Numero2644.

 

da  QUORA

 

U N   I N S E G N A M E N T O   P E R    L A   V I T A

 

Un topo fu posto in cima a un barattolo pieno di cereali. Era così felice di trovare tanto cibo intorno a sé che non sentì più il bisogno di correre in giro alla ricerca di cibo.

Ora poteva vivere felicemente la sua vita.

Dopo alcuni giorni in cui si era goduto i cereali, raggiunse il fondo del barattolo.

Improvvisamente, si rese conto di essere in trappola e di non poterne uscire. Ora doveva dipendere completamente da qualcuno che mettesse i grani di cereali nel barattolo per sopravvivere.

Ora non aveva altra scelta che mangiare ciò che gli avrebbero dato.

Alcune lezioni da imparare da questa vicenda:

1) I piaceri a breve termine possono portare a trappole a lungo termine.

2) Se le cose sono facili e ci si sente a proprio agio, si rimane intrappolati nella dipendenza.

3) Quando non utilizzate le vostre capacità, perdete molto più delle vostre capacità. Perderete le vostre SCELTE e la vostra LIBERTÀ.

4) La libertà non è facile da ottenere, ma può essere persa rapidamente. NULLA arriva facilmente nella vita e se arriva facilmente, forse non ne vale la pena.

Non maledite le vostre lotte. Sono le vostre benedizioni sotto mentite spoglie.

Numero2016.

 

R I F L E S S I O N E

 

Il mondo non sarà mai

dei cretini istruiti,

sarà, bensì, retaggio

dei saggi istruiti.

Non sembri una banalità,

perché la parola chiave,

quella che fa la differenza,

non è “cretini” o “saggi”,

ma, piuttosto, “istruiti”.

Di solito, un giovane

è più cretino che saggio;

di converso, un vecchio

è più saggio che cretino.

Comunque sia, la loro istruzione

sarà sempre discriminante.

Talvolta accade che un giovane,

cretino, abbia successo.

Se non sarà istruito, questo

successo sarà effimero,

perché dipende solo

dalla sua gioventù.

Ma, più spesso, un vecchio,

saggio, non avrà séguito,

pur essendo istruito,

perché non cercherà il successo,

gli basterà l’istruzione,

che sarà il premio a se stesso.

La sua “cultura di vita” è

il suo successo autoappagante.

Ma, in questo rinchiudersi

nella sua “turris eburnea”,

c’è un anello debole

nella catena di trasmissione

della cultura di un popolo, che

è una continua sedimentazione,

una stratificazione dei “saperi”

condivisi perché comunicati.

Un vecchio saggio non può

permettersi il lusso di portare

con sé, nella tomba, il “tesoro”

della sua cultura, cioè le conoscenze,

le sensibilità, le esperienze migliorative,

che hanno accompagnato il suo

personale percorso di vita.

Deve spargerlo ed espanderlo,

per condividerlo e metterlo

a disposizione degli altri,

se non di tutti, almeno di coloro

che ne sapranno cogliere la traccia.

Solo così, potrà ritagliarsi

una piccola fetta di eternità.

 

Numero1933.

 

Segnalata da Rita

 

Col tempo, impari a

tenerti le cose dentro,

ma non perché hai

un carattere chiuso,

ma perché, spesso, 

spiegare è inutile.

Tanto, alla fine,

le persone che ti

capiscono veramente,

sono quelle a cui

non hai bisogno

di spiegare nulla.

 

A.  Curnetta.