O P O L A Z I O N E.

 

Nel libro di Dan Brown INFERNO, a pagina 121, viene riportato il grafico sottostante che, ancora più sotto, ho corredato con altri dati forniti dai preposti Centri Studi Statistici dell’ONU. Nel romanzo si fa riferimento alla Bartlett’s Beaker Theory: la riassumo attraverso un monologo di uno dei protagonisti del libro che dice:

La popolazione umana della terra ci ha messo 100.000 anni per arrivare ad 1 Miliardo. E poi altri 100 anni per arrivare a 2 Miliardi. E solo 50 anni per raddoppiare ancora: 4 Miliardi negli anni 70. Siamo quasi a 8 Miliardi, ora. Prendiamo la Bartlett’s Beaker (coppa chiusa di Bartlett) e mettiamoci 1 solo batterio alle ore 11. Questo si divide in due, cioè raddoppia e prolifica in ogni singolo minuto. Il contenitore è completamente pieno alle ore 12.
A che ora la coppa era mezza piena?

ALLE 11.59.

Intanto continuiamo ad aggradire il nostro ambiente. Abbiamo avuto cinque grandi estinzioni nella nostra storia sulla terra e, se non prendiamo coraggiosi provvedimenti, la sesta estinzione sarà la nostra.

Siamo a 1 minuto dal riempimento totale!

 

 

World population, billions = Popolazione Mondiale in miliardi.

BC = Before Christ = anni prima di Cristo.

AD = Anno Domini = Anno del Signore, nascita di Cristo. Anno Zero della nostra Datazione Storica.

 

Human Population in billions = Popolazione Mondiale in Miliardi.

Years passed = Anni passati

Year = Anno

Pop. (billions) = Popolazione in Miliardi.

   
Years
passed
Year Pop.
(billions)
1800 1
127 1927 2
33 1960 3
14 1974 4
13 1987 5
12 1999 6
12 2011 7
12 2023* 8
14 2037* 9
18 2055* 10
33 2088* 11
*World Population Prospects 2017
(United Nations Population Division)

World human population estimates from 1800 to 2100, with estimated range of future population after 2020 based on “high” and “low” scenarios. Data from the United Nations projections in 2019.

Stime della Popolazione Umana Mondiale dal 1800 al 2100, con intervallo stimato della Popolazione futura dopo il 2020, basato su scenario “basso” e “alto”. Dati dalle Proiezioni delle Nazioni Unite del 2019.

N.d.R. Dal grafico risulta che, nel 2050, la Popolazione Mondiale potrebbe essere: nello scenario “basso”, di 8,5 Miliardi; nello scenario “alto”, di 11 Miliardi. Nel 2100, potrebbe essere: nello scenario “basso”, di 7,3 Miliardi; nello scenario “alto”, di 15,6 Miliardi.

 

RIPORTO DAL ROMANZO DI DAN BROWN, pagina 119:

La popolazione della terra ha impiegato migliaia di anni, dagli albori dell’umanità fino all’inizio dell’Ottocento, per arrivare ad un miliardo di persone. Poi, incredibilmente, sono bastati cento anni per raddoppiare e arrivare a due miliardi, negli anni Venti del secolo scorso. Dopodiché, in cinquant’anni, la popolazione è nuovamente raddoppiata e, negli anni Settanta, è arrivata a quattro miliardi. Come si può immaginare, raggiungeremo presto gli otto miliardi. Solo oggi, la razza umana ha aggiunto un altro quarto di milione di persone sul pianeta. Un quarto di milione. E questo accade ogni giorno, ogni singolo giorno. Attualmente, ogni anno aggiungiamo l’equivalente dell’intera popolazione della Germania.

