I L P I A C E R E
L’attesa del piacere è
essa stessa piacere.
Gotthold Ephraim Lessing.
Cosa ci insegna la vita… testamento spirituale di un libero pensatore
I L P I A C E R E
L’attesa del piacere è
essa stessa piacere.
Gotthold Ephraim Lessing.
L A D E P R E S S I O N E
da QUORA
Scrive Riccardo Cecco, corrispondente di QUORA.
La depressione è pigrizia emotiva.
Premessa: sarò crudo e diretto. Dirò cose che non vuoi sentire. Perciò, se hai paura di sentirti offeso o di uscirne ferito dopo la lettura, NON LEGGERE!
Ho lottato con la depressione per moltissimi anni.
Una cantilena di pensieri ed emozioni negative si era impossessata di me, diventando la colonna sonora della mia vita. Credevo che fosse il mio naturale modo di essere, e ci creai attorno la mia identità.
Ero grasso, povero e senza amici e davo la colpa alla depressione. Poi mi sono reso conto che ero depresso perché ero grasso, povero e senza amici.
Sono stato bullizzato e deriso. Ho avuto problemi con l’alcol e le droghe. Ho sofferto di una forte ansia sociale e ho lottato con dei disordini alimentari. Alcune delle persone più importanti della mia vita sono venute a mancare quando ero ancora un adolescente.
La verità è che tutti abbiamo problemi e la vita non è fatta per essere semplice.
La società di oggi, però, ci incentiva ad essere flaccidi e a comportarci da vittime. Di conseguenza, siamo portati a dare la colpa a qualcosa di esterno per delle difficoltà che ci troviamo ad affrontare interiormente.
Non sopporto quando sento qualcuno dire “soffro d’ansia”. Che cazzo vuol dire? Tutti soffriamo d’ansia. Non è altro che un’emozione che si viene a creare nel momento in cui decidiamo di preoccuparci per qualcosa che potrebbe accadere in futuro.
Non sopporto nemmeno sentir dire “ho la depressione.” Di nuovo… Che cosa significa? Non si tratta di un tumore o di un virus. Non vai a fare una passeggiata senza il giubbotto e ti prendi la depressione. Non è una malattia che cade dal cielo da un giorno all’altro.
La depressione è circostanziale.
Se non sei a conoscenza del motivo per cui sei depresso, significa che dovresti cominciare ad esaminare la tua vita e imparare a conoscerti meglio, invece che passare le giornate davanti a Netflix.
È difficile? Ci sono dei mostri che non vuoi affrontare? Ti capisco, ed è del tutto comprensibile. Ma se decidi di distrarti piuttosto che affrontare la realtà, non cambierà mai nulla.
Potresti avere l’istinto di ribattere con mille scuse, e lo comprendo. Ci sono passato anche io attraverso quella fase. Quando sei depresso, fai di tutto per difendere la tua depressione: è più facile trovare delle giustificazioni per non cambiare, piuttosto che darsi da fare per farlo.
Qualche tempo fa, un mio amico stava attraversando un brutto periodo. Era rimasto senza lavoro, la ragazza lo aveva lasciato, suo padre stava molto male e non aveva idea di che cosa volesse fare nella sua vita. Vedeva il suo mondo andare a pezzi e disintegrarsi un pezzettino alla volta, giorno dopo giorno.
Mentre bevevamo un caffè è crollato: si è messo a piangere e a parlare di quanto tutto fosse insopportabile e ingiusto.
Lo ascoltai e mi si spezzò il cuore a guardarlo in quello stato. La mia propensione iniziale fu quella di appoggiargli una mano sulla spalla e proporre i soliti luoghi comuni: “dovresti farti aiutare da qualcuno,” oppure “mi dispiace, vedrai che con il tempo passerà.”
Grazie al cielo, ho avuto la freddezza di riflettere e ricordare che cosa avesse aiutato me a superare quei momenti difficili. E non fu di certo l’accondiscendenza del mondo esterno: quella non faceva altro che alimentare il mio vittimismo.
“Cazzo, che vita di merda che stai vivendo! Non vorrei mai essere nella tua situazione,” gli dissi.
Smise di piangere. I suoi occhi si sbarrarono. Mi guardò sorpreso, confuso e intimorito: inconsciamente, stava aspettando la classica parola di conforto.
“Che cosa vuoi dire?” mi chiese.
“Che hai ragione. Stai vivendo una vita di merda e non ti invidio per niente. E ora?”
“E ora cosa?” rispose.
