T U S E I T U
Non diventare
ciò che odii
negli altri.
Cosa ci insegna la vita… testamento spirituale di un libero pensatore
T U S E I T U
Non diventare
ciò che odii
negli altri.
da QUORA
Scrive Francisco Goya, corrispondente di QUORA
D O N N E S I N G L E
Il motivo per cui oggi esiste una quantità impressionante di donne mature single non è certo il complotto cosmico che qualcuno ama evocare, ma una rivoluzione silenziosa che ha cambiato più la psicologia sociale che la demografia: per la prima volta nella storia occidentale una generazione di donne non dipende da un uomo per sopravvivere, e quando smetti di essere obbligata a scegliere, inizi finalmente a scegliere davvero.
Molte non sono single perché “nessuno le vuole”, ma perché non hanno più intenzione di perdere tempo con uomini emotivamente analfabeti, narcisisti stanchi, eterni adolescenti travestiti da quarantenni, o soggetti incapaci di reggere una relazione che non sia centrata sul loro ombelico.
Da un punto di vista psicologico, queste donne hanno raggiunto un livello di autonomia affettiva che gli uomini della loro stessa età spesso non hanno sviluppato: sanno cosa vogliono, cosa non vogliono, e non hanno il terrore di restare sole perché hanno costruito un’identità che non crolla quando la relazione finisce.
Socialmente, paghiamo lo scotto di decenni in cui i rapporti erano basati più sui ruoli che sui sentimenti, e quando quei ruoli sono saltati, molti uomini si sono ritrovati senza gli strumenti emotivi per costruire legami paritari, mentre molte donne hanno imparato a respirare meglio da sole che male accompagnate.
Politicamente, il paradosso è che mentre qualcuno continua a predicare il ritorno alla famiglia “tradizionale”, è proprio l’assenza di politiche serie su lavoro, welfare, parità retributiva e conciliazione vita-lavoro ad aver spinto molte donne verso una indipendenza obbligata, che poi hanno scoperto essere anche una libertà insperata.
Quindi sì, ci sono molte donne mature single perché, per la prima volta, possono permettersi di esserlo senza pagare un prezzo sociale devastante, e soprattutto perché una relazione oggi deve migliorare la vita, non semplicemente riempirla: e quando gli uomini si presenteranno con maturità, empatia e capacità di costruire, le troveranno ancora lì — non in attesa, ma in cammino, disponibili solo a chi sa davvero camminare accanto.
V I V I T U L A T U A V I T A
Ricorda, alla fine della giornata,
si tratta della tua vita.
Tu sei quello che deve viverla,
respirarla e assaporarla.
Fai quello che ti piace, percorri
il sentiero che il tuo cuore sceglie.
Non ascoltare chi cerca di controllarti
e di farti dubitare di te stesso.
Costoro non possono e non devono
vivere la tua vita al posto tuo,
e non hanno nessun diritto di
tenere il tuo cuore nelle loro mani.
I tuoi sentimenti contano,
i tuoi sogni valgono, e tu
sei autorizzato a proteggerli.
da YouTube
A B B A S T A N Z A
Hai già passato
troppo tempo
a interrogarti
se sei abbastanza.
Abbastanza forte,
abbastanza bella,
abbastanza giusta.
Ma vuoi la verità?
Lo sei sempre stata.
Non servono prove,
serve la memoria.
Ricordati chi sei …
anche quando
il mondo dimentica.
@healsoulmusic436
3 V E R I T A’
Ti svelo 3 verità potenti
che potrebbero cambiare
il tuo modo di affrontare la vita.
Numero1:
Non preoccuparti di chi hai perso.
C’è una ragione se oggi
non è più accanto a te.
Lasciar andare è il gesto
più maturo che puoi fare
per crescere dentro di te.
Numero 2:
Una persona cambia
principalmente per 2 motivi:
o sta attraversando un percorso
che la spinge ad evolvere,
oppure si è semplicemente
stancata di soffrire.
Solo allora trova la forza
per superare la paura
del cambiamento che
la teneva bloccata.
Numero3:
Non dipendere mai da nessuno
nella vita. Affidati sempre
alla tua energia interiore,
quella forza profonda che,
ogni giorno, ti offre nuove
opportunità per evolvere.
P E R E S S E R E F E L I C E ( SMETTI DI ….)
1 Smetti di chiedere il permesso per essere te stesso/a.
2 Smetti di cercare approvazione da chi non ti capisce.
3 Smetti di rimandare la tua felicità a “quando andrà tutto bene”.
4 Smetti di pensare di non essere abbastanza.
5 Smetti di voler salvare chi non vuole essere salvato.
6 Smetti di confrontarti con chi vedi sui social o intorno a te.
7 Smetti di trattenere chi ti fa sentire piccola.
8 Smetti di giustificare la mancanza d’amore.
9 Smetti di spegnere la tua luce per non disturbare.
10 Smetti, finalmente, di dimenticarti di te.
@AnimaOltreilimiti80
B L O C C H I D A R I M U O V E R E
Le tue abitudini decidono il tuo futuro più dei tuoi sogni.
Il comfort è il più grande nemico della crescita.
Non puoi cambiare la tua vita se non cambi le tue scelte quotidiane.
I fallimenti ti insegnano più di mille successi.
Ogni volta che rinvii regali potere alle tue paure.
La disciplina costruisce ciò che la motivazione non regge.
Nessuno verrà a salvarti, sei tu il tuo eroe.
il tempo che sprechi oggi è il rimpianto di domani.
da YouTube.
D I G N I T A’
Non rincorrere chi non ti cerca.
Non mendicare attenzione.
Taci quando le parole non servono.
Rispondi con dignità a chi ti ignora.
Non sprecare energia con chi ti pensa di rado.
Investi in te stesso: la tua felicità è la tua forza.
Chiudi gli orecchi ai pettegolezzi.
Pesa le parole: ciò che dici plasma ciò che gli altri pensano di te.
Vestiti con rispetto di te stesso: il mondo ti tratterà allo stesso modo.
@healingsoulmusic436.
Q U A N D O I N I Z I A D AM A R T I
Cammini più dritto – il tuo corpo diventa un messaggio di fiducia.
Ti guardi allo specchio con orgoglio – vedi forza dove prima vedevi difetti.
Dici “no” senza sensi di colpa – proteggi il tuo spazio personale.
Scegli relazioni sane – non accetti più relazioni tossiche.
Celebri ogni vittoria – la gioia diventa carburante per la tua autostima.
Trasformi fallimenti in forza – ogni caduta diventa lezione.
Investi in te stesso – ti riconosci come la tua risorsa più preziosa.
Non temi giudizi – resti fedele ai tuoi valori.
Hai coraggio di osare – smetti di vivere in gabbia.
Trasmetti luce agli altri – la tua energia diventa ispirazione.
@AnimaOltreilimiti80.
R I S C A T T O D I D O N N A
Si ascolta prima di chiedere pareri esterni.
Non si forza più a restare dove non vibra.
Si tratta con la stessa cura che dava agli altri.
Non si colpevolizza per mettere se stessa al primo posto.
Rallenta quando ha bisogno, anche se il mondo corre.
Si lascia spazio per sentire, non solo per fare.
Si prende la libertà di deludere chi si aspettava altro.
Non si sabota più per farsi accettare.
Celebra le sue piccole vittorie come traguardi immensi.
Si guarda allo specchio e finalmente si riconosce.
Dice basta al “meglio di niente”.
Smette di abbassare i suoi standard per sentirsi amata.
Si chiede “come mi fa sentire?” prima di dire sì.
Non accetta più ruoli di seconda scelta.
Lascia andare chi la confonde, anche se lo ama.
Si libera dalla paura di restare sola.
Smette di giustificare il poco con “almeno c’è”.
Sceglie connessioni profonde, non presenze comode.
Affronta la verità, anche quando fa male.
Si guarda dentro e dice:”merito di più, punto!”.
@AnimaOltreilimiti80.
Indice dei contenuti
Tore Kesicki, psicologo, mental coach e volto noto di TikTok, ha acceso il dibattito con un video diventato virale in poche ore.
In un video di 2 minuti, ha elencato nove aspetti della propria vita che andrebbero tenuti segreti.
Nessuna eccezione.
Nemmeno per il migliore amico, nemmeno per la persona amata e – a suo dire – nemmeno ai genitori.
Secondo lui, certe cose vanno custodite gelosamente, per evitare delusioni, giudizi o – peggio ancora – sabotaggi.
Le sue parole hanno raccolto centinaia di migliaia di visualizzazioni, ma anche commenti contrastanti.
C’è chi lo considera troppo diffidente, quasi cinico.
Ma molti utenti, soprattutto adulti, hanno ammesso di rivedersi in quelle riflessioni.
Un commento molto apprezzato dice tutto: “Ieri ho detto troppo di me stesso a una persona e me ne sono già pentito”.
Kesicki è diretto: “Quando condividi i tuoi sogni, qualcosa si inceppa”.
Secondo lui, raccontare i propri obiettivi prima di averli raggiunti può bloccare il processo.
Come se le parole togliessero energia al progetto.
Ma c’è di più. Una volta rivelato un sogno, entrano in gioco dinamiche esterne, aspettative, pressioni e – soprattutto – giudizi non richiesti.
Finché un obiettivo non è realtà, tenerlo per sé potrebbe proteggerlo. Anche dalle influenze negative delle persone più vicine.
Uno dei passaggi più forti del video riguarda la sfera economica.
Kesicki racconta: “A 22 anni guadagnavo più di mio padre. Gliel’ho detto e ho visto la gelosia nei suoi occhi. Non lo dimenticherò mai”.
Non tutti riescono a gioire per il successo altrui.
Parlare apertamente di soldi, stipendi o patrimoni personali può generare disagio, invidia o competizione, anche nei rapporti più stretti.
In un mondo che tende a misurare il valore personale in base al conto in banca, meglio evitare dettagli superflui.
“Le tue debolezze possono diventare armi nelle mani sbagliate”, avverte Kesicki.
Confidare fragilità emotive, paure o limiti a qualcuno può sembrare un gesto di fiducia. Ma è anche un rischio.
Oggi si è amici, domani magari no.
E quello che un tempo era uno sfogo intimo, può trasformarsi in un punto debole esposto.
Vale anche per i problemi familiari: “Magari tu li vivi come gravi, ma per altri sono sciocchezze. E ti giudicano”.
Non tutto va raccontato, perché non tutti hanno la sensibilità per capirlo o il rispetto per custodirlo.
“Molte persone non hanno piani per il futuro. Se racconti i tuoi, li fai sentire inadeguati”, spiega Kesicki.
Parlare della propria prossima “mossa” – un cambio di lavoro, un lungo viaggio, un trasferimento, un progetto ambizioso – può accendere meccanismi di invidia in chi si sente fermo o insoddisfatto.
Non tutti saranno felici dei tuoi traguardi.
Per alcuni, il tuo entusiasmo è un fastidio. E lo mostrano con frecciatine, disinteresse o sabotaggi sottili.
Meglio coltivare i progetti in silenzio, almeno finché non si concretizzano.
Un altro tema delicato toccato dallo psicologo riguarda la fiducia.
“Oggi il partner può diventare il tuo peggior nemico nel giro di un secondo”, afferma senza mezzi termini.
Non è paranoia, dice: è esperienza. Troppe storie finite con rancori e tradimenti partiti da una confidenza sbagliata.
Vale per i segreti personali, ma anche per la vita privata: dettagli intimi, storie passate, dinamiche familiari.
“Non dirlo a nessuno. Se oggi ti fidi, domani potresti pentirtene”.
E poi c’è la questione dei beni materiali: “Se hai una barca, un’auto o un elicottero, non dirlo. Anche lì scatta la gelosia. Pensi che tutti siano felici per te? Non è così”.
A volte basta un dettaglio per cambiare lo sguardo di qualcuno su di te.
Infine, un consiglio che Kesicki definisce personale: non condividere gli atti di gentilezza.
Nessuna foto, nessun post, nessun racconto autocelebrativo.
“Fallo per te stesso. Non per vantarti. La bontà vera è silenziosa”.
In un’epoca in cui tutto viene documentato e condiviso, questo suggerimento suona quasi rivoluzionario.
Forse perché tocca una verità più profonda: non tutto deve diventare condiviso.
Alcune cose, forse le più preziose, meritano di restare solo nostre.
Il video di Tore Kesicki ha ricevuto migliaia di commenti.
Alcuni utenti lo definiscono esagerato, pessimista, incapace di fidarsi. Ma c’è anche chi lo appoggia:
“Con l’età, aumentano le delusioni. E diminuisce la voglia di aprirsi con chiunque”, scrive una donna di 47 anni.
Altri ammettono di aver imparato la lezione a proprie spese.
Il contenuto, per quanto semplice, ha toccato un nervo scoperto: quanto possiamo davvero fidarci degli altri?
Quanto raccontare di noi stessi ci espone a rischi invisibili?
E soprattutto: siamo davvero sicuri che chi ci ascolta voglia il nostro bene?
C U R A D I S E’
Impara a volerti bene,
a prenderti cura di te stesso,
e poi anche a voler bene
a chi ti vuole bene.
Il segreto non è accudire
le api oppure le farfalle,
ma prenderti cura dei fiori
del tuo florido giardino,
e api e farfalle verranno da te.
Così, alla fine, troverai
non chi stavi cercando,
ma chi stava cercando te.
C O N F E S S I O N E
Quello che ho cercato fuori
è dentro di me.
L’amore, l’affetto, il rispetto
che mi hanno dato,
o che ho desiderato ottenere,
hanno sempre abitato
dentro il mio cuore,
insieme al mio coraggio.
Oggi, mi assumo, da solo,
la responsabilità di me stesso,
del mio splendore, perché
nessuno mi ha reso ciò
che volevo essere, solo io.
Esploro il mio interno
e trovo verità e serenità.
P R O I E Z I O N I
La tua ombra non vive solo in te, la vedi negli altri, e ti parla da lì.
1 Ti dà fastidio chi si arrabbia, perché tu non te lo permetti.
2 Critichi chi si espone ma, in fondo, vorresti farlo anche tu.
3 Ti irrita chi è sicuro di sé, perché sei tu a non sentirti abbastanza sicuro.
4 Compatisci chi è fragile, perché odii la tua stessa vulnerabilità.
5 Eviti chi ti ama davvero, perché pensi di non meritarlo.
6 Svaluti chi si mette al centro, perché tu ti sei messo sempre da parte.
7 Chi è libero ti infastidisce, perché tu ti sei sempre tenuto in gabbia.
8 Ti fanno infuriare le ingiustizie, da cui non hai saputo difenderti da bambino.
9 Rifiuti chi è simile a te, perché rigetti quella parte di te che non hai mai saputo integrare.
10 Il problema non è sempre l’altro, è quello che l’altro risveglia in te.
da YOUTUBE.
C O N T R O L L O D E L L E C O S C I E N Z E A T T R A V E R S O L A R E P R E S S I O N E S E S S U A L E
È quello che ha messo in atto la Chiesa per molti secoli fino ai giorni nostri.
La repressione sessuale sistematica crea dipendenza psicologica.
Perfino i preti, a cui è imposto il celibato, a partire dal 1073 d.C. per volere di Papa Gregorio VII (Ildebrando di Soana), diventano emotivamente vulnerabili, controllabili, manipolabili.
Coloro che reprimono i desideri naturali del corpo, creano mostri nell’anima.
Il celibato sacerdotale è la prostituzione dell’anima nel nome di Dio.
Creare la malattia e vendere la cura, denunciare, stigmatizzare il problema e presentarsi come soluzione: è il delitto perfetto che diventa benefattore.
La Chiesa ha sequestrato la stessa definizione di spiritualità umana, ha trasformato la repressione in virtù, la sofferenza in santità, la negazione della natura umana in vicinanza a Dio.
Ha fatto credere che reprimere la sessualità rende le persone più spirituali: è la matrice di controllo più sofisticata della storia, perché ha fatto, e fa, sentire in colpa miliardi di persone, per il semplice fatto di essere umane.
L’ipocrisia – perché è di questo che si tratta – non è un difetto del sistema, è il sistema stesso, che funziona perfettamente: libertà sessuale per i vertici, repressione sessuale per i sottoposti ed addetti ai lavori.
Dice Baruch Spinoza: “La Chiesa non salva le anime, le cattura”.
La colpa sessuale è uno strumento di ingegneria sociale per instaurare il tipo di società che serve meglio agli interessi della Chiesa.
Non stanno salvando anime, stanno creando un gregge, una nuova specie di esseri umani, una versione castrata di uomini colpevoli, dipendenti dalla autorità esterna, sottraendo loro qualsiasi sensazione di autostima.
La Chiesa ha creato la più grande prigione mentale della storia, dove i prigionieri chiudono essi stessi le porte dall’interno e buttano via la chiave dalla finestra.
Non si tratta di denaro, non si tratta di potere temporale, ma di qualcosa di molto più ambizioso: creare una versione dell’umanità incapace di autogoverno spirituale e dipendente eternamente dall’autorità esterna, tramite l’osservanza di dettami morali, comportamentali e di pensiero, che si attuano con un automatismo algoritmico.
Usare la repressione sessuale fa frammentare la connessione naturale fra corpo e anima, creando vuoti psicologici che solo l’autorità ecclesiastica può riempire.
Loro sanno che gli esseri umani sessualmente realizzati sono spiritualmente indipendenti, liberi, sono connessi con la propria divinità interna, sono difficili da controllare.
Hanno deciso di rompere questa connessione, ad esempio, di intercettare lo sviluppo spirituale del bambino attraverso la colpa sessuale precoce, di creare dipendenza emotiva cronica attraverso la negazione degli impulsi di connessione umana, di trasformare la naturale autostima in bisogno di convalida esterna costante.
È un manuale per creare schiavitù psicologica in persone che, altrimenti, si sentirebbero libere.
Il progetto della Chiesa non è solo quello di dominare i corpi, ma soprattutto quello di dominare le anime, rendendo impossibile agli esseri umani di accedere alle proprie fonti interiori di valori, di significati, di connessioni col divino.
È il più grande crimine contro la coscienza umana mai documentato.
Ha sequestrato la spiritualità naturale della specie, sostituito l’autenticità divina con la dipendenza istituzionale.
Nei secoli, la Chiesa ha tracciato l’esempio di un sistema di potere che tutti i governi venuti dopo hanno adottato.
Governi che infantilizzano i cittadini con sistemi educativi che distruggono la creatività naturale, con media che coltivano insicurezza costante, con industrie che vendono soluzioni a problemi che esse stesse creano.
Tutti seguono lo stesso schema che la Chiesa ha perfezionato e istituzionalizzato mille anni fa:
Frammentare la connessione interna,
creare dipendenza esterna,
rivendere ciò che è stato sottratto e rubato.
Spinoza si è reso conto che la repressione sessuale sistematica non creava solo dipendenza emotiva, creava disconnessione dall’intuizione naturale, dalla saggezza corporea, dalla capacità di sentire interiormente la verità.
Gli esseri umani sessualmente repressi perdono l’accesso al proprio sistema interno di navigazione spirituale, diventano incapaci di distinguere la verità dalla menzogna, usando le sensazioni corporee dipendenti da autorità esterne per definire la realtà.
È castrazione epistemica, rimozione della capacità naturale di conoscere.
La Chiesa controlla non solo ciò che le persone fanno, controlla come conoscono, come distinguono il reale dal falso, il vero dal bugiardo: è il controllo della stessa percezione della realtà.
Per secoli ha funzionato così bene che, anche oggi, la maggior parte delle persone non si fida della propria intuizione, ha bisogno di specialisti, di autorità, di istituzioni, per convalidare la propria esperienza interna.
Ha scritto Spinoza: “L’unica rivoluzione reale è la rivoluzione della coscienza individuale, contro tutti i sistemi che ci rivendono la nostra stessa divinità”.
Come fare questa rivoluzione?
Ricollegarsi alla saggezza interiore,
fidarsi della propria intuizione spirituale,
smettere di cercare la convalida esterna per le esperienze interne.
La Chiesa ha creato il problema della disconnessione spirituale e vende la soluzione della mediazione divina.
Oggi, la tecnologia crea il problema della disconnessione umana e vende la soluzione della connessione digitale.
Il governo crea il problema della sicurezza sociale e vende la soluzione del controllo esterno e forzoso.
Cosa fare?
Smettere di cercare fuori ciò che può essere trovato solo dentro,
smettere di esternalizzare la nostra connessione con il divino,
smettere di vendere la nostra autonomia spirituale, per promesse di sicurezza esterna.
La rivoluzione deve avvenire nella coscienza individuale.
Loro temono una umanità spiritualmente autonoma, connessa con la saggezza interiore, non manipolabile da autorità esterne.
Non abbiamo bisogno di loro, non avremmo mai dovuto averne, e non ne avremo mai.