…. “Lei quanti anni ha?”
“Sessantuno”.
“Lo sa che se dovesse vivere altri diciannove anni e arrivare agli ottanta, nell’arco della vita la popolazione mondiale sarebbe triplicata? Il tempo di una vita… un accrescimento pari a tre volte. Rifletta sulle implicazioni. Come lei ben sa, la sua organizzazione ha già rivisto al rialzo le previsioni, pronosticando che prima della metà di questo secolo, ci saranno qualcosa come nove miliardi di persone sulla terra. Le specie animali si estingueranno a un ritmo vorticoso. La richiesta di risorse naturali sta già salendo alle stelle. È sempre più difficile reperire acqua pulita. Secondo tutti gli indicatori biologici, la nostra specie ha superato ogni condizione di sostenibilità.

“…lei sa perfettamente che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) prende molto sul serio il problema della sovrappopolazione. Di recente abbiamo speso milioni di dollari per inviare medici in Africa  a distribuire profilattici gratis e a educare le popolazioni al controllo delle nascite”.
“Ah, certo! E dopo di voi un esercito ancora più numeroso di cattolici si è precipitato ad ammonire gli africani che se avessero usato i profilattici sarebbero finiti all’inferno. Adesso l’Africa ha una nuova emergenza ambientale… discariche che straripano di preservativi inutilizzati”.

 

N.d.R.: Nella Bibbia, in Genesi 9 e in Numeri 35, vi sono alcuni versetti che richiamano il comando di Dio alla famiglia umana di “allargarsi” il più possibile. Eccoli: “Dio benedisse Noè ed i suoi figli e disse loro: “Crescete e moltiplicatevi e riempite la terra. Avranno timore e spavento di voi tutti gli animali sulla terra e tutti gli uccelli del cielo. Essi sono dati in vostro potere con tutto ciò che striscia sulla terra e con tutti i pesci del mare…..”.

Permettete una mia considerazione. C’è forse qualcuno che ha aggiunto alle numerose e diversificate fonti di inquinamento ambientale, che viene ovunque indicato come aumento di CO2 (anidride carbonica), le emissioni di questo composto chimico gassoso provocate dalla respirazione  di ogni uomo sulla terra e per la media di oltre 70 anni ciascuno? 100 anni fa, respiravano sulla terra circa 2 miliardi di esseri umani, e la loro vita media era di circa 32 – 35 anni. Oggi questo numero di abitanti della terra è quadruplicato e, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’aspettativa di vita è salita a 72,6 anni, cioè è più che raddoppiata. Ripeto la domanda: c’è qualcuno che ha mai indicato l’essere umano come il maggior inquinatore della terra? No, mai! Perché? Come si fa a contraddire la Bibbia? Ma non è la Bibbia che diceva “Fermati, o sole” indicando come verità rivelata che la terra era al centro dell’Universo? E che condannò all’abiura Galileo Galilei che aveva dimostrato, confermando la teoria eliocentrica di Copernico, che l’ipotesi geocentrica era falsa, in tutta evidenza scientifica?
Miserabile ipocrisia umana!

N.B. Secondo una ricerca del 29 Novembre 2019, ogni Italiano emette, in media, ogni anno. 5.533 Kg di CO2, solo respirando. Non si prendono in considerazione tutte le emissioni che produce per vivere la vita normale di oggi che sono un’altra enormità: per mangiare una bistecca, per andare al lavoro con la macchina, per produrre un qualunque manufatto, per guardare la Tv, per tutto ciò che riguarda la sopravvivenza e l’attività umana e la normale vita moderna, la quantità di CO2 è spaventosa per ogni singolo uomo. E quanti più sono gli uomini….
5.533 Kg X 70 anni (semplificando) di vita media = 387.310 Kg. Se moltiplicate questa cifra per 8 miliardi …. e questo SOLO PER RESPIRARE!

