Numero3289.

 

da  QUORA

 

Scrive Constantin Minov, corrrispondente di QUORA.

 

C O M P O R T A M E N T I    C H E    C O N D U C O N O    A L L A    P O V E R T A’

 

Ci sono diverse abitudini che possono rendere una persona povera. Ecco qui alcune:

 

  1. Scarsa pianificazione per il futuro: la mancanza di una pianificazione finanziaria a lungo termine può impedire di raggiungere gli obiettivi finanziari desiderati, portando a una situazione di precarietà economica.
  2. Scarso autocontrollo: la mancanza di autocontrollo può portare a comportamenti impulsivi che compromettono la gestione delle proprie finanze, come per esempio le spese eccessive oppure perché no, i vizi.
  3. Dipendenza da troppi prestiti: fare affidamento su prestiti per soddisfare le proprie esigenze finanziarie può portare a una spirale di debiti a interessi elevati, riducendo la propria stabilità finanziaria. Esempio: Compra Ora, Paga Dopo!
  4. Non investire in se stessi: non investire nella propria formazione e nel proprio sviluppo professionale può limitare le opportunità di carriera e di reddito. Se sai fare il barista, potrai portarti a casa l’introito di un barista. Con tutto il rispetto per i baristi, era solo per fare un esempio.
  5. Non risparmiare: non mettere da parte una parte del proprio reddito per affrontare eventuali emergenze o per investire può limitare le possibilità di accumulare ricchezza nel tempo.
  6. Vivere al di sopra delle proprie possibilità: spendere più di quanto si guadagna può portare a debiti e interessi elevati, che a loro volta possono portare a problemi finanziarI.
  7. Non avere un budget: ovvero, non pianificare le spese in anticipo e non tenere traccia dei soldi che si spendono può portare a una gestione disorganizzata del denaro e alla difficoltà di risparmiare.
  8. Paura di rischiare: avere paura di rischiare, ad esempio, può limitare le opportunità di generare maggiori entrate. Qui ho attaccato un post-it con una nota per ricordarmi frequentemente questa frase: “Chi non si muove, non può rendersi conto delle proprie catene — Rosa Luxemburg”
  9. Scarsa autostima: una bassa autostima può portare a non credere di meritare più del dovuto o di avere la capacità di raggiungerlo, portando a comportamenti che ostacolano la propria prosperità.
  10. Mancanza di ambizione: la mancanza di ambizione può impedire di avere obiettivi elevati e di impegnarsi per raggiungerli, portando a una situazione di stallo economico.

Numero3288.

 

da  QUORA

 

Scrive Gennaro, corrispondente di QUORA

 

P R E C E T T I    D I    V I T A

 

Smetti di aspettare il momento perfetto: Agisci ora, il tempo perfetto non esiste.

Non cercare scorciatoie, cerca miglioramenti: Il successo è costruito su piccole azioni quotidiane.

Dormi bene, mangia bene, allenati bene: Corpo e mente lavorano insieme.

Ogni giorno chiediti: “Sto migliorando o sto solo esistendo?”: La crescita è una scelta.

Le opportunità non si trovano, si creano: Lavora per ciò che vuoi ottenere.

Impara a stare da solo: La solitudine ben gestita porta chiarezza mentale.

Fai meno promesse e più azioni: I fatti contano più delle parole.

Il successo non arriva con la motivazione, ma con la disciplina: Agisci anche quando non ne hai voglia.

Ogni errore è un passo avanti: Se impari, non hai perso tempo.

Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto: Esci dalla tua zona di comfort.

Numero3287.

 

A M O R E    E    A M I C I Z I A

 

Non aspettarti mai dall’amicizia i miracoli che l’amore riproduce: gli amici non possono restituire l’amore.

Non possono strappare la solitudine, riempire il vuoto, offrire quel tipo di compagnia.

Hanno la propria vita, gli amici, i propri amori.

Sono un’entità indipendente, estranea, una presenza transitoria e sopratutto priva di obblighi.

Riescono ad essere amici dei tuoi nemici, gli amici.

Vanno e vengono quando gli pare o gli serve, e si dimenticano facilmente di te: non te ne sei accorto?

Oh, andando promettono montagne. Magari in buona fede.