“Che cos’hai intenzione di fare? Aspettare che passi? Aspettare che succeda qualcosa che ti cambi la vita da un momento all’altro o che un angelo venga a salvarti? Oppure vuoi muovere il culo e fare qualcosa?”
Rimase in silenzio per qualche secondo. “Muovere il culo,” disse.
Lo abbracciai e gli dissi che per qualsiasi cosa sarei stato a sua disposizione, poi me ne andai e lo lasciai solo con i suoi pensieri.
Ormai è passato più di un anno e sta continuando a lottare con i suoi mostri ma, a poco a poco, sta imparando a sconfiggerli e a migliorare la sua vita. Mi ha ringraziato più volte per come mi comportai in quella situazione. Dice che avrebbe voluto una pacca sulla spalla, ma ciò di cui aveva bisogno era guardare in faccia la realtà, e io lo aiutai a farlo.
Se in quel momento mi fossi mostrato come l’amico comprensivo e compassionevole, potrebbe ancora essere nella stessa situazione, se non peggio.
Sì, perché la depressione non nasce da un giorno all’altro: si crea nel tempo, man mano che evitiamo di affrontare i problemi e che li lasciamo accatastare dentro di noi sotto forma di pensieri incompresi ed emozioni inespresse.
La vita non è facile per nessuno e c’è chi ha ricevuto delle carte di gran lunga peggiori delle tue. La differenza nel lungo termine, tuttavia, non la fanno le carte che hai in mano, bensì come decidi di giocarle. Se altre persone in situazioni più difficili sono riuscite a conquistare un’esistenza più serena, perché non dovresti riuscirci anche tu? Che cosa ti rende così speciale da poter evitare il lavoro che va fatto?
Al mondo non interessa che cosa ti è successo, quali sono i tuoi problemi, se sei grasso, se sei stato bullizzato, se la tua ragazza ti ha lasciato o se è morto un tuo familiare.
La vita continua ad andare avanti, con o senza la tua depressione. Sta solamente a te decidere quale giocata fare con le carte che ti sono state consegnate.
Sostanzialmente, la scelta da fare è sempre una: essere una vittima o assumerti la responsabilità per la tua vita e cambiare il tuo modo di giocare. Entrambe le scelte implicano dolore, ma la prima porta sofferenza, mentre la seconda porta crescita e maturità.
Se non sai da dove cominciare, parti dal tuo stile di vita.
Usa la prima ora del giorno per allenarti, comincia a mangiare meglio e a regolarizzare il tuo sonno. Poniti dei piccoli obiettivi e perseguili.
Vedrai che, in un tempo relativamente breve, ti renderai conto che la depressione non è una malattia, bensì un insieme di abitudini sbagliate e assenza di introspettiva.
Non hai voglia di allenarti? Non ti piacciono le verdure? Non hai la motivazione necessaria per cominciare? Va benissimo, almeno sarai consapevole che non desideri davvero cambiare. Per lo meno, non abbastanza.
Forse hai bisogno di toccare il fondo per trovare l’energia e la motivazione, ma non te lo consiglio.
Io stesso ho toccato il fondo prima di dare una svolta alla mia vita. E se è vero che mi ha dato la motivazione per cambiare, è anche vero che è svanita dopo qualche giorno. Alla fine, ho dovuto comunque introdurre disciplina e resilienza per stare sul pezzo.
Ora… Andare in palestra, imparare nuove abilità e prenderti del tempo per conoscerti meglio, risolveranno tutti i tuoi problemi?
No, no e no.
Tuttavia, ti assicuro che, se migliorerai le tue abitudini, ti porrai qualche domanda in più e farai maggiore chiarezza sui tuoi desideri, la tua vita cambierà completamente. Ma sappi che avrai del lavoro da fare! E sarà dura, molto dura…
Puoi accettarlo e agire di conseguenza o continuare a vivere come hai sempre fatto, ma senza il diritto di dire che la vita fa schifo o che sei sfortunato.
Sono chiacchiere al vento e a nessuno interessa sentirle. Nessuno ti verrà mai a salvare. Non ti salverà un amico, né una pillola e nemmeno uno psichiatra. Solo tu puoi salvare te stesso.
La depressione è una scelta, non una malattia, e assumertene la responsabilità è l’unica cosa in grado di cambiare le carte in tavola.
Ogni ausilio esterno può essere utile e importante. Uno psichiatra o il supporto di un buon amico possono essere d’aiuto ma, in fin dei conti, l’unica cosa che conta è l’azione. La mera compassione non cambia nulla; anzi, rischia di farti sentire giustificato, rendendo la metamorfosi ancora più difficile.