Potrei riferire degli studi statistici compendiati appunto nella Teoria del Prof. Albert Allen Bartlett che riguarda la crescita esponenziale della popolazione mondiale, sulla quale, però, anch’io ho molto da eccepire. Infatti non la riporto. Mi sono fatto, come tanti la domanda: la crescita della popolazione mondiale è veramente esponenziale? La risposta è no. Affinché la crescita della popolazione sia esponenziale, il tasso di crescita non sarebbe lo stesso nel tempo (es. 2% di crescita ogni anno). In termini assoluti, ciò comporterebbe un aumento non esponenziale del numero di persone. Nella realtà, secondo i grafici e le previsioni di crescita esposti sopra, l’incremento demografico ha un andamento costante, ma non secondo la logica esponenziale.
Ciò nonostante, il numero di esseri umani viventi sulla terra entro la fine di questo secolo pone gravosissimi problemi di coabitazione e di sopravvivenza. Per questo, la limitazione delle nascite è un tema sul tavolo e nel letto della popolazione ora fertile sulla terra. E la terra non ha posto per tutti.

 

Numero2470.

 

I L    D I L E M M A

 

1980
Pressione Bassa

 

Giorgio Gaber – musica e interpretazione
Alessandro Luporini – testo        (N.d.R. : per me, il migliore paroliere Italiano di testi per canzoni)

 

In una spiaggia poco serena
Camminavano un uomo e una donna
E su di loro la vasta ombra di un dilemma

L’uomo era forse più audace
Più stupido e conquistatore
La donna aveva perdonato, non senza dolore

Il dilemma era quello di sempre
Un dilemma elementare
Se aveva o non aveva senso il loro amore

In una casa a picco sul mare
Vivevano un uomo e una donna
E su di loro la vasta ombra di un dilemma

L’uomo è un animale quieto
Se vive nella sua tana
La donna non si sa se è ingannevole o divina

Il dilemma rappresenta
L’equilibrio delle forze in campo
Perché l’amore e il litigio sono le forme del nostro tempo

Il loro amore moriva
Come quello di tutti
Come una cosa normale e ricorrente
Perché morire e far morire
È un’antica usanza
Che suole aver la gente

Lui parlava quasi sempre
Di speranza e di paura
Come l’essenza della sua immagine futura

E coltivava la sua smania
E cercava la verità
Lei l’ascoltava in silenzio, lei forse ce l’aveva già

Anche lui curiosamente
Come tutti era nato da un ventre
Ma purtroppo non se lo ricorda o non lo sa

In un giorno di primavera
Quando lei non lo guardava
Lui rincorse lo sguardo di una fanciulla nuova

E ancora oggi non si sa
Se era innocente come un animale
O se era come instupidito dalla vanità

Ma stranamente lei si chiese
Se non fosse un’altra volta il caso
Di amare e restar fedele al proprio sposo

Il loro amore moriva
Come quello di tutti
Con le parole che ognuno sa a memoria
Sapevan piangere e soffrire
Ma senza dar la colpa
All’epoca o alla Storia

Questa voglia di non lasciarsi
È difficile da giudicare
Non si sa se è cosa vecchia o se fa piacere

Ai momenti di abbandono
Alternavano le fatiche
Con la gran tenacia che è propria delle cose antiche

E questo è il succo di questa storia
Per altro senza importanza
Che si potrebbe chiamare appunto resistenza

Forse il ricordo di quel Maggio
Gli insegnò anche nel fallire
Il senso del rigore, il culto del coraggio

E rifiutarono decisamente
La nostra idea di libertà in amore
A questa scelta non si seppero adattare

Non so se dire a questa nostra scelta
O a questa nostra nuova sorte
So soltanto che loro si diedero la morte

Il loro amore moriva
Come quello di tutti
Non per una cosa astratta
Come la famiglia
Loro scelsero la morte
Per una cosa vera
Come la famiglia

Io ci vorrei vedere più chiaro
Rivisitare il loro percorso
Le coraggiose battaglie che avevano vinto e perso

Vorrei riuscire a penetrare
Nel mistero di un uomo e una donna
Nell’immenso labirinto di quel dilemma

Forse quel gesto disperato
Potrebbe anche rivelare
Come il segno di qualcosa che stiamo per capire

Il loro amore moriva
Come quello di tutti
Come una cosa normale e ricorrente
Perché morire e far morire
È un’antica usanza
Che suole aver la gente

 

Significato di Il Dilemma

 

 Il Dilemma è una storia d’amore d’altri tempi, dei bei tempi andati, forse, ma c’è da sperare di no. É più facile dire cosa non sia questa meraviglia, perché è talmente tanto che sarebbe impossibile dire tutto qui e ora.

