I C O N O C L A S T I A Distruzione di immagini o idoli
(Movimento religioso sorto nella Chiesa Bizantina nei secoli VIII e IX , contrario ad ogni forma di culto per le immagini sacre e propugnatore della loro distruzione. In senso figurato: spregiudicata ed irriverente denigrazione di principi e credenze ed anche di personaggi idolatrati).
Io ho conosciuto Madre Teresa di Calcutta.
Come racconto nella mia autobiografia in versi (Una Commedia umana….in parole povere), circa 35 anni fa ebbi modo di incontrare questa suorina tanto famosa. Era per me, allora, un periodo di forte instabilità e disagio morale per l’allontanamento di mio figlio da me ad opera della madre. Mi trovavo, una mattina, all’Aeroporto di Ronchi dei Legionari nella sala d’aspetto in attesa di imbarcarmi per Roma, dove avrei dovuto passare una settimana di visite ai clienti. Ero seduto su una sedia di un filare sui due lati, quando vidi entrare una frotta di gente. C’erano giornalisti, teleoperatori che riprendevano, personaggi della politica, preti, frati, alti prelati, suore vestite di bianco e strisce azzurre e, nascosta in mezzo a loro, quasi invisibile perché molto piccola, una vecchia suorina ingobbita, dalla faccia rugosa e vestita di bianco e celeste pure lei. La riconobbi subito per Madre Teresa di Calcutta. Sapevo che nei giorni precedenti, c’era stato a Trieste un Convegno sulla Pace nel mondo o qualcosa di simile e che vi era intervenuta anche Madre Teresa. Il gruppo di persone si avvicinò diretta alle mie spalle per prendere posto proprio dietro di me. In particolare, Madre Teresa si sedette sulla sedia direttamente retrostante alla mia, tant’è che girandomi potevo vedere la sua testa e le sue spalle. Mentre stava lì, la suorina venne intervistata in Inglese da un giornalista della redazione di un giornale locale, che le chiedeva di esprimere la sua opinione sulla povertà nel mondo. Lei rispondeva pacatamente in un Inglese chiaro e scandito e io riuscivo a sentire e capire quello che diceva. Ad un tratto, non so cosa mi è pigliato, ho sentito come una molla scattarmi dentro, come se avessi ricevuto una spinta ad alzarmi per andare da lei. Quasi di corsa, tant’è che quelli che stavano intorno si erano preoccupati e cercavano di trattenermi, ho fatto il giro della fila di sedie e sono andato ad inginocchiarmi davanti a lei. I presenti tentavano di mandarmi via ma lei li ha tranquillizzati ed io sono riuscito a dire in Inglese: “Mother, I’m Alberto, can you bless me?” (Madre, sono Alberto, potete benedirmi?).
Lei mi ha messo una mano sulla testa e mi ha detto: “Alberto, my dear, yes, God bless you.” (Alberto, mio caro, sì, Dio ti benedica), e mi ha fatto il segno della croce davanti al viso. Mi sono allontanato ringraziando seguito dagli sguardi attoniti degli astanti. Ma la cosa non era finita lì. Dopo l’imbarco, abbiamo preso posto sull’aereo e, guarda caso, Madre Teresa aveva il posto a sedere assegnato nella fila proprio davanti alla mia, su un seggiolino appena sfalsato di un posto rispetto al mio. Infatti riuscivo a vederla e, dopo il decollo, ho notato che stava scrivendo con una stilografica una lettera su un foglio bianco. Mi è venuta l’idea di chiederle un ricordo della sua benedizione. Ho cercato nel borsello qualcosa su cui scrivere ma non ho trovato altro che un biglietto da visita della mia Azienda con il mio nome: la parte posteriore era libera e vuota, senza scritture.. Allora ho preso il coraggio a due mani, l’ho chiamata, mi sono fatto riconoscere e le ho chiesto di lasciarmi un ricordo scritto di quanto avvenuto. Lei si è girata, mi ha sorriso e sul biglietto da visita ha scritto: “God bless you – M. Teresa m.e.” (Dio ti benedica – M. Teresa mater ecclesiae = madre della Chiesa). Qui sotto, trovate la prima lettera scritta e firmata da Madre Teresa con le stesse parole e la stessa grafia, proprio come ho qui esposto: sembra la fotocopia della sua scrittura. Il biglietto da visita con la sua benedizione lo tengo, da allora, nel portafoglio.