“Conta su di me”, “rivolgiti a me”, “chiama me”.

Però se li chiami, nella maggior parte dei casi non li trovi.

Se li trovi, hanno qualche impegno inderogabile e non vengono.

Se vengono, al posto delle montagne ti portano una manciata di ghiaia, gli avanzi, le briciole di se stessi.

E tu fai la medesima cosa con loro.

No, a me non basta l’amicizia.

Io ho bisogno dell’amore. Io ho bisogno di amare ed essere amata con gli obblighi dell’amore, le scomodità dell’amore, le assolutezze e le tirannie dell’amore: l’amore del corpo e dell’anima.

Ne ho bisogno di come si ha bisogno di mangiare e di bere, dicevo, ne ho bisogno per sopravvivere.

 

Oriana Fallaci

Numero3286.

 

da  QUORA

 

Scriove Ena, corrispondente di QUORA

 

B U O N E    A B I T U D I N I

 

  1. Liberati dalla vergogna. La vergogna ci tiene piccoli, ci fa nascondere. Ci fa venire voglia di proteggerci. Non sarai mai in grado di esprimere appieno il tuo potenziale se non ti liberi attivamente dalla vergogna.
  2. Impara a fidarti del tuo intuito. La tua intuizione è una delle forze guida più potenti dell’universo. Trae conoscenza da fonti vaste e inconsce che nemmeno la scienza riesce a capire. Non sottovalutare mai il potere dei tuoi sentimenti istintivi.
  3. Ammetti quando sbagli. Non sei perfetto. Nessuno lo è. Troppe relazioni soffrono della riluttanza ad ammettere gli errori, compreso quella con noi stessi. Impara a mettere da parte il tuo ego e permetti a te stesso di sbagliare. Umiliati, ammetti i tuoi errori, impara da essi e scusati sinceramente ogni volta che hai sbagliato.
  4. Accetta una responsabilità radicale. Nessuno vivrà la tua vita per te. Nessuno risolverà i tuoi problemi per te. Sei tu che devi fare i movimenti, sei tu che devi metterti al lavoro, e sei tu che ti svegli ogni mattina per far accadere le cose.
  5. Mostra apprezzamento quotidiano. Dì alle persone che ami che le ami, esprimi gratitudine per tutto ciò che è buono nella tua vita, ogni giorno, e ringrazia per ogni opportunità che ricevi. Meno dai per scontate le cose, più riceverai.

Numero3285.

 

C O S A    M I G L I O R A    C O N    L’ E T A’ ?

 

  • Non dare la priorità al tuo aspetto, perché non durera’ per tutto il viaggio.
  • Il tuo senso dell’umorismo, però, migliorerà solo con l’età.
  • La tua intuizione crescerà e si espanderà come un maestoso mantello di saggezza.
  • La tua capacità di scegliere le tue battaglie sarà affinata sino alla perfezione.
  • La tua capacità di calma, di assaporare ogni attimo, sboccerà.
  • Il tuo desiderio di vivere ogni singolo momento trascenderà tutti gli altri desideri.
  • Il tuo istinto di sapere cosa, e chi, vale il tuo tempo, crescerà e fiorirà come l’edera sul muro di un castello.
  • Dai la priorità all’unicità che ti distingue e al magnete invisibile che attira altre anime, che la pensano allo stesso modo, a ballare nella tua orbita.

         Judi Dench

Numero3284.

 

da  QUORA

 

Scrive Lola, corrispondente di QUORA.

 

I L    P E R C H E’    D E I    F A L L I M E N T I 

 

  • Avere vergogna di fallire, non voler sfidare continuamente se stessi e i propri limiti e stare male per ogni errore. Il fallimento serve per capire in che cosa si sta sbagliando e per crescere;
  • Non assumersi la responsabilità della propria vita, incolpare gli altri per gli insuccessi della propria vita e giustificarsi sempre. Un esempio potrebbe essere il fatto di incolpare l’ex o i genitori per la propria infelicità;
  • Sperare che qualcuno arrivi per salvare la propria vita o che la migliori improvvisamente. Queste cose succedono solo nei film, nella vita reale a pochi importa se stai male, perciò bisogna rialzarsi da soli;
  • Pensare che la propria personalità o intelligenza sia sempre la stessa e di non poter cambiare se stessi;
  • Cercare di essere sempre perfetti, non riuscire ad essere vulnerabili, avere paura del giudizio degli altri e rimuginare sempre sul passato;
  • Credere che ci siano delle persone che sono nate per avere successo. Una mia professoressa diceva che ci sono persone più portate a suonare uno strumento o a fare determinati sport. Però il talento non è abbastanza per avere successo in qualcosa, perché nella vita reale la pratica e la dedizione battono l’intelligenza.