Provandoci, potremmo dire che è una delle più belle riflessioni su un amore in crisi, e sarebbe vero, ma come un riflesso, appunto, sarebbe fugace e superficiale.

Il Dilemma è figlia del suo tempo. Giorgio Gaber, questa è una mia opinione per cui potete sgridarmi, o fustigarmi, compose gran parte delle sue canzoni migliori a partire da fine ann’70 in poi, quando aveva raggiunto una maturità umana e artistica di altri livelli.

Come con Io Se Fossi Dio, i suoi brani nascono da riflessioni personali ma diventano molto più universali di quello che sembrano. Più o meno negli stessi anni della bomba contro tutto e tutti, fingendosi Dio, Gaber vede una nuova forma d’amore tra la gente comune.

E lo comunica.

Due coppie. Nella prima, è lui l’audace animale da conquista, lei invece l’ha perdonato nonostante la sofferenza; nella seconda, lui è tranquillo e dedito alla famiglia, lei è una splendida illusione vivente. Nei versi convivono le vite di entrambe le coppie, il cui fattore comune è l’enorme dilemma che incombe sulle loro vite

Ha senso o non ha senso il nostro amore?

Gaber parla dell’amore moderno, libero dalle repressioni dei “tempi antichi”, gli anni precedenti agli ’80, un decennio con una libertà individuale, politica, culturale così trasversale che anche il concetto di amore sta cambiando. Una coppia può vedere nell’infedeltà la sicurezza della propria sopravvivenza.

L’amore giovane ha “la smania di ascoltare i brividini del cuore”, come dirà lui stesso in un esibizione del 1991, una smania che divide le coppie e moltiplica gli amori.

Nella canzone una coppia si sfalda e l’altra resiste. Quest’ultima si suicida, togliendo il loro amore dal destino della morte, un gesto estremo che forse sposta l’attenzione dalla crisi di coppia a qualcosa di molto più profondo e generale. Quasi cosmico, forse.

Un elogio alla fedeltà, al coraggio di fare una scelta e resistere, difendendola nel tempo, con pazienza, adattandosi e modellando la pazienza e le forze contro vento e nelle giornate di sole, quando il cielo è a un passo o quando tutto è nero, affrontando le difficoltà per la semplice voglia di non lasciarsi.

Ma non solo tra due persone che stanno insieme, ma in tutto.

“Resistenza” come concetto generale, verso qualsiasi scelta facciamo nella nostra vita. Che sia una scelta che sia una, in un mondo che non ci lascia possibilità di scegliere o ci illude di permetterci di scegliere.

Che sia una dannata scelta.

La società crea stereotipi di persone e prototipi di relazioni, nelle coppie e in un singolo individuo. Nasce un nuovo concetto d’amore, moderno e libero dal concetto di impegno, e una persona può sentirsi obbligata a scegliere, ed essere obbligati a scegliere allora vuol dire non avere scelta.

La vita diventa un concentrato di azioni indipendenti dalla propria volontà, una nuova versione di destino o, come le parole della canzone, una “nuova sorte”, l’esatto opposto di “scelta”.

Allora la coppia ha preferito morire, e non si sa se “a questa nostra scelta” o a questa “nuova sorte”, appunto perché non c’è alcuna differenza tra le due. Una forza che regola in modo imprevedibile le vicende umane è paragonabile a un impulso che non ti lascia scelta.

C’è una crisi di mentalità. a grattare un po’ la superficie di questo delizioso brano sulla crisi di coppia. Giorgio Gaber forse sta cantando la crisi di coppia tra uomo e donna solo perché è lo strumento più efficace per comunicare una crisi con radici molto più profonde, quella tra uomo e la propria morale.

Una crisi che si può correggere assumendosi una responsabilità, impegnandosi a difenderla dalle normali interferenze esterne della vita, restando fedeli ai propri principi e coerenti con le proprie azioni.