Per quel che ne sapevo allora e fino a qualche ora fa, Madre Teresa era per me l’unico essere vivente degno di ammirazione e venerazione sulla faccia della terra: era universalmente conosciuta come una benefattrice dell’umanità, votata alla nobile causa di alleviare le sofferenze dei poveri. E tale è rimasta nel mio immaginario personale per tutti questi anni. È stato , devo dirlo, un conforto , una consolazione e una speranza: almeno c’è qualcuno che ha fatto del bene ed io l’ho conosciuta e ho avuto fiducia nella sua opera di sollievo della sofferenza. Ho conservato la sua benedizione come una reliquia che, posso ben dire, mi ha aiutato a vivere e sperare in un mondo migliore.
Adesso, per caso, mi sono imbattuto in questa recensione, che potete leggere qui di seguito, che mi ha ribaltato tutto il mondo di principi morali di cui mi sono dotato: è stato uno “tsunami” devastante per me che, pur votato all’agnosticismo, e lontano ormai dalla credulità comune, avevo tuttavia trovato un appiglio di valori che potessero indurre la speranza di un bene da vivere sulla terra o, quantomeno, di un sollievo al male che è sempre più diffuso. Questo appiglio era Madre Teresa. Ora, dopo la lettura attenta e approfondita di questo trattato, non so più cosa pensare. Mi è venuto meno l’ultimo gancio in mezzo al cielo che mi teneva sospeso prima di cadere nella disperazione. Hanno abbattuto in me, dissacratore di idoli, l’unico simbolo e paradigma di bene che io conoscevo. Adesso posso dire che qui, sulla terra, è tutto uno schifo.
Chissà se esisterà mai un posto dove tutto va come dovrebbe andare.
da QUORA
Quale persona, famosa nella storia, idolatrata, era in realtà una persona orribile?
Risponde Claudio Lanzetta, corrispondente di QUORA
Sicuramente questo piccolo goblin odioso: (goblin = sorta di folletto cattivo e riprovevole).
Madre Teresa di Calcutta.
Un po’ di anni fa l’inglese Channel 4 produsse un documentario: “Hell’s Angel” (L’Angelo dell’Inferno), che trovi su Youtube:
Il proprietario del faccione che vedi è tale Christopher Hitchens (RIP) (Rest in peace = Riposi in pace).
Lui diffuse l’opera e l’anno seguente ne tirò fuori un libro: “La posizione della missionaria. Teoria e pratica di Madre Teresa” (The Missionary Position – goodreads) (Goodreads = buone letture: è la più grande comunità di lettori sul pianeta composta da 40 milioni di utenti).
N.d.R.: “Missionary Position” si traduce letteralmente con “La posizione del missionario”. Si intende, credo volutamente, fare il verso alla locuzione con cui si descrive l’atto sessuale, con l’uomo sopra e di fronte alla donna.
dove sbugiarda e smaschera il summenzionato goblin.
Traduzione: “Ho intrapreso il progetto di giudicare la reputazione di Madre Teresa dalle sue azioni e parole, piuttosto che le sue azioni e parole dalla sua reputazione”.
Il tema centrale del libro è che Madre Teresa era amica della povertà, e non dei poveri. Il fatto di essere poveri e sofferenti avvicinava i poveri e sofferenti a Dio. Ne consegue che NON PUOI e NON DEVI alleviare questa povertà o sofferenza, o i suddetti poveri e sofferenti si allontaneranno da Dio.
Un esempio perfetto è questo aneddoto descritto da Hitchens:
Traduzione: “Delle regolamentazioni governative stabilivano che un ascensore fosse installato ad uso dei disabili. Madre Teresa non avrebbe permesso d’installarne uno. La città si offrì di pagare il tutto. L’offerta venne rifiutata. Dopo tutte le negoziazioni e piani, il progetto per i poveri venne abbandonato perché un ascensore per gli handicappati era inaccettabile”.
Dunque, dei fiumi di denaro che le sono stati consacrati (a lei come alle “Missionarie della Carità”, la congregazione fondata da Madre Teresa stessa) neanche un centesimo è mai arrivato agli ospedali della congregazione, oltre 500 in oltre 100 paesi.