Che tu sia d’accordo con me oppure no, a me non interessa. In realtà, non interessa a nessuno. Ma se trovi un senso in ciò che dico, sai già qual è il prossimo passo da fare e sai anche che devi cominciare ora.
AFORISMA INGLESE
Fake it
till you make it.
Fingi (di saperlo fare)
fino a quando non lo sai fare davvero.
È un modo un po’ truffaldino di vendersi
per quello che ancora non si è.
(Però, con il proposito di lavorare duro per imparare, cammin facendo).
O voi ch’avete li ‘ntelletti sani,
mirate la dottrina che s’asconde
sotto ‘l velame de li versi strani.
Dante Inferno, Canto IX, vv. 61-63.
Ciò che non si può
né dire né tacere,
la musica lo esprime.
Victor Hugo.
A N I M E G E M E L L E
Alla fine, le anime gemelle
si incontrano perché
hanno lo stesso nascondiglio.
Robert Braul
A T E I E R E L I G I O N I
Gli atei pensano che la dottrina teologica
e la religione siano artefatti umani, ossia,
risultati di leggende ed opere letterarie UMANE.
Pertanto, non vi attribuiscono alcun valore
di “comandamento divino”, ma soltanto
di “legge umana scritta per un certo luogo e tempo”.
Essa, però, è stata ed è strumentalizzata
per scopi nient’ affatto “divini”,
ma solo per detenere e gestire poteri terreni.
DANCE ME TO THE END OF LOVE di Leonard Cohen, morto nel 2016 a 82 anni.
….. ha ottenuto uno straordinario successo, ha consentito a “Dance me to the end of love” di Leonard Cohen di essere stata scoperta o riscoperta da tante persone. E per un brano struggente come questo, tra le perle del cantautore, poeta e compositore canadese, poco o per nulla proposta nella programmazione delle radio, è davvero cosa buona.
Cohen canta qui la bellezza dell’amore, come in tante altre sue canzoni più o meno celebri. «Fammi danzare verso la tua bellezza con un violino infuocato / Fammi danzare attraverso il panico finché non sarò al sicuro / Sollevami come un ramoscello d’ulivo e sii la mia colomba che mi riporta a casa / Fammi danzare fin dove finisce l’amore / Fammi danzare fin dove finisce l’amore».
«Quella musica», diceva ancora Cohen, «significa la bellezza della conclusione dalla vita, la fine dell’esistenza e dell’elemento passionale in quella conclusione. Ma è lo stesso linguaggio che usiamo per arrenderci al nostro amore, così non è importante che tutti conoscano la genesi della canzone, perché se il linguaggio viene da quell’appassionata risorsa sarà in grado di abbracciare ogni attività appassionata».
E così è, infatti. Resta un capolavoro che canta l’amore “finché morte non ci separi”. Tanto che quel “fammi danzare” potrebbe essere tradotto, con una forzatura originale ma non banale, con un “danzami”. Un danzare dentro la vita, dentro l’anima, dentro il cuore. Così scrive e canta Cohen nel brano: «Mostrami la tua bellezza non appena i testimoni se ne saranno andati / Fammi sentire il tuo corpo muoversi come fanno a Babilonia / Mostrami poco a poco ciò di cui io solo conosco il limite …. / Fammi danzare fino al matrimonio, fammi danzare continuamente / Fammi danzare con molta dolcezza e fammi danzare (danzami) ancora a lungo». La canzone sembra quasi entrare nell’intimità di una relazione, e con questo sguardo possiamo ascoltarla e, perché no, “danzarla”. Uno sguardo che lotta contro l’idea della morte e diventa un inno alla vita.
Ho capito che “la sinistra”
è solo violenza che pretende
di essere giustificata
per diffondere nobili ideali
di solidarietà e altruismo,
per combattere egoismi e razzismi
più paranoici che reali.
Ma è solo e sempre violenza.
E, non di meno, la “destra” ….
P R O V E R B I
Ogni impedimento
è giovamento
e quel che avviene,
conviene.
Lo humor è l’antidoto
per tutti i mali.
Il divertimento è importante
quanto l’amore.
Patch Adams.
Romanticismo è ciò
che tocca la sensibilità
e invita all’emozione.
Atsuro Tayama.
Solo una persona matura
può dare,
perché solo una persona matura
può avere.
Osho
Le fantasie erotiche sono
un naturale fenomeno
psicologico universale,
simile ai sogni.
Dott.ssa Wendy Maltz
Le donne hanno bisogno
di sentirsi irresistibili
per voler fare sesso.
Dott.ssa Leigh Norén