Se necessario, difendendo i propri valori anche con gesti estremialla morte, proprio come hanno fatto la coppia (o le coppie?) di questa canzone.

Tutti segnali che Gaber non vede in una società italiana con una crisi morale viscerale, tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80.

Quel “segno di qualcosa che stiamo per capire” forse è proprio la nostra involuzione morale. E amore e litigio, le “forme del nostro tempo”, forse non sono intese nei confronti di una persona, perché con una persona esiste anche l’indifferenza, una terza forza in campo che annulla ogni forma, semplicemente: il nulla.

Ma se guardiamo oltre alla crisi di coppia, l’amore e il litigio possono significare il valore di assumere un impegno e difendere un principio. E, al contrario, il valore di scontrarsi contro un idea sbagliata e accusare l’ingiusto.

Dovremmo amare o litigare con un’idea, queste le uniche due forze in campo e le nostre uniche scelte, e dovremmo arrivare a morire per essa o a far morire a causa di essa, un “antica usanza che suole avere la gente”.

Sempre più antica e lontana da noi.

 

ALTRA  INTERPRETAZIONE:

 

Davide 28 Ottobre 2020

Condivido in gran parte il tuo commento, ma vorrei aggiungere alla discussione un altro punto di vista, che sicuramente non ha la pretesa di essere quello giusto.
Gaber parla di una sola storia d’amore e di una sola coppia, ma, raccontando la storia attraverso vari flash-back, che inquadrano la coppia in diverse fasi della loro relazione, si potrebbe pensare che si parli di due o più coppie.

Il punto a mio parere fondamentale, è che questa storia d’amore deve essere inquadrata all’interno dell’eterno ciclo della vita, che coinvolge tutti gli esseri viventi incluso l’uomo, in cui c’è un continuo affannarsi in cerca di un miglioramento (nel testo questo ruolo viene affidato alla figura dell’Uomo), mentre la cosa davvero essenziale nel ciclo della vita è la possibilità che la vita si rigeneri, generando nuova vita (nel testo questo ruolo viene affidato alla figura della Donna).
A sua volta, il ciclo della vita deve essere inserito all’interno del grande ciclo della Storia, in cui si ha sempre l’impressione che certi valori siano superati, antiquati, senza rendersi conto che in realtà sono eterni, proprio perché sono punti fermi all’interno di questa ciclicità (nel testo questo ruolo viene affidato alla Famiglia). Questo rende il messaggio della canzone, che giustamente è da contestualizzare negli anni immediatamente successivi alla liberazione sessuale, valido sempre, anche ai nostri giorni.

Nella prima immagine si vede la coppia verso la fine della loro storia.
L’Uomo ha già compiuto il suo percorso di “affermazione personale”, che verrà descritto in seguito, ma Gaber lo definisce come uno “stupido”.
La Donna, che ha dovuto subire il tradimento del suo Uomo, dimostra la sua superiore statura attraverso il perdono. Specialmente perché il perdono non è stato indolore.

La seconda immagine è un flash-back, che ci mostra l’inizio di tutta la storia.
L’Uomo, novello sposo, è appena passato dalle braccia della madre alle braccia della sua sposa. È poco più che un cucciolo.
Mentre la Donna, che è la depositaria del ciclo della Vita, al suo confronto è molto più matura, quasi “divina”.

Proseguendo nel racconto, l’Uomo, o sarebbe quasi meglio definirlo “il maschio”, intraprende il suo percorso di affermazione personale, che è tipico anche di altre specie animali.
La Donna, o “la femmina”, semplicemente lo osserva nel suo affannarsi da una posizione di superiorità, perché lei la “verità” già la possiede. Ovvero lei sa cosa è davvero importante.

Ma l’affermazione personale e sociale del maschio, lo portano a credere di essere diventato superiore alla sua sposa, fino al punto di tradirla, come se lei fosse un qualcosa di vecchio, inutile, ormai superato.
E qui la bellissima immagine che Gaber ci regala è quella dell’uomo, nato dal ventre di donna, crede di essere diventato onnipotente, infinitamente superiore alla sua donna.
Mi verrebbe da citare il modo di dire toscano: “ecché tu voi insegnare al tu babbo a trombare?”.
Non si rende conto l’Uomo, che questa sua tracotanza lo rende in effetti ridicolo?