Ospedali che vengono descritti come “case per i morenti” da medici internazionali che sono andati a visitarli. I due terzi delle persone che finiscono in queste missioni speravano di trovare un medico che potesse curarli, mentre l’ultimo terzo giaceva in attesa di morire senza ricevere cure appropriate. I medici osservarono una significativa mancanza d’igiene, perfino condizioni evidentemente non conformi, oltre che l’assoluta mancanza di cure reali, cibo non adeguato, e niente antidolorifici. Il problema non era la mancanza di denaro, visto che la Fondazione aveva raccolto centinaia di milioni di dollari, quanto piuttosto una particolare idea di sofferenza e morte che Madre Teresa aveva:
Traduzione: “C’è qualcosa di bellissimo nel vedere i poveri accettare la loro condizione, nel sopportarla come fece Cristo con la sua passione. Credo che il mondo tragga molti benefici dalla sofferenza della povera gente”.
Ora, e questa è solo una mia opinione, c’è qualcosa di morboso e profondamente deviato nel sentire qualcuno osannare la sofferenza di qualcun altro quando questo povero cristo, ed intendo in maniera quasi letterale, stava in croce e questa sofferenza, questo patimento, poteva tranquillamente evitare, con tutti i soldi raccolti esattamente per questo scopo dall’organizzazione di Madre Teresa.
Ed Hitchens rincara:
Traduzione: “Tenete presente che i proventi globali di Madre Teresa erano più che sufficienti per mettere in piedi molte cliniche di prima classe nel Bengala. La decisione di non farlo, ed invece di sostenere una improvvisata e stravagante istituzione che sarebbe stata immediatamente oggetto di denunce e proteste se fosse stata diretta da qualsiasi branca della professione medica, è deliberata. Il punto non era dare onesta assistenza alla sofferenza, ma il promulgare un culto basato sulla morte, la sofferenza e la sottomissione”.
Traduzione: “Madre Teresa (la stessa che, voglio far notare, è stata curata in alcune delle migliori e più costose cliniche ed ospedali nel mondo occidentale durante la sua battaglia con problemi cardiaci ed età avanzata)”…
Traduzione: “ad un certo punto scoprì le sue carte durante un’intervista filmata. Ella descrisse una persona agonizzante allo stadio finale di un cancro e che soffriva dolori insopportabili. Con un sorriso, ripeté alla telecamera ciò che disse a questo paziente terminale: “Stai soffrendo come Cristo sulla croce. Gesù ti sta baciando”. Ignara dell’ironia che potrà poi esserle attribuita, raccontò della risposta del sofferente: “E allora per favore digli di smetterla di baciarmi”. Esistono molte persone in estremo bisogno e atroci sofferenze che hanno avuto modo di desiderare, nel momento del bisogno estremo, che Madre Teresa fosse meno liberale con le sue carezze metafisiche ed un po’ più solidale alla vera sofferenza”.
Vogliamo parlare delle relazioni “discusse” che intratteneva? Ad esempio di un tale Robert Maxwell, editore inglese e grande donatore alla causa di Madre Teresa, si scoprì poi che aveva intascato oltre 450 milioni di sterline dal fondo pensione dei suoi impiegati. Ma del resto cosa poteva saperne Madre Teresa?
Allora parliamo di questo Charles Keating, che ha architettato una delle più grosse truffe nella storia degli Stati Uniti d’America. Donò a Madre Teresa circa 1’250’000 dollari – e parliamo dell’inizio degli anni ’80, erano bei soldi all’epoca – e le permise di usare il proprio jet privato. Una volta indagato e condannato per bancarotta fraudolenta ed una serie di altri crimini, Madre Teresa scrisse ad un giudice della corte suprema per intercedere per conto di Keating. Qui sotto la lettera completa che non tradurrò, se non per la citazione iniziale, Matteo 25:40 “Qualunque cosa abbiate fatto ad uno di questi miei fratelli minori, l’avete fatto a me”. Una citazione più adatta ad un padrino di cosa nostra che ad una santa, mi pare.
Ora, voglio farti fare una risata: trovi qui sotto la risposta (in tre pagine) del procuratore distrettuale di Los Angeles che incriminò ed ottenne la condanna per Keating.
Riassumendo brevemente, Turley spiega a Madre Teresa che Keating ha frodato migliaia di persone dei loro risparmi, facendogli credere di investire in fondi a basso rischio, mentre in realtà questi soldi andavano a finanziare il suo stravagante stile di vita. Ironicamente, una delle vittime era un povero carpentiere che non parlava una sola parola d’inglese, e che s’era visto rubare i risparmi di una vita intera di duro lavoro. Allora, visto che il vostro motto è “quel che fate al più piccolo dei miei fratelli lo fate a me”, tieni conto che questi “più piccoli fratelli” sono proprio le persone derubate. E quindi, cosa farebbe Gesù se gli venissero consegnati dei soldi rubati? Li terrebbe, per qualsivoglia motivo, anche per farne carità, o li restituirebbe? Ed ecco l’esortazione a Madre Teresa a seguire l’esempio di Gesù e rendere quei soldi.