Numero3283.

 

da  QUORA

 

Scrive Synesthesis, corrispondente di QUORA

 

P A R A D I S O

 

Nelle prime versioni della Bibbia non c’è un vero aldilà. Le ricompense di Dio vengono date in vita, tra le quali c’è appunto anche una vita lunga. Il più famoso di questi personaggi è Matusalemme, cui Dio diede 900 anni di vita, ma ce ne sono anche altri.

Per cui all’inizio, non c’era un aldilà.

finché tu ritorni nella terra donde fosti tratto; perché sei polvere, e in polvere ritornerai’.

Genesi, 3,19

Dopodiché quando nella cultura ebraica si parla di aldilà, si parla dello Sheol, che però è ben lontano dal concetto attuale di paradiso, e più a quello greco di Ade, degli inferi.

Lo Sheol, come l’Ade, è un luogo né per buoni né per cattivi, ma popolato da ombre, assolutamente non da preferire alla vita terrena. Era solo il luogo dove si riunivano le ombre dei defunti.

Esattamente come nella Grecia antica, quando Ulisse incontra l’ombra di Achille, e non lo trova in un luogo con connotazioni morali.

Poi col passare del tempo, e con l’evidenza che non sempre in vita i giusti vengono premiati e i malvagi punirti, anzi spesso è il contrario, si è iniziato a immaginare l’esistenza di destinazioni diverse, per le anime dei giusti e degli empi.

Ed ecco nascere i concetti di paradiso e inferno.

Ma questo non nasce all’interno della Bibbia, ma prende influenze esterne. Considera che quando la Bibbia parla di paradiso, normalmente si riferisce al giardino dell’Eden e non all’aldilà. Dunque da dove viene questo concetto?

In parte da influenze greco romane: sarà in questo ambito che nasce un importante concetto di aldilà positivo nei campi Elisi.

In parte, dalle influenze Zoroastriane subite durante l’esilio babilonese. Il zoroastrismo ha una influenza molto importante, introducendo il suo manicheismo, cioè il dualismo tra bene e male, che noi immaginiamo ad esempio quando pensiamo al conflitto tra dio e il diavolo, impensabile (e irrazionale oserei dire) nelle prime versioni della Bibbia, dove non solo Satana lavora per dio (come nella storia di Giobbe), ma comunque dove un angelo dovrebbe essere una forza paritetica rispetto a dio, non certo in grado di influenzare il mondo.

E assieme a questi concetti, si importò anche il concetto di inferno e paradiso.

Nota importante: Gesù Cristo non parlava di nessuno dei due. Gesù parlava della imminente resurrezione materiale dei corpi di tutti i morti alla fine dei tempi (sottolineo: fine dei tempi imminente secondo Gesù).

In verità vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non gusteranno la morte prima di aver visto il Figlio dell’uomo venire nel suo regno.

Matteo 16,28

Ed ecco che tecnicamente i cristiani credono in questo, nella resurrezione di tutti i morti qui sulla terra, non tanto nell’aldilà. Tant’è che fa anche parte del Credo, professione di fede che si recita in ogni messa

Aspetto la risurrezione dei morti
e la vita del mondo che verrà.
Amen.

Anzi, i cristiani dovrebbero credere in questo, perché poi invece ci mescolano (col loro grande amore per le contraddizioni) proprio concetti complessi come Paradiso, Inferno, Purgatorio e Limbo? Concetti che si appellano a dubbie frasi bibliche, ma che tecnicamente sono stati elaborati a posteriori, specie poi nel Medioevo in cui il purgatorio era un luogo fondamentale.

Poi aldilà e risurrezione si fondono dicendo che i vari luoghi dell’aldilà non sono definitivi, ma sono i luoghi dove si attende la risurrezione e il giudizio universale.

Tornando dunque alla domanda, fatta la doverosa premessa che per chi non crede la domanda è malposta, visto che tutta la Bibbia è una invenzione umana indipendentemente dai valori storico letterari della stessa, Paradiso e Inferno non nascono solo dalla paura della morte, quanto dal volere in qualche modo cercare una giustizia ultraterrena che risolva i problemi di un mondo terreno chiaramente ingiusto.

Numero3282.

 

da  QUORA

 

Scrive Gennaro, corrispondente di QUORA

 

C O M P O R T A M E N T I    G I U S T I

 

Se aspetti di essere pronto, non inizierai mai: L’azione crea sicurezza, non il contrario.

Non hai bisogno di più tempo, hai bisogno di più focus: Elimina il superfluo e concentrati su ciò che conta.

Il successo non è fortuna, è abitudine: Ripeti le azioni giuste ogni giorno.

Le opportunità non si aspettano, si costruiscono: Agisci invece di sperare.

Sbaglia più velocemente, impara più in fretta: Ogni errore è una lezione preziosa.

La disciplina è il ponte tra obiettivi e risultati: Non contare sulle emozioni, conta sulla costanza.

Non servono ore di allenamento o studio, ma minuti ben fatti: La qualità batte sempre la quantità.

Le scuse non bruciano calorie, non fanno guadagnare soldi e non ti rendono felice: Smetti di usarle.

Chiunque può parlare, pochi fanno: Dimostra con i fatti, non con le parole.

Domandati sempre: “Questo mi sta avvicinando o allontanando dai miei obiettivi?”: Se la risposta è “allontanando”, cambia rotta.

Numero3281.

 

da  QUORA

 

Scrive XY, corrispondente di QUORA

 

P E R S O N A    S I C U R A    D I    S È

 

Dimostra di non avere bisogno di nessuno.
Passa il tempo da solo. Sa stare bene con se stesso
Preferisce la solitudine alle persone sbagliate
Non ha paura di dire la propria opinione
Si esprime in modo assertivo, non aggressivo e non passivo
Ha una postura dritta e spalle aperte, volto rivolto verso l’alto
Si assume dei rischi, ha coraggio e non ha paura degli eventi negativi
Non si lascia trascinare dal proprio stato emotivo
Con gli altri si mostra dinamico, solare, sorridente. La sua tempesta la lascia per se stesso.
Non si vergogna a chiedere scusa o ad ammettere di aver sbagliato
Sa fare scelte importanti nella sua vita

Numero3279.

 

Da  QUORA

 

Scrive Eli, corrispondente di QUORA.

 

F I D U C I A    I N    T E    S T E S S O    E    A U T O S T I M A

 

  • Vesti bene. Che tu ci creda o no, ti sentirai meglio se sei ben vestito e lo stesso può essere visto sul tuo viso. Ha un grande impatto su come percepiamo noi stessi. Se ti senti carino, ti sentirai automaticamente sicuro.
  • Affronta la paura. Non c’è scorciatoia per guadagnare la fiducia. Devi affrontarlo. Potresti fallire inizialmente o sentirti a disagio, ma chi se ne frega. Fallire, fallire di nuovo, fallire più duramente. Va bene sentire una piccola scarica di adrenalina perché alla fine sei un umano ed è normale. Ci spaventiamo tutti un po’. Non farne la tua paura permanente.
  • Pratica ed esercizio. Non si può dire abbastanza. Immaginati nella situazione precedente al suo verificarsi e preparati per ogni possibile condizione che potresti incontrare. Riproduci la stessa scena ancora e ancora mentre fai il bagno o fai la cacca perché questo è il momento in cui la tua mente è più rilassata.
  • Fingi finché non ce la fai. Le persone non possono dire semplicemente vedendoti se sei sicuro o meno. Solo il tuo cuore sa che ti senti nervoso, mentre il tuo cervello no. Inganna il tuo cervello facendogli credere che ti senti sicuro fingendo. Credimi, funziona come un incantesimo.

Numero3278.

 

da  QUORA

 

Scrive Lukas Schwekendiek, corrispondente di QUORA.

 

P E R S O N E    D I    S U C C E S S O

 

  1. Non si impegnano con persone pessimiste, pettegolezzi e persone negative – Non è utile, né produttivo, parlare con persone di questo genere. Spesso porta solo a sentimenti peggiori.
  2. Trovano somiglianze non differenze – Per evitare di confrontarsi in modo negativo, cercano somiglianze e capiscono cosa li rende più vicini all’altra persona.
  3. Parlano troppo di problemi – Naturalmente identificano i problemi, ma tutto ciò che segue è Solution-Talk.
  4. Si sentono a proprio agio – Nel miglior modo possibile si ricordano che quello che hanno non è un dato di fatto. Sono fortunati, benedetti e incredibilmente grati per quello che hanno.
  5. Le Persone di successo si legano ai loro obiettivi, non al tempo. Ottengono le cose che volevano fare, non importa quello che serve per ottenere ciò che volevano, invece di fissare un limite di tempo entro il quale andranno a letto. Non si arrendono.
  6. Non stanno nella loro Comfort Zone – Le cose più grandi della vita vengono quando si lascia la propria zona di comfort e dando alla vita una possibilità al di fuori di essa!

Numero3277.

 

da  QUORA

 

Scrive Stii Siuz, corrispondente di QUORA.

 

P E R D O N A R E    S E M P R E ?

 

Il perdono è una scelta personale, e ognuno ha i propri limiti su ciò che può o non può perdonare. Tuttavia, ci sono alcune azioni che, per molte persone, risultano difficili se non impossibili da perdonare. Eccone alcune:

  1. Il tradimento della fiducia – Che sia in un rapporto d’amicizia, d’amore o di lavoro, quando qualcuno tradisce profondamente la tua fiducia, ricostruire il legame diventa quasi impossibile.
  2. La violenza (fisica o psicologica) – Nessuno dovrebbe accettare abusi, maltrattamenti o manipolazioni che distruggono la dignità e la sicurezza di una persona.
  3. L’inganno ripetuto – Tutti possiamo sbagliare, ma quando una persona mente o manipola ripetutamente senza rimorso, diventa chiaro che non ha intenzione di cambiare.
  4. Il disprezzo e la mancanza di rispetto – Quando qualcuno ti umilia, ti sminuisce o non rispetta i tuoi valori e sentimenti, perdonarlo senza un vero cambiamento può significare accettare un comportamento tossico.
  5. Il tradimento in amore – Per alcuni, un tradimento può essere perdonato, per altri è un punto di non ritorno. Se manca il rispetto e la lealtà, la relazione diventa fragile.
  6. L’abbandono in momenti difficili – Ci sono momenti in cui abbiamo bisogno di chi amiamo, e se qualcuno ci volta le spalle proprio quando ne abbiamo più bisogno, può lasciare ferite difficili da rimarginare.

Numero3276.

 

da  QUORA

 

Scrive Lola, corrispondente di QUORA

 

P R E C E T T I    D I    B U O N    S E N S O

 

  • L’aspetto fisico conta anche nelle amicizie. Non sceglierei mai un amico in base alla bellezza, ma mi sono resa conto che le persone che non sono fisicamente attraenti vengono socialmente isolati;
  • Per avere successo bisogna fallire molte volte, quasi nessuno riesci a raggiungere i propri obiettivi di vita al primo tentativo;
  • Non ha senso ignorare i campanelli d’allarme in una relazione. Una persona va evitata se ci mette giorni a rispondere ai messaggi, arriva spesso in ritardo, dà buca o ti chiede di uscire all’ultimo. Infatti tutti questi atteggiamenti indicano che una persona non è veramente interessata;
  • L’autostima condiziona tantissimo la vita di una persona Se si ha un basso livello di autostima si finisce per avere relazioni e amicizie sbagliate. Inoltre è più difficile ottenere successo se si ha la costante paura del giudizio degli altri;
  • Non ha senso frequentare o stare con una persona che ha dei difetti che non si riescono a tollerare, perché non si possono cambiare gli altri. Se decido di stare con qualcuno, devo accettarla per com’è senza idealizzarla;
  • Chi dice di non essere pronto per una relazione probabilmente non vuole te;
  • La maggior parte delle relazioni sono false o tossiche, perciò non bisognerebbe prendersela troppo con se stessi se si è single.

Numero3275.

 

da  QUORA

 

Scrive Cyber, corrispondente di QUORA.

 

D I N A M I C H E    D I    R E L A Z I O N E

 

L’amore e l’amicizia nascono per caso o sono una scelta?

 

Entrambe.

La maturità mi ha portata a credere che sia l’amore che le amicizie siano un mix tra un’affinità elettiva e una scelta/impegno.
In presenza di una tale affinità l’impegno non è una fatica ma è naturale, spontaneo, nel senso che sorge dal profondo.

Qui 👇🏻 secondo me c’è una metà della verità:

Durante un seminario, una donna chiese: “Come faccio a sapere se sono con la persona giusta?”

Il docente notò allora che accanto a lei sedeva un uomo robusto, così disse: “Dipende. È il tuo partner?” Lei rispose: “Come fa a saperlo?”

“Lascia che ti risponda a questa domanda perché è probabile che ti stia assillando.” replicò il docente.

Ecco la risposta: Ogni relazione ha un ciclo… All’inizio ti innamori del tuo partner.

Aspetti le sue chiamate, desideri il suo contatto e ti piacciono le sue stranezze.

Innamorarsi non è stato difficile. In realtà, è stata un’esperienza completamente naturale e spontanea.

Non dovevi FARE niente. Ecco perché si chiama “innamorarsi”.

Le persone innamorate a volte dicono: “Mi sono lasciato travolgere”.

Immagina l’espressione: implica che eri semplicemente lì fermo, senza far niente, e poi ti è successa una cosa.Innamorarsi è un’esperienza passiva e spontanea.

Ma dopo alcuni mesi o anni insieme, l’euforia dell’amore svanisce.

È un ciclo naturale di OGNI relazione.

Lentamente ma inesorabilmente, le telefonate diventano un fastidio (se arrivano), il contatto non è sempre gradito (quando avviene), e le stranezze del tuo partner, invece di essere carine, ti fanno uscire di testa.

I sintomi di questa fase variano a seconda della relazione; noterai una netta differenza tra la fase iniziale in cui eri innamorato e una fase successiva molto più noiosa o addirittura arrabbiata.

A questo punto, tu e/o il tuo partner potreste iniziare a chiedervi: “Sono con la persona giusta?”.

E mentre rifletti sull’euforia dell’amore che provavi un tempo, potresti iniziare a desiderare quell’esperienza con qualcun altro.

È in questo momento che le relazioni falliscono.

La chiave per avere successo in una relazione non è trovare la persona giusta, ma imparare ad amare la persona che hai trovato.

Le persone incolpano i loro partner per la loro infelicità e cercano la realizzazione fuori dalla coppia.

La realizzazione extraconiugale si presenta in tutte le forme e dimensioni.

L’infedeltà è la più comune. Ma a volte le persone si dedicano al lavoro, a un hobby, all’amicizia, alla televisione in modo eccessivo o a sostanze stupefacenti.

Ma la risposta a questo dilemma non si trova al di fuori della tua relazione.

Si trova al suo interno. Non sto dicendo che non potresti innamorarti di qualcun altro. Potresti farlo. E temporaneamente ti sentiresti meglio.

Ma ti troveresti nella stessa situazione pochi anni dopo.

Perché (ascolta attentamente questo) la chiave per avere successo in una relazione non è trovare la persona giusta, ma imparare ad amare la persona che hai trovato.

Mantenere l’amore non è un’esperienza passiva o spontanea.

Devi lavorarci giorno dopo giorno. Richiede tempo, impegno ed energia. E, soprattutto, richiede saggezza. Devi sapere cosa fare per farla funzionare.

Non sbagliarti. L’amore non è un mistero. Ci sono cose specifiche che puoi fare (con o senza il tuo partner), proprio come ci sono leggi fisiche dell’universo (come la gravità), ci sono anche leggi per le relazioni.

Se sai come applicare queste leggi, i risultati sono prevedibili. L’amore è quindi una scelta.