A questo punto il Grande Amore di questa coppia è sul punto di morire. Come succede a tutti gli altri. Banalmente.
Magari per dare origine ad un nuovo “grande amore” tra l’uomo e la “fanciulla nuova”, destinato anch’esso a sciogliersi al sole…
Invece no.
La forza della Donna, che sceglie di perdonare, segna la strada da seguire.
Una strada che non è facile come nelle Telenovelas.
Lei mostra la strada della resistenza, del rigore, del coraggio. E il suo sposo sceglie di seguire assieme a lei quella strada.
L’uomo e la donna decidono di tornare ad essere una coppia. Decidono di restare legati ai famosi vecchi valori che sembrano sorpassati e che invece sono eterni.
E qui ritorna alla mente l’immagine iniziale: la coppia si trova su di una spiaggia tormentata, non è tutto rosa e fiori, c’è un enorme dilemma che li opprime, ma la coppia sceglie di lottare, di rifiutare la banalità e la miseria della “libertà in amore”.

Il finale della storia, ovvero la scelta di darsi la morte, come segno estremo di rifiuto di una “nuova sorte” quasi obbligatoria, riporta ad illustri precedenti, quali i filosofi greci, i patrioti italiani, Jan Palach…
Ovvero non è una morte fine a se stessa, ma una morte come strumento di illuminazione, di rivelazione per gli altri.
Che chissà se capiranno davvero l’insegnamento, perché far male e farsi del male è la nostra specialità della casa…e della vita.

Numero1948.

 

RIcevuto da un’amica.

 

PENSIERI  DI ….POI

Ne usciremo con i capelli più lunghi e più bianchi.
Con le mani e le case pulite, ed i vecchi vestiti.
Con la paura e la voglia di essere fuori.
Con la paura e la voglia di incontrare qualcuno.
Ne usciremo con le tasche vuote, e le dispense piene.
Sapremo fare pane e pizza, e non mandare sprecato il cibo che avanza.
Ci ricorderemo che un medico o un infermiere dovrebbero essere applauditi più di un calciatore, e che il lavoro di un bravo insegnante non lo può sostituire uno schermo.
E che cucire mascherine, in certi momenti è più importante che fare alta moda.
Che la tecnologia è importantissima, anzi vitale, quando viene usata bene , ma può essere deleteria se qualcuno la vuole usare per fini propri.
E che non sempre è indispensabile salire in macchina e fuggire chissà dove.
Ne usciremo più soli, ma con la voglia di stare insieme.
E capiremo che la vita è bella perché si vive .
E che siamo gocce di un unico mare.
E che solo insieme si esce da certe situazioni.
Che a volte il bene o il male, ti arriva da chi e quando meno te lo aspetti .
E ci guarderemo allo specchio. E decideremo che forse i capelli bianchi non sono così male.
E che la vita in famiglia ci piace, e impastare del pane per loro, ci fa sentire importanti.
E impareremo ad ascoltarci i respiri, i colpi di tosse, e a guardarci negli occhi, per proteggere chi amiamo.
E a rispettare alcune regole base di convivenza . E ad impararne altre, di nuove.
Magari sarà così.
Oppure no.
Ma stamattina , in un giorno di primavera, voglio sperare che tutto sia possibile e che si possa cambiare in meglio.

TENIAMO  DURO !

 

Numero1888.

LE BRUTALI REGOLE CONIUGALI DI EINSTEIN CHE DISGUSTEREBBERO LE DONNE DI OGGI.

Albert Einstein era innegabilmente un genio, ma questo non significa che fosse un buon marito. Anche se le sue lettere d’amore potrebbero convincerti del contrario, in realtà sua moglie, Mileva Maric, doveva sottostare a regole piuttosto dure.
Probabilmente non lo sai, ma anche la Maric era una brava scienziata. Conobbe suo marito al Politecnico di Zurigo ed è stata una delle poche donne a studiare lì. I due sono rimasti insieme per 11 anni e hanno avuto due figli, Hans Albert ed Eduard.
Einstein, nel disperato tentativo di salvare il suo matrimonio, creò una lista di regole e pretese a cui sua moglie si sarebbe dovuta attenere per garantire una quieta convivenza tra i coniugi. Einstein intendeva restare insieme a lei per il bene dei loro figli, ma oggigiorno nessuna donna accetterebbe delle regole simili.

Prima di tutto, Einstein voleva che sua moglie fosse la sua domestica, e pretendeva che lei non si aspettasse alcun segno di affetto o apprezzamento in cambio.

Il suo lavoro consisteva nel cucinare 3 pasti al giorno e adempiere ai doveri domestici.

Inoltre, era lui a voler essere al comando. Se lui desiderava che lei lasciasse la stanza o smettesse di parlare, lei doveva adeguarsi al volere del marito.

La lista completa

-Pulire la casa

-Portate 3 pasti fatti in casa alla sua scrivania ogni giorno

-Pulire il suo ufficio, senza  usare mai la sua scrivania

-Lavare e piegare tutto il bucato

-Non chiedere o aspettarsi da suo marito di trascorrere del tempo con lei

-Avrebbe dovuto “rinunciare a tutti i rapporti personali con lui”

-Tacere immediatamente su sua richiesta

-Non criticarlo o contraddirlo mai

-Lasciare la stanza quando lui lo pretendeva

-Non doveva, inoltre, mai “sminuire” il marito o rovinarne la reputazione con i loro figli


Einstein scrisse questa lista nel 1914; sicuramente erano tempi diversi, ma questo non rende il suo comportamento nei confronti della moglie meno crudele.

Per fortuna  la Maric si difese e non si lasciò trattare in modo così disumano. Fece le valigie e lasciò la loro casa a Berlino con i bambini.

Risulta difficile da credere ma Einstein notò a malapena l’assenza della sua famiglia o non se ne curò. Disse che viveva “nel mio grande appartamento nella solita tranquillità”. Il suo umore peggiorò solo quando la Maric chiese il divorzio.

Dopo il divorzio, Einstein sposò immediatamente sua cugina Elsa.

Einstein aveva stretto amicizia con lei nel 1912 ed è possibile che tradisse la Maric con la cugina prima del divorzio. Einstein impose queste stesse regole a Elsa e lei obbedì. La sua sottomissione e lealtà non impedì ad Einstein di tradirla con la sua segretaria, Bette Neumann.

Einstein ed Elsa si trasferirono in America nel 1935, dove lei morì un anno dopo. Cosa che non lo scosse minimamente: “Vivo come un orso nella mia tana. . . Questo mio stato di romitaggio si è accentuato dalla morte della mia compagna, che era più brava di me nelle relazioni interpersonali. ”
Sebbene Einstein fosse una persona terribile, è noto per la sua intelligenza. La lettera di Einstein sulla “teoria della felicità” è stata venduta recentemente per oltre un miliardo di dollari. La lettera dice: “Una vita calma e umile porterà più felicità della ricerca del successo e della costante irrequietezza che ne deriva”.

 

Segnalato da Rita.

Numero1510.

 

….e una donna, che reggeva un bambino al seno, domandò: “Parlaci dei figli”.

 

I Vostri figli non sono figli Vostri.

Sono figli e figlie della sete che la vita ha di se stessa.

Essi vengono attraverso Voi, ma non da Voi.

E, benché vivano con Voi, non vi appartengono.

Potete dare loro l’amore, ma non i vostri pensieri.

Potete offrire rifugio ai loro corpi,

ma non alle loro anime.

Essi abitano la casa del domani,

che non Vi sarà concesso visitare neppure in sogno.

Potete tentare di essere simili a loro,

ma non farli simili a Voi:

la vita procede e non si attarda sul passato.

Gibran Kahlil Gibran    da “Il Profeta”.