“Non tenetevi i soldi. Restituiteli alle persone che hanno lavorato e se li sono guadagnati. Se mi contatterete vi metterò in contatto diretto coi legittimi proprietari delle somme ora in vostro possesso.
Sinceramente,
Paul W. Turley”
Beh, Paul W. Turley sta ancora aspettando una risposta da Madre Teresa. Risposta che temo non arriverà mai, ora che la vecchia è schiattata ormai da un po’.
Andiamo avanti. Parliamo dell’atteggiamento di Madre Teresa verso pratiche come l’aborto, gli anticoncezionali e malattie come l’AIDS. Ma dobbiamo, veramente? Non hai ancora capito dove andremo a finire? Ok…
Madre Teresa vinse il premio Nobel per la pace nel 1979 (insieme ad altri). Pronunciò un discorso d’accettazione, come si usa, sull’argomento dell’invasione dei serbi in Bosnia, a seguito della quale decine di migliaia di ragazze stuprate rimasero incinte: queste poi volevano -naturalmente, aggiungerei- abortire.
Ecco cosa dice Madre Teresa al riguardo: “I feel the greatest destroyer of peace today is abortion, because it is a direct war, a direct killing—direct murder by the mother herself” – “Mi sento di dire che il più grande distruttore della pace oggigiorno sia l’aborto, perché è una guerra diretta, un uccidere diretto – omicidio diretto dalla madre stessa”.
Nel 1993 Madre Teresa visitò Dublino. Giusto l’anno prima era scoppiato il (famoso?) Caso X – una ragazza stuprata e rimasta incinta aveva sviluppato tendenze suicide. Questo, secondo la corte suprema, permetteva l’aborto per salvare la vita della ragazza. In Irlanda, paese fortemente cristiano (per lo più cattolico), il dibattito intorno alla questione del diritto all’aborto è sempre stato molto acceso.
Beh, in quell’anno Madre Teresa parlò al pubblico e disse un paio di cose per me già sufficienti a condannarla:
“Let us promise Our Lady that we will never allow in this country a single abortion.” —- “Promettiamo alla Madonna che non permetteremo mai in questo paese un solo aborto.”
***Applauso***
Per poi continuare “And no contraceptives.” —- “E niente contraccettivi.”
***Altro applauso***
E cosa credi pensasse del divorzio? Ma queste son cose che difficilmente creano un mostro.
Un altro aneddoto che Hitchens amava raccontare era che lui era stato invitato dal Vaticano, in merito alla procedura di beatificazione di Madre Teresa, a parlarle contro – a fare “l’Advocatus diaboli” (l’Avvocato del diavolo), ufficio realmente esistente, ma abolito nel 1983 da Giovanni Paolo II. Per questo motivo Hitchens si vantava d’aver fatto l’avvocato del diavolo pro-bono (a fin di bene).
Beh, voglio farla breve ché sto scrivendo già da un po’ ormai: Il miracolo principale per cui Madre Teresa è stata poi beatificata, la guarigione miracolosa di Monica Besra, una giovane donna indiana, semplicemente toccando una medaglietta con l’immagine di Madre Teresa, è stata confutata e denunciata PRIMA che iniziasse la procedura di beatificazione.
Una versione del racconto puoi leggerla qui su The Telegraph: Medicine cured ‘miracle’ woman – not Mother Teresa, say doctors (“La medicina ha curato la donna miracolata – non Madre Teresa” dicono i dottori).
Traduzione: “Suo marito inizialmente condivideva questo scetticismo. “Questo miracolo è una truffa,” disse ad un giornalista l’anno scorso. “Molto rumore per nulla. Mia moglie è stata curata dai medici.” Da allora, però, è prodigo di lodi per Madre Teresa ed il suo ordine”.
“È stato il suo miracolo a curare mia moglie,” dice Selku Murmu, la cui famiglia si è convertita al cristianesimo dopo la guarigione di sua moglie. “La nostra situazione era terribile e non sapevamo cosa fare. Ora i miei bambini vengono educati con l’aiuto delle suore ed io sono stato in grado di comprare un piccolo pezzo di terra. Tutto è cambiato per il meglio”.
