Numero2581.

 

I S T R U Z I O N E   A L   C O N S U M I S M O

 

Sono sempre più di moda

le armi di distrazione di massa.

 

N.d.R.: Le più recenti tendenze dell’indottrinamento consumistico prevedono che il popolo bue venga bombardato da offerte implementate attraverso l’allenamento e l’assuefazione alla DIPENDENZA da ogni forma di consumo. Un esempio su tutti. Una volta i film erano episodi singoli: consumato uno, una volta, bastava. Poi, ci hanno presentato i sequel, cioè la prosecuzione della storia del primo episodio, Qualche rara volta, addirittura, i prequel, cioè ciò che era successo prima dell’episodio proposto. Adesso, in televisione, per il business delle fiction, tutto si propina a furia di SERIAL con una decina di puntate non tutte assieme, all’inizio, ma a distanza di una settimana fra una puntata e l’altra, in modo da stimolare la curiosità di vedere ciò che succede alla prossima puntata. Gran lavoro per la fantasia degli sceneggiatori, ma gran disgrazia per gli utenti che vengono assuefatti alla DIPENDENZA dalla curiosità. Diventeranno, perciò, consumatori perfetti.
Perché le dipendenze, tutte le dipendenze, dal fumo, dall’alcol, dalla droga, dal sesso, dal gioco, dal cibo, dalle mode, dai comportamenti, ecc., si manifestano sempre e soltanto attraverso gli stessi canali neuronali del cervello umano. E quei signori lo sanno, lo sanno bene. Ci stanno istruendo, subdolamente e surrettiziamente, alla schiavitù compulsiva, ossessiva, devastante di stimoli di cui, pian piano, non possiamo più fare a meno.
Ci vogliono drogati. E noi non ce ne accorgiamo.

Numero2549.

 

E N T A N G L E M E N T

 

Il fenomeno che ha vinto il Premio Nobel per la Fisica quest’anno – l’Entanglement – è certamente oscuro e misterioso ai più. Ma è anche al cuore di quella branca della Fisica nota come “Meccanica Quantistica”, che descrive il mondo microscopico e che desta molto interesse per le applicazioni, a partire dalla crittografia e dai computer “quantistici”, appunto.

Che cos’é l’Entanglement? Prima di tutto, va detto che definire l’Entamglement senza il linguaggio della matematica è difficile. Questa è la bellezza della matematica: a volte con due righe si è in grado di spiegare concetti complessi che il linguaggio parlato fa fatica a descrivere.
L’Entanglement va oggi interpretato come una quantità fisica, come può essere il tempo o l’energia. Va interpretato come una risorsa che può essere utile in applicazioni pratiche. Quando parliamo di “Entanglement Quantistico” possiamo chiamarlo con un sinonimo che è “Correlazione Quantistica”. L’Entanglement è infatti una correlazione più forte di qualsiasi correlazione classica (cioè descritta dalla Fisica Classica).

La Fisica Quantistica ammette l’esistenza di oggetti che sono fortemente correlati. Per esempio, immaginiamo due amici, Tizio e Caio, ognuno dei quali abbia una moneta. Quando Tizio lancia la sua moneta, avrà il 50% di probabilità di ottenere testa e il 50% di probabilità di ottenere croce. La stessa cosa accade a Caio. Quando entrambi, Tizio e Caio, lanciano le loro monete abbiamo quindi una delle quattro configurazioni possibili, ognuna con il 25% di probabilità: testa e testa, testa e croce, croce e testa, croce e croce.. È importante notare che il risultato del lancio di Tizio non dipende da quello di Caio e viceversa. Fino a qui tutto è ovvio.
Ora immaginiamo due monete speciali, monete che esistono solo nel mondo della Fisica Quantistica. Chiamiamole monete quantistiche. Queste hanno una proprietà difficile da intuire. Immaginiamo che Tizio lanci la sua e ottenga testa con il 50% do probabilità. Le due monete quantistiche sono speciali perché, in questo caso, anche Caio otterrebbe testa quando lancia la sua. Garantito con il 100% di probabilità.
Stessa cosa nel caso in cui Tizio ottenesse croce. Quindi per le monete quantistiche di Tizio e Caio si possono verificare solo due configurazioni, ovvero testa e testa oppure croce e croce. Le due rimanenti configurazioni, testa e croce e croce e testa sono escluse.
Le monete quantistiche appena descritte non sono un prodotto della nostra fantasia, ma possono essere costruite nel mondo fisico, per esempio, attraverso due fotoni, i componenti fondamentali della luce. O attraverso atomi, i componenti fondamentali della materia. Testa e croce possono essere codificate nelle proprietà di un fotone o di un atomo. Sbalorditivo.

A che cosa serve tutto questo? Con la correlazione quantistica si può fare una valanga di cose interessanti. C’é un esempio molto noto: condividere chiavi crittografiche o, in altre parole, condividere password. Attraverso correlