V I T A D I C O P P I A
Una coppia comincia a perdersi
quando, anziché supportare
l’uno il miglioramento dell’altra,
la crescita personale e reciproca,
ci si rinfaccia di limitarsi a vicenda.
Cosa ci insegna la vita… testamento spirituale di un libero pensatore
V I T A D I C O P P I A
Una coppia comincia a perdersi
quando, anziché supportare
l’uno il miglioramento dell’altra,
la crescita personale e reciproca,
ci si rinfaccia di limitarsi a vicenda.
D O N N E E U O M I N I
Le donne non hanno bisogno di un uomo
per risolvere i loro problemi.
Esse hanno solo bisogno di un uomo
che non sia un problema da risolvere.
da QUORA
Scrive James Collins, corrispondente di QUORA.
R A P P O R T O D I C O P P I A
In una relazione di coppia, ci sono alcune azioni fondamentali che possono contribuire a rafforzare il legame e mantenere un rapporto sano e felice:
Queste azioni sono essenziali per mantenere una relazione solida e appagante nel tempo.
da QUORA
Scrive Silvia Anchisi, corrispondente di QUORA
Quali sono le caratteristiche che per le donne rendono un uomo attraente, ma che gli uomini sottovalutano?
Questa domanda presuppone che esistano delle caratteristiche più o meno precise che rendono un uomo attraente agli occhi delle donne. Siccome non rappresento il genere femminile solo perché sono nata donna, ti risponderò in veste di singola donna, tenendo però anche conto di anni di osservazione, studio e ascolto dei punti di vista delle mie compagnie femminili, cercando di proiettare la mia esperienza personale in una prospettiva vagamente statistica.
Cosa non fare:
da QUORA
QUALI SONO LE QUALITA’ CHE UN UOMO DEVE AVERE
PER RISULTARE IRRESISTIBILE AGLI OCCHI DI DONNA ?
Scrive T. M., corrispondente di QUORA.
Tutte. Più ne ha meglio è.
Sappiamo per certo che le seguenti piacciono più o meno a tutte
Poi se ne possono elencare una infinità perché sono attratte dal meglio disponibile e al meglio non c’è mai fine.
Noterai che a differenza degli uomini sono attratte dalle storie di vampiri. Esseri soprannaturali. Superiori in maniera estrema. Non umani.
La patologia della ricerca maniacale e ossessiva di superiorità è il narcisismo.
Gli uomini medi, miti senza opzioni che si impegnano, in media, non le attraggono molto anzi, fanno loro abbastanza schifo.
da QUORA
Scrive Suzette, corrispondente di QUORA.
C O P P I E C H E V I V O N O S E P A R A T E
… È un po’ come dire: “Ti amo, ma a piccole dosi. E possibilmente con un po’ di spazio tra noi, sai, per sicurezza.” Insomma, se ci pensiamo bene, il concetto di mantenere vivo un amore stando lontani sembra già di per sé un controsenso.
1. La tana dell’amore
Quando due persone si amano davvero, sentono il desiderio naturale di creare una “tana” comune, una sorta di rifugio in cui crescere insieme. Non si tratta di stare attaccati tutto il giorno, come due calamite patologiche, ma di condividere un luogo in cui costruire qualcosa. La casa, in fondo, è un simbolo: rappresenta l’intimità, la fiducia, il “ci siamo l’uno per l’altro”. Se preferisci vivere in un’altra caverna, forse non hai tutto questo desiderio di condividere la Vita con l’altra persona.
2. “Stiamo lontani per non litigare”: una scusa travestita da soluzione
Chi dice che vivere separati evita i conflitti, in realtà, sta solo rimandando il problema. Certo, non ci si scontra su chi ha lasciato la tavoletta del water aperto o chi ha dimenticato di comprare le patatine, ma questi sono solo pretesti, non il vero nocciolo della questione. Se il tuo amore sopravvive solo grazie alla distanza, allora non è AMORE. È una tregua armata. È come dire: “Ti amo, ma non troppo vicino perché potrei ricordarmi perché mi irriti.”
3. Conosci te stesso, e poi prova a conoscere qualcun altro
Uno dei problemi di fondo è che la maggior parte delle persone non sa nemmeno chi è. Non ha fatto i conti con i propri traumi, le proprie paure, le insicurezze. Vivono trascinandosi dietro valigie di esperienze non elaborate e poi cercano di costruire una relazione su fondamenta che, diciamocelo, sembrano fatte di gelatina. E qui entra in gioco il vero problema: le relazioni di oggi spesso non nascono da un amore autentico, ma da una serie di bisogni non risolti, attrazioni superficiali e cliché romantici.
Metafora? Eccola: è come voler costruire una cattedrale con sabbia bagnata. Bellissima all’inizio, ma crolla al primo vento di burrasca (o al primo litigio su chi doveva portare fuori il cane).
4. Una relazione sana? Utopia o realtà possibile?
Una vera relazione d’amore è un viaggio condiviso verso la crescita, sia individuale che di coppia. Questo non significa essere perfetti o aver risolto ogni cosa prima di iniziare una relazione, ma almeno avere la consapevolezza di chi siamo, dei nostri limiti e dei nostri bisogni reali. Quando due persone, anche imperfette, si scelgono per camminare insieme verso qualcosa di più grande, allora sì, l’Amore diventa autentico.
L’amore non è “io sto bene solo se mi stai a due metri di distanza”. È piuttosto “nonostante le difficoltà, voglio crescere con te, nella stessa tana, nello stesso caos quotidiano.” Perché se due persone si AMANO davvero, scelgono di affrontare la vita insieme, non di aggirarla separati!.
5. Ironia finale
Vivere separati per mantenere vivo l’amore è un po’ come comprare una pianta e metterla nell’armadio per paura che la luce la rovini. Certo, la pianta forse non appassisce subito, ma non sta nemmeno crescendo. Allora tanto vale chiedersi: “È davvero una relazione d’amore o stiamo solo evitando il confronto con noi stessi e con l’altro?”
Se l’amore è autentico, non ha bisogno di muri o distanze. Ha bisogno di fondamenta solide, di condivisione vera, e di due persone disposte a guardarsi negli occhi, anche quando si tratta di affrontare i piatti sporchi.
Tutto il resto?
Scuse travestite da buone intenzioni.
Scrive Rose Bazzoli, corrispondente di QUORA
Perché le relazioni sentimentali in cui non si convive sono le più belle, passionali e durature?
Forse perché sono meno soffocanti e ognuno mantiene i propri spazi e la propria autonomia?
Ma è ovvio. Vivendo ognuno a casa propria, non ci saranno battibecchi:
Insomma, tutti i problemi legati alla convivenza non ci sarebbero e i due si incontrerebbero solo dietro appuntamento, tirati a lucido per una serata piacevole: una cena, un concerto, un’uscita con amici comuni… oppure per un incontro romantico, a casa di lui o di lei: candele accese ovunque e una scia di petali di rosa che conducono alla camera da letto… Ho tralasciato qualcosa?
Una vita da fidanzati, senza programmi che vadano oltre l’weekend o le ferie successive, se si fanno assieme, perché si potrebbe scegliere diversamente, in fondo la coppia ha bisogno di una pausa, ogni tanto, giusto?
Come? Non ho parlato dei problemi economici, a vivere da soli?
Non ho detto che nella realtà pochissimi potrebbero permettersi di vivere ciascuno a casa propria?
Non ho detto che per due che si amano è normale desiderare un figlio e allora si deve crescerlo assieme?
Ah, beh, in questo caso vi tocca tutto il pacchetto, all inclusive.
Ho letto la risposta a mio marito per farlo sorridere, ma lui, sarà perché ultimamente gli acciacchi degli anni si fanno sentire, mi ha ricordato che vivendo assieme ci si aiuta e conforta a vicenda, c’è un supporto morale e fisico che manca del tutto a chi vive da solo.
Un buon argomento direi, almeno per chi ha la nostra età. Ma ci si arriva tutti prima o poi, sapete?
N.d.R.:
Abbiamo appena festeggiato, Rita ed io, il 30° Anniversario della nostra Compagnia.
In 30 anni insieme, siamo cresciuti come coppia e individualmente, in piena consapevolezza.
Non ci siamo mai voluti così bene come adesso.
E la festa della nostra ricorrenza ha testimoniato e sancito questo fatto incontrovertibile: il miglior modo per essere coppia è … stare separati.
U O M O E D O N N A
Stai bene attento ai tuoi legami,
cavaliere che cerchi la tua dama:
non sposare la donna che tu ami,
sposa, invece, la donna che ti ama.
Una donna sposa un uomo,
pensando che cambierà,
ma lui non cambierà mai.
Un uomo sposa una donna,
pensando che non cambierà mai,
ma lei cambierà.
N.d.R.: dalle mie esperienze di vita.
da QUORA
Scrive James Collins, corrispondente di QUORA
S T A R E B E N E I N C O P P I A
In una relazione di coppia, ci sono alcune azioni fondamentali che possono contribuire a rafforzare il legame e mantenere un rapporto sano e felice:
Queste azioni sono essenziali per mantenere una relazione solida e appagante nel tempo.
Scrive Stefano, corrispondente di QUORA.
F E L I C I T A’ D I C O P P I A
Secondo me quando si diventa coppia non bisogna scordarsi che si resta comunque delle singole persone, che non devono quindi diventare dipendenti l’una dall’altra, ma complementari.
Se uno lavorava prima, è giusto che continui a lavorare anche dopo. Se una aveva un hobby prima, è giusto che lo mantenga anche dopo.
Questo permette poi, nei momenti in cui si sta insieme, di avere maggior energia, serenità e gratificazione…e non ci si rinfaccia di limitarsi a vicenda.
Bisogna poi ricordarsi che quando si diventa genitori, non si smette di essere una coppia. È necessario tenere viva la fiammella del dialogo, trovare i momenti di condivisione e svago insieme. Altrimenti quando i figli se ne andranno di casa, non si saprà più cosa dirsi e cosa fare insieme…sembrerà quasi di non conoscersi più .
Insomma, per essere una coppia felice servono tanti piccoli equilibri che vanno cercati, trovati e condivisi insieme.
30° A N N I V E R S A R I O
Questa cosa l’ho scritta per Rita
per ricordare il nostro anniversario:
lei ed io, compagni di una vita
che ci è passata sbarcando il lunario.
Non ci siamo conosciuti in gioventù,
quando si gettano le fondamenta
di una casa che deve stare su
per tanto tempo, ma ci si accontenta.
Io avevo più di cinquant’anni
e, dietro a me, una vita travagliata
di sbagli, delusioni ed affanni.
Poi è arrivata lei, e l’ha sistemata.
E dura da trent’anni questo amore
e non mostra crepe né scalfitture,
è passato fra la gioia e il dolore,
senza mai drammi o disavventure.
È stabile e solido come una roccia,
esposta a “malu tempu” e traversie.
Gli manca solo un fiore che sboccia,
ma non perdiamoci in fantasie.
Alla nostra età è già un’impresa
occuparci di noi due vecchietti,
e non di un’improbabile pretesa
di dare conferma ai nostri affetti.
Ma noi ci vogliamo bene così.
I sacramenti o le registrazioni
non ci servono: nel nostro pedigree
abbiamo scritto noi le condizioni.
Ci bastano la stima ed il rispetto,
mischiati con un poco di allegria,
e, come legante, un enorme affetto:
ecco spiegata la nostra alchimia.
E se sta funzionando la ricetta
allora gl’ingredienti sono giusti:
per noi due la formula è perfetta
e risponde proprio ai nostri gusti.
A voi, persone care ed amici,
che oggi siete qui per festeggiare,
diciamo grazie! Ci fate felici.
Non lo potremo mai dimenticare.
Portatevi a casa e nel vostro cuore
il senso della nostra ricorrenza
per vivere nella pace e nell’amore.
Grazie ancora per la vostra presenza.
R I S P O S T A D I R I T A
Qualche tempo fa, ti ho chiesto scherzosamente se, anche a questo anniversario, avresti letto, come 5 anni fa, un discorsetto per fare quattro frignate in compagnia.
Mi hai risposto che sì, avresti letto qualcosa di non molto impegnativo o teatrale che parla di noi due.
Allora ho pensato che, stavolta, sarebbe toccato a me replicare con qualche parola, in risposta a quelle che avresti scritto tu su di noi e su di me.
Non le conoscevo prima di averle sentite leggere qui da te, qualche minuto fa, ma ne ho immaginato il tono e il significato e così, mi sono attivata per comporre una risposta, cosa che non ho mai fatto prima d’ora .
Spero che la forma della scrittura sia all’altezza del contenuto di ciò che voglio dirti, anche se non sono brava come te a scrivere le cose.
Caro Alberto,
siamo stati insieme per 30 anni, che sono passati così velocemente che quasi non ce ne siamo accorti, e devo dirti che sono stata, e sono, felice di questo sodalizio (visto che parola difficile ho trovato?) che mi ha riempito la vita e le ha dato un significato, che non avrei potuto immaginare migliore.
Prima di conoscere te, la mia vita di relazioni era stata quasi un deserto: non avevo mai condiviso sentimenti veri e impegnative frequentazioni con nessun uomo che potesse contare qualcosa per me e per il mio futuro.
Ma la vita non delude e non so come ho fatto ad avere la fortuna di incontrarti e di dividere con te questi 30 meravigliosi anni.
Passare il tempo con te è stato, ed è, una straordinaria avventura nella persistenza di un’atmosfera rilassata e rilassante, dove tutto quello che facciamo lo facciamo volentieri, insieme, come un gioco di squadra e di solidarietà, dove la complicità e l’ironia colorano di sfumature pacate e di leggerezza ogni cosa e ogni minuto.
Noi passiamo insieme solo i 3 giorni del weekend, lo sanno tutti, ma sono giornate che valgono più di una settimana intera, tale e tanta è la piacevolezza della nostra compagnia.
E ogni volta che io esco dalla tua porta di casa con le mie borse, mi dispiace: vorrei restare ancora e non vedo l’ora di poter tornare a passare insieme il nostro tempo, fatto di non tante cose, ma ricco di noi, della nostra sintonia ed empatia.
E mi risuonano nelle orecchie le tue scherzose parole: “Non ti vergogni di abbandonare un povero vecchietto?”
Siamo due persone che si stimano e si rispettano profondamente e che ci tengono a comunicare, in ogni modo, la predisposizione d’animo costantemente positiva l’una nei riguardi dell’altra.
Per parlare di te, non saprei da dove cominciare: hai tante e tali doti e caratteristiche che fanno di te un uomo unico e raro.
Sei pieno di interessi e di comportamenti, forse in qualche modo selettivi, ma mai banali o scontati e, men che meno, noiosi, fra i quali l’interesse per me.
Sei molto ricco culturalmente, sei creativo ed eclettico (questa parola sono andata a cercarla sul dizionario), preparato anche sulle cose recenti e da sempre sei sensibile all’arte e alle cose belle, quelle classiche ed eleganti, non quelle alla moda.
Sei spesso originale e particolare nelle scelte e nelle valutazioni, non ti allinei mai al pensiero comune, cerchi sempre un tuo punto di vista che sfugge alla maggioranza, ma che io ho imparato a riconoscere come, quasi sempre, centrato e, talvolta, addirittura profetico.
Da te imparo tante cose che tu condividi con me, senza essere presuntuoso o didascalico (vedi quante paroline particolari so adoperare anch’io?).
Hai avuto anche tu, però, una vita affettiva travagliata prima di conoscere me.
Forse hai scelto, come compagne di vita, delle donne non in sintonia con il tuo carattere: di questo ti devi prendere le tue responsabilità.
O forse, semplicemente, sono stati proprio i tuoi errori di scelta, di cui hai pagato il fio e su cui hai riflettuto, a farti diventare un così bravo compagno di vita: solo con me hai messo a frutto l’esperienza di come si sta con una donna.
E con me hai dato e ricevuto il massimo e il meglio.
Grazie, Alberto, per tutto quello che sei, che mi hai dato e mi stai dando.
Desidero invecchiare al tuo fianco, voglio stare con te vicino fino alla fine dei nostri giorni e, se potessi tornare indietro di 30 anni, ti sceglierei di nuovo come compagno della mia vita e, se fosse possibile, vorrei essere la tua donna anche nell’aldilà.
Ci tengo a dirti, inoltre, che sei un ottimo padre.
Con tutto il mio affetto.
Rita
| Grow Old With Me
(originale) |
Invecchia con me
(traduzione) |
|
|---|---|---|
| Grow old along with me the best is yet to be when our time has come we will be as one. God bless our love God bless our love. Grow old along with me Spending our lives together Grow old along with me God bless our love |
Invecchia insieme a me il meglio deve ancora venire quando sarà il nostro momento saremo come uno. Dio benedica il nostro amore Dio benedica il nostro amore. Invecchia insieme a me Trascorrere le nostre vite insieme Invecchia insieme a me Dio benedica il nostro amore |
da QUORA
Quali sono le cattive abitudini che fanno male all’amore?
Scrive Giulia Posocco, corrispondente di QUORA.
Le abitudini che fanno male all’amore sono il risultato del nostro carattere e sono diverse a seconda degli individui . Tuttavia , si possono riscontrare una serie di errori comuni in tutte le relazioni :
da QUORA
L A D O N N A E L E R E L I G I O N I
Scrive Paola, corrispondente di QUORA.
Post piuttosto lungo, inforcate gli occhiali e godetevi la lettura!
“Quando vedi una donna pensa che sia un demonio, che sia una sorta di inferno.” – Papa Pio II°
“Le donne non dovrebbero essere illuminate o educate in nessun modo. Dovrebbero, in realtà, essere segregate poiché sono loro la causa di orrende ed involontarie erezioni di uomini santi.” – Sant’Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica
“Se gli uomini potessero vedere quel che si nasconde sotto la pelle, la vista delle donne causerebbe solo il vomito. Se rifiutiamo di toccare lo sterco anche con la punta delle dita, come possiamo desiderare di abbracciare una donna, creatura di sterco?” – Sant’Odone, abate di Cluny
“La donna è male sopra ogni altro male, serpe e veleno contro il quale nessuna medicina va bene. Le donne servono soprattutto a soddisfare la libidine degli uomini.” – San Giovanni Crisostomo, cui è particolarmente devoto Herr Joseph Alois Ratzinger, papa Benedetto XVI°
“La donna è un tempio costruito su una cloaca. Tu, donna, sei la porta del diavolo, tu hai circuìto quello stesso [maschio] che il diavolo non osava attaccare di fronte. È a causa tua che il figlio di Dio ha dovuto morire; tu dovrai fuggire per sempre in gramaglie e coperta di cenci.” – Tertulliano, teologo cristiano
“O credenti. Quando vi accingete alla preghiera lavatevi la faccia e le mani. Se avete toccato donne e non trovate acqua, cercate della polvere pulita e passatevela sulla faccia e sulle mani.” – Corano, Sura V, 6
Lo stupro (NON dei maschi!) benedetto da Dio e da una carogna di padre padrone: “Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!». Lot uscì verso di loro sulla porta e, dopo aver chiuso il battente dietro di sé, disse: «No, fratelli miei, non fate del male! Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché sono entrati all’ombra del mio tetto».” – Bibbia, Genesi XIX, 5-8
“Il velo del cristianesimo paolino: «Di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l’uomo, e capo di Cristo è Dio. Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al proprio capo. Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata. Se dunque una donna non vuol mettersi il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra. L’uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell’uomo. E infatti non l’uomo deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo; né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo. Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza.» – San Paolo, Prima lettera ai Corinzi, XI
“Poiché il Sublime Corano e l’insegnamento del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, sono vincolanti per la donna che creda nella provenienza divina del Corano e nella Missione apostolico-profetica di Muhàmmad, indossare il velo è, quindi, un dovere preciso e inderogabile. La donna musulmana che indossa il velo, esprime per mezzo di esso in forma tacita, la sua identità islamica ed è fuorviante dall’lslàm il pensiero, purtroppo diffuso, che possa chiamarsi musulmana, la donna che non porta il velo, giustificandosi col dire che l’importante è avere fede dentro! Non hanno presente che il Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, ha chiaramente disatteso questo pensiero quando ha detto: «La fede non è presente dentro se non ci sono i comportamenti islamici che ne segnalano la presenza interiore.»” – Al Turabi Hasan, Le donne nell’ordinamento islamico della società
Lapidazione: “Quando una fanciulla vergine è fidanzata, e un uomo, trovandola in città, pecca con lei, condurrete tutti e due alla porta di quella città e li lapiderete così che muoiano: la fanciulla, perché essendo in città non ha gridato, e l’uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così toglierai il male da te.” – Bibbia, Deuteronomio XXII, 23
“Ogni donna impudica sarà calpestata come sterco nella via.” – Bibbia, Siracide IX, 10
“Flagellate la fornicatrice e il fornicatore, ciascuno con cento colpi di frusta e non vi impietosite [nell’applicazione] della Religione di Allàh, se credete in Lui e nell’Ultimo Giorno, e che un gruppo di credenti sia presente alla punizione.” – Corano, Sura XXIV, 2
“Se le vostre donne avranno commesso azioni infami, confinate quelle donne in una casa senz’acqua nè vitto finché non sopraggiunga la morte.” – Corano, Sura IV, 15
“I coniugi peccano non appena si abbandonano alla voluttà per cui, dopo, devono pregare: «Perdona, o Dio, la nostra colpa!»” – Sant’Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica
“Quanto maggiore il piacere, tanto più grave il peccato. Chi ama con troppo calore la moglie è un adultero!” – Sant’Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica
“L’atto coniugale è un peccato grave in nulla differente dall’adulterio e dalla dissolutezza nella misura in cui entra in ballo la passione dei sensi e l’odioso piacere, così che nessun dovere coniugale accade senza peccato e i coniugi non possono essere senza peccato.” – Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante
“Una madre, in quanto sposata, otterrà in cielo un posto inferiore a quello della figlia in quanto vergine.” – Sant’Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica
“La donna non è fatta a immagine e somiglianza di Dio. È nell’ordine della natura che le mogli servano i loro mariti ed i figli i loro genitori, e la giustizia di ciò risiede nel principio che gli inferiori servano i superiori… È la giustizia naturale che vuole che i meno capaci servano i più capaci. Questa giustizia diventa evidente nel rapporto tra gli schiavi ed i loro padroni, che eccellono in intelletto, ed eccellono in potere.” – Sant’Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica, Questioni sull’Eptateuco, Libro I, § 153.
“Non può esserci dubbio che è più consono all’ordine della natura che l’uomo domini sulla donna, piuttosto che la donna sull’uomo. Questo è il principio che emerge quando l’apostolo (Paolo) dice, «La testa della donna è l’uomo» e, «Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti». Anche l’apostolo Pietro scrive: «Sara obbediva ad Abramo, chiamandolo padrone»” – Sant’Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica, Sulla Concupiscenza, Libro I, cap. 10.
“Adamo è stato condotto al peccato da Eva, non Eva da Adamo. È giusto, quindi, che la donna accolga come padrone chi ha indotto a peccare.” – Sant’Ambrogio, padre della chiesa cristiana cattolica
“Vi sono tre ragioni per le quali diciamo che è l’uomo l’immagine di Dio e non la donna. Prima fra tutte: così come c’è un solo Dio e da lui tutte le cose sono nate, così un uomo è stato creato per primo e da lui sono stati nati tutti gli altri. Perciò è questa entità che è a somiglianza di Dio, vale a dire cioè che come tutte le cose procedono da Dio, così tutti gli altri uomini procedono da quest’uomo. In secondo luogo, così come dal corpo di Cristo mentre era addormentato nella morte sulla croce è derivata l’origine della chiesa cioè l’acqua ed il sangue attraverso i quali si esprimono i sacramenti con i quali vive la chiesa ed ha la sua origine e diviene sposa di Cristo, così dal fianco di Adamo mentre dormiva nel paradiso è stata formata la sua sposa quando le fu presa una costola, dalla quale Eva venne creata. In terzo luogo: così come Cristo è capo della Chiesa e governa la Chiesa, allo stesso modo il marito è capo della moglie e la regola e la governa. E’ per queste ragioni che solo l’uomo è ad immagine di Dio, e non la donna. E per queste ragioni l’uomo non deve avere come la donna un segno di soggezione, ma un segno di libertà e di preminenza.” – Uguccio, Summa, C. 33, q. 5, cap. 13.
“Ogni donna dovrebbe camminare come Eva nel lutto e nella penitenza, di modo che con la veste della penitenza essa possa espiare pienamente ciò che le deriva da Eva, l’ignominia, io dico, del primo peccato, e l’odio insito in lei, causa dell’umana perdizione.
Non sai che anche tu sei Eva? La condanna di Dio verso il tuo sesso permane ancora oggi; la tua colpa rimane ancora.
Tu sei la porta del Demonio!
Tu hai mangiato dell’albero proibito!
Tu per prima hai disobbedito alla legge divina!
Tu hai convinto Adamo, perchè il Demonio non era coraggioso abbastanza per attaccarlo!
Tu hai distrutto l’immagine di Dio, l’uomo!
A causa di ciò che hai fatto, il Figlio di Dio è dovuto morire!”
Tertulliano, teologo cristiano, De Cultu Feminarum, libro 1, cap 1.
“Non permetto alla donna di insegnare, né di comandare all’uomo, ma se ne stia silenziosa. Infatti Adamo fu plasmato per primo, poi Eva; e non fu sedotto Adamo prima, ma la donna essendo stata sedotta cadde nella trasgressione.” – San Paolo, Lettere a Timoteo
“Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea.” – San Paolo, Prima lettera ai Corinzi, XIV, 34-35
“Le donne siano soggette ai propri mariti come al Signore, perché il marito è il capo della donna come Cristo è il capo della Chiesa.” – San Paolo, Lettera agli Efesini
“L’Apostolo vuole che la donna sia manifestamente inferiore, in ordine che la Chiesa di Dio è pura.” – Ambrosiaster, Sulla prima lettera a Timoteo 3,11.
“In verità, le donne sono di razza debole, indegne di fiducia, di mediocre intelligenza.” – Epifanio, Panarion 79, §1.
“Entrambe, la natura e la legge, mettono la donna in condizione subordinata rispetto all’uomo.” – Sant’Ireneo, Frammento n° 32
“Dovere principale della moglie è provvedere al governo della casa in subordinazione al marito. All’uomo spetta l’ultima parola in tutte le questioni economiche e domestiche e la donna deve essere pronta all’obbedienza in tutte le cose: il suo posto è soprattutto in casa. Son da condannare gli sforzi di quelle femministe le cui pretese mirano ad un’ampia uguaglianza fra uomo e donna.” – Papa Paolo VI°
“Ai fini dell’educazione cristiana di una bambina, che non sappia a che servono flauti, lire e cetre: la musica è proibita. Non deve avere cameriere graziose e curate, ma una vecchia virago seriosa, pallida, sordida che esorti di notte alla preghiera e al canto dei salmi e di giorno alle preghiere nelle ore dovute. Non deve prendere bagni che feriscono il senso del pudore di una fanciulla, la quale non dovrebbe mai vedersi nuda. Verrà allevata nel chiostro sotto lo sguardo della nonna e non guarderà in faccia nessun uomo e nemmeno saprà che esiste un altro sesso.” – San Girolamo, padre e dottore della chiesa cattolica
“Se è un bene non toccare una donna, allora è un male toccarla: gli sposati vivono come le bestie, infatti nel coito con le donne gli uomini non si distinguono in nulla dai porci e dagli animali irragionevoli.” – San Girolamo, padre e dottore della chiesa cattolica
“Ammonite quelle [donne] di cui temete l’insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, picchiatele.” – Corano, Sura IV, 34
“All’uomo compete il governo, la donna deve piegarsi. L’uomo è più elevato e migliore, la donna una creatura dimidiata, una bestia idrofoba, il merito maggiore che possiede è quello di generare.” – Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante
“Fà il bambino con tutte le tue forze, se ci lasci la vita, muori pure, bene per te dal momento che muori compiendo un’opera nobile.” – Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante
“Anche se stanche e alla fine devono morire, non fa nulla, lasciale affrontare la morte, esse sono qui proprio per questo.” – Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante
“Se la moglie non vuole, venga la serva!” – Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante
“Verso il tuo uomo dovrà andare il tuo anelito ed egli sarà il tuo signore, così dunque discendi alla sua dipendenza, così sii una delle subordinate. Le donne sono destinate principalmente a soddisfare la lussuria degli uomini. Dove c’è la morte ivi c’è il matrimonio e dove non c’è matrimonio ivi non c’è morte.” – San Giovanni Crisostomo, cui è particolarmente devoto Herr Joseph Alois Ratzinger, papa Benedetto XVI°
“È opportuno il voto alle donne perché sono più conservatrici e più legate agli ambienti ecclesiastici, ma ciò non toglie valore alla loro necessaria ineguaglianza e inferiorità in quanto la Sacra Scrittura sottopone soprattutto alla nostra attenzione due dei maggiori pericoli: vino e donne.” – Papa Benedetto XV°
“Ti chiederanno dei mestrui. Di’: «Sono un’impurità.» Non accostatevi alle vostre spose durante i mestrui e non avvicinatele prima che si siano purificate.” – Corano, Sura II, 222
“Quando una donna abbia flusso di sangue, cioè il flusso nel suo corpo, la sua immondezza durerà sette giorni; chiunque la toccherà sarà immondo fino alla sera. Ogni giaciglio sul quale si sarà messa a dormire durante la sua immondezza sarà immondo; ogni mobile sul quale si sarà seduta sarà immondo. Chiunque toccherà il suo giaciglio, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell’acqua e sarà immondo fino alla sera. Chi toccherà qualunque mobile sul quale essa si sarà seduta, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell’acqua e sarà immondo fino alla sera. Se l’uomo si trova sul giaciglio o sul mobile mentre essa vi siede, per tale contatto sarà immondo fino alla sera. Non ti accosterai a donna per scoprire la sua nudità durante l’immondezza mestruale. Se uno ha un rapporto con una donna durante la sua immondezza mestruale e ne scopre la nudità, quel tale ha scoperto la sorgente di lei ed essa ha scoperto la sorgente del proprio sangue; perciò tutti e due saranno eliminati dal loro popolo.” – Bibbia, Levitico
“Quando una donna sarà rimasta incinta e darà alla luce un maschio, sarà immonda per sette giorni; sarà immonda come nel tempo delle sue regole (n.d.r.: mestruazioni). L’ottavo giorno si circonciderà il bambino. Poi essa resterà ancora trentatrè giorni a purificarsi dal suo sangue; non toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione. Ma, se partorisce una femmina sarà immonda due settimane come al tempo delle sue regole; resterà sessantasei giorni a purificarsi del suo sangue.” Bibbia, Levitico
“La donna è in rapporto con l’uomo come l’imperfetto ed il difettivo col perfetto. La donna è fisicamente e spiritualmente inferiore e la sua inferiorità risulta dall’elemento fisico, più precisamente dalla sua sovrabbondanza di umidità e dalla sua temperatura più bassa. Essa è addirittura un errore di natura, una sorta di maschio mutilato, sbagliato, mal riuscito.” – San Tommaso d’Aquino, Summa Teologica
“In ogni caso la donna serve solo alla propagazione della specie. Tuttavia la donna trascina in basso l’anima dell’uomo dalla sua sublime altezza, portando il suo corpo in una schiavitù più amara di qualsiasi altra.” – San Tommaso d’Aquino, Summa Teologica
“Cosicchè si vede come causata da una natura particolare (dell’azione del seme maschile), una donna non sia altro che una mancanza, o una caso negativo. Per il potere attivo dello sperma, esso cerca sempre di produrre qualcosa di completamente uguale a sè stesso, cioè un maschio. Se invece viene generata una donna, questo può accadere perchè il seme è debole, o perchè la materia (fornita dalla femmina) è inadeguata, oppure per l’azione di fattori esterni come l’azione dei venti meridionali che rendono umida l’aria.” – San Tommaso d’Aquino, Summa Teologica, 1, q. 92, art 1
“..sul conferimento degli Ordini (ad una donna), essa non potrà riceverli, perchè dal momento che un sacramento è un segno, non solo la cosa, ma anche la significazione della cosa è richiesta in tutte le azioni sacramentali; … Di conseguenza, poichè non è possibile nel sesso femminile significare una eminenza di grado, dato che la donna è in uno stato di soggezione, segue che una donna non può ricevere gli Ordini sacramentali.” – San Tommaso d’Aquino, Summa Teologica, Suppl., q. 39, art 1.
“Le donne non possono ricevere l’ordinazione, perchè l’ordinazione è riservata ai membri perfetti della chiesa, da quando ad altri uomini è stata affidata la distribuzione della grazia. Le donne non sono membri perfetti della chiesa, lo sono solo gli uomini. Aggiungi a questo che le donne non sono ad immagine di Dio, ma solo gli uomini”. – Guido de Baysio, Rosarium, c. 27, q. 1, cap. 23.
“È conveniente che le donne non posseggano il potere delle chiavi perchè esse non sono ad immagine di Dio, ma solo l’uomo è gloria ed immagine di Dio. Questo perchè la donna deve essere assoggettata all’uomo e servirlo come una schiava, e non può esserci altra strada.” – Antonio de Butrio, Commentaria, II, fol. 89r.
“Se «la testa della donna è l’uomo» ed è questo ad essere designato al sacerdozio, non sarebbe giusto abolire la creazione, ed abbandonare il capo per andare verso le estremità. Perchè la donna è il corpo dell’uomo, tratto dalla sua costola e sottomesso a lui, da cui è stata separata per la generazione dei figli. È lui, si è detto a lei, «che sarà il tuo padrone». È l’uomo la parte più importante della donna, essendo il suo capo. Se in base a queste premesse, non le permettiamo d’insegnare, come le si potrebbe accordare, a disprezzo della natura, di esercitare il sacerdozio? Giacchè è l’empia ignoranza dei greci che li ha spinti a ordinare sacerdotesse per divinità femminili. È escluso che questo avvenga nella legislazione di Cristo. Se fosse stato necessario essere battezzati da donne, il Signore sarebbe stato senza dubbio battezzato dalla propria madre e non da Giovanni. E quando ci ha inviati a battezzare, avrebbe mandato con noi delle donne a questo scopo. Ma in nessun luogo, nessuna disposizione nessuno scritto, ha deliberato qualcosa del genere; Egli conosceva bene ciò che è conforme alla natura perchè contemporaneamente egli era il creatore della natura e l’autore della legislazione.” – Costituzioni Apostoliche, III, n° 9.
L’aborto nella Bibbia: “Se uno avesse cento figli e vivesse molti anni e molti fossero i suoi giorni, se egli non gode dei suoi beni e non ha neppure una tomba, allora io dico: meglio di lui l’aborto, perché questi viene invano e se ne va nella tenebra e il suo nome è coperto dalla tenebra.” – Bibbia CEI, Qoelet (ex Ecclesiaste), VI, 3
Il cognato e la vedova del fratello: “Quando i fratelli abiteranno insieme e uno di loro morirà senza lasciare figli, la moglie del defunto non si mariterà fuori, con un forestiero; il suo cognato verrà da lei e se la prenderà in moglie, compiendo così verso di lei il dovere del cognato.” – Bibbia, Deuteronomio XXV, 5
“Trovo che amara più della morte è la donna, la quale è tutta lacci: una rete il suo cuore, catene le sue braccia. Chi è gradito a Dio la sfugge ma il peccatore ne resta preso.” – Bibbia CEI, Qoelet (ex Ecclesiaste) VII, 26
Guai a lesbiche, gay e trans: “La donna non si metterà un indumento da uomo né l’uomo indosserà una veste da donna; perché chiunque fa tali cose è in abominio al Signore tuo Dio.” – Bibbia, Deuteronomio XXII, 5
Guai alla donna che osa toccare il sacro fallo! “Se alcuni verranno a contesa fra di loro e la moglie dell’uno si avvicinerà per liberare il marito dalle mani di chi lo percuote e stenderà la mano per afferrare costui nelle parti vergognose, tu le taglierai la mano e l’occhio tuo non dovrà averne compassione.” – Bibbia, Deuteronomio, XXV, 11
La dispersione del sacro seme maschile (onanismo): “Er, primogenito di Giuda, si rese odioso al Signore e il Signore lo fece morire. Allora Giuda disse a Onan: «Unisciti alla moglie del fratello, compi verso di lei il dovere di cognato e assicura così una posterità per il fratello.» Ma Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra, per non dare una posterità al fratello. Ciò che egli faceva non fu gradito al Signore, il quale fece morire anche lui.” – Bibbia, Genesi XXXVIII, 7
“Alla donna disse: «Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà». All’uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero, di cui ti avevo comandato: “Non ne devi mangiare”, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi produrrà per te e mangerai l’erba campestre. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perchè da essa sei stato tratto: tu sei polvere e polvere tornerai!» – Bibbia, Genesi III
Tutti a riposo tranne la moglie: “… ma il settimo giorno tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te.” – Bibbia, Esodo XX
E te pareva…: “Motivo di sdegno, di rimprovero e di grande disprezzo è una donna che mantiene il proprio marito.” – Bibbia, Siracide XXV, 20
“Se la figlia di un sacerdote si disonora prostituendosi, disonora suo padre; sarà arsa con il fuoco. Il sacerdote, quello che è il sommo tra i suoi fratelli, sul capo del quale è stato sparso l’olio dell’unzione e ha ricevuto l’investitura, indossando le vesti sacre, non dovrà scarmigliarsi i capelli né stracciarsi le vesti.” – Bibbia, Levitico, XXI
Fonte: Civiltà Laica
da QUORA
Perché è facile per le donne attirare molti uomini,
ma non per un uomo attirare molte donne?
Scriva Valter Viglietti, corrispondente di QUORA
Perché, prima di tutto, maschi e femmine hanno strategie riproduttive diverse:
Quindi i maschi hanno una strategia quantitativa (più ce n’è, meglio è), mentre le femmine una qualitativa (pochi ma buoni). Questo produce i comportamenti che sappiamo: i maschi più disponibili, le femmine più selettive.
Ne consegue che, come indicato nella domanda, è nell’ordine naturale delle cose che una femmina abbia potenzialmente a disposizione molti uomini, ma un uomo trovi poche femmine disponibili.
Nonostante un gran parlare di parità, c’è un forte squilibrio nel desiderio fra uomini e donne.
In pratica possiamo dire che, in ambito relazionale, la donna ha più “valore di mercato” dell’uomo: come ogni mercato regolato da domanda e offerta, infatti, una donna è – mediamente – più desiderata, e detiene quindi maggior potere. In particolare, poiché l’uomo sente il bisogno di fare sesso più di quanto avvenga per la donna, questo dona alle donne un grande “potere sessuale”: possiedono una “merce” molto richiesta, che rende gli uomini dipendenti da loro.
Quanto questo squilibrio di valore sia notevole è dimostrato da analisi condotte da siti di incontri online: questi hanno mostrato come gli uomini trovino desiderabili l’80% delle donne, mentre le donne trovano attraenti solo il 20% degli uomini.
Questi fatti mostrano chiaramente come, in ambito relazionale, uomini e donne non operino affatto su un piano di parità, bensì le donne abbiano un deciso vantaggio.
da QUORA
COME CAPIRE I MASCHI?
Scrive Nicolò Inglese, corrispondente di QUORA
Si = Si.
No = No.
Non sto bene = Non sto bene.
Color pesca = Rosa.
Color Ketchup = Rosso.
Color Nocciola = Marrone.
Color Pistacchio = Verde.
Dopo = Dopo (non ora, né tra 30 s né tra 1/5 min).
Ci metto 5 min = 5 min di orologio, minuto più minuto meno.
Dammi 20 min = ci impiego 20 min circa a fare quella cosa.
Silenzio = Sto riflettendo/pensando su qualcosa (che non implica affatto te, né terze parti compromettenti per te). Non è mai un silenzio punitivo (bambinoni a parte)
E così via se hai capito il giro.
Altra cosa : siamo logici. Non ragioniamo coi sentimenti ma con la ragione, ergo siamo più razionali che emotivi oltre che pragmatici piuttosto che “stilistici”.
Tutto ciò per il quale una donna si fa tanti pensieri, per un uomo va ridotto all’osso, alla semplicità pura (o comunque è molto ma molto meno complicato di quanto pensiate).
Es: perdete 3 ore per scegliere il vestito adatto per uscire col vostro uomo, ma per lui state bene anche con le altre scelte (anche se non lo dice). Non importa cosa mettete perché apprezza voi di più dei vostri vestiti mettetevelo in testa (lo so che vi crucciate tanto anche per altro, ma per lui contate più voi che come apparite). Quindi vestitevi pure tranquillamente come volete che tanto a lui va bene lo stesso. Il fatto che si scazza quando scegliete i vestiti (sia a casa che quando fate shopping) non è che ce l’ha con voi o non è partecipe, quella è roba vostra, sono affari vostri come vi vestite, a noi non ci interessa più di tanto. Capisco che tra donne c’è competitività, ma non chiedete ad un pover’uomo che non distingue Il colore Pesca dal frutto quale sia meglio tra un blu notte o nero perché vede lo tesso colore (non sto neanche a dire quale dei due).
Poi, anche noi ci facciamo paranoie per la vostra apparente complessità mentale : non possiamo dirvi la verità perché se no ci trafiggete emotivamente (siamo più sensibili, altro che stereotipo) ma la pretendete ugualmente anche se non volete quelle scomode però dobbiamo essere “sinceri” ugualmente. Capisci dov’è l’inghippo ? Si crea un’ambiente confusionale che non segue nessuna logica ma solo l’umore del momento o chissà cosa di quello che passa per la testa di lei, che tiene lì e non esplicitandolo non possiamo sapere cosa ha. Non solo è frustrante, ma ci causa molto stress.
A proposito di emotività : stereotipicamente dovremmo essere “duri” e le emozioni sono poche, se non per fare i dolci con voi. Beh, in quanto esseri umani ce le abbiamo e siamo più vulnerabili perché non ci abbiamo quasi mai a che fare con le emozioni se non con la rabbia e la felicità. Il resto è tutto compresso lì, perché un uomo emotivo è ancora visto come “debole”. Dove voglio arrivare : quello che per voi è una sciocchezza e facilmente gestibile emotivamente parlando, per noi può essere un duro colpo e basta poco per metterci ko. Ci tenete in scacco perché siamo più semplici ma non siamo stupidi, le notiamo certe cose anche se non lo diciamo (anche se non sempre…). E alcune fanno davvero male. Non ci mettiamo a piangere, sopportiamo. Dopo una rottura soffriamo e siamo più paranoici nei postumi. Entrambi pretendiamo che l’altro sesso ragioni come noi, ma siamo due mondi diversi. Serve più comprensione, non imposizione. Più empatia, non guerra.
Quindi se vuoi capire un uomo, ricordati innanzitutto di non imporre mai il tuo modo di vedere le cose e ragionare su di lui, o non vi troverete mai. Sii te stessa, ma rispettando i suoi modi di fare e ragionare, comprendendo i vostri limiti e rispettandovi a vicenda. E viceversa.
Non possiamo controllare i nostri ormoni, se baci sulla guancia un’amica per te è la cosa più nomale al mondo ma per un uomo scatterebbe l’innamoramento (ricordati le nostre problematiche coi sentimenti) e forse anche qualcos’altro. Fai attenzione a ciò che fai e con chi perché alcuni fraintendono di brutto anche piccoli gesti che per te sono innocui. E no, non intendo che ci arrapiamo per un nonnulla (casi umani a parte), solo che non essendo abituati pensiamo già ad altro. Se poi c’è più sangue giù che su, è facile perdere lucidità per gli ormoni in ballo.
Stiamo molto meno attenti ai dettagli rispetto a voi. Non ci fissiamo sui dettagli, finché tutto va bene non ce ne preoccupiamo.
Comunicazione : siamo diretti e senza secondi fini. Niente giri strani o giochetti, quello è, fine. Quindi, se dici di non stare bene quando non è così, non aspettarti che magicamente capiamo che hai qualcosa che non va. Per noi è tutto a posto. Poi non ti incazzare con noi, perché facendo così te la canti e te la suoi da sola (senza offesa ma quando ci vuole ci vuole).
In sintesi per capire un uomo ricordati che :
Ovviamente non tutti e non tutte sono così, ma in linea di massima bene o male questa è la situazione.