Traduzione: “La beatificazione di Madre Teresa è stata criticata anche per la speditezza. Dopo che una commissione del Vaticano riconobbe la guarigione di Monica Besra come un miracolo, il papa intervenne personalmente per velocizzare la beatificazione della suora, facendone la più veloce nella storia della Chiesa”.
Infine, la crisi di fede. È normale per chiunque perdere la fede, di tanto in tanto; credo, almeno, non avendone mai avuta neanche una briciola personalmente. Madre Teresa, però, era una donna eccezionale. La sua crisi di fede è durata per gli ultimi 40 anni della sua vita. Quaranta anni in cui predicava in pubblico, ma nella privatezza del suo cuore era completamente sterile.
Sempre dal Telegraph: Mother Teresa’s ’40-year faith crisis’ (La crisi di fede durata 40 anni di Madre Teresa)
Traduzione: “Scrisse al Reverendo Michael Van Der Peet, un confidente spirituale, nel settembre 1979, che “Gesù ha un amore molto speciale per voi. Per quanto mi riguarda, il silenzio ed il senso di vuoto sono talmente grandi che guardo e non vedo, ascolto ma non sento. La lingua si muove [in preghiera] ma non parla”.
Traduzione: “Signore mio Dio, mi hai gettata via come non voluta, non amata” scrisse in una missiva. “Chiamo, mi aggrappo, voglio, ma non c’è nessuno che risponda, no, nessuno. Sola. Dov’è la mia fede? Anche in profondità non trovo nulla. Non ho fede. Non oso pronunciare le parole e pensieri che affollano il mio cuore”.
“E continua: “Mi viene detto che Dio mi ama, eppure la realtà dell’oscurità e freddezza e solitudine sono talmente grandi che niente arriva a toccare il mio cuore. Ho commesso un errore nell’arrendermi ciecamente alla Chiamata del Sacro Cuore?”
Il resto lascio che te lo legga personalmente. Altre lettere vengono citate, e tutte sono state pubblicate nella raccolta “Sii la mia luce“.
Insomma, il punto dove voglio arrivare è che era un essere abietto.
Ho letto le altre risposte, e gente come Einstein e Churchill non venivano propriamente “osannati”. In particolare, di Churchill si sapeva benissimo che era uno stronzo, ma se ne ammirava il genio politico. Altra gente, come Gandhi, veniva osannata sì, sebbene probabilmente non quanto Madre Teresa.
Nessuno di questi né degli altri menzionati comunque ha arrecato tanto danno a tanta gente. Probabilmente neanche personaggi come Hitler, Stalin, Pol Pot, Ceaușescu e vari altri dittatori in giro per il mondo. Per quanto di male questi loschi figuri possano aver fatto a decine di milioni di persone, lei ne ha fatto a centinaia di milioni, e probabilmente in misura anche maggiore.
Indi per cui, la mia opinione è che Madre Teresa vince questa abietta competizione con enorme distacco.
Edit 1: Mi si chiede nei commenti che fine hanno fatto tutti i soldi raccolti.
Non si sa. Del resto le organizzazioni di beneficenza non sono tenute a tenere libri contabili, né ad offrire alcun tipo di trasparenza o rendicontazione.
Ti riporto questo articolo del Guardian: Search for sins of saint of the gutters (Ricerca dei peccati del santo delle grondaie), che cito:
Susan Shields vive ancora a New York. In un articolo riguardante le “Missionarie di Carità” (di cui è stata suora per nove anni) dice: “Tanti hanno generosamente supportato il suo (di Madre Teresa) lavoro perché non realizzavano come le sue premesse contorte soffocavano qualsiasi sforzo di alleviare la miseria. Ignari del fatto che molte delle donazioni giacevano inutilizzate nei suoi conti in banca, questi venivano ingannati nel pensare che stessero aiutando i poveri”.
Durante i nove anni passati nelle “Missionarie di Carità”, la Shields aveva il compito di scrivere lettere di ringraziamento per le donazioni. “I soldi arrivavano ad un ritmo frenetico. Il postino doveva spesso consegnare le lettere a sacchi. Scrivevamo regolarmente ricevute per 50000$ o più. A volte un donatore chiamava per chiedere se avessimo ricevuto la sua donazione, e si aspettava che ce ne ricordassimo immediatamente perché l’importo era tanto alto. Come potevamo dire che non ce ne ricordavamo perché ne avevamo ricevute tante altre molto più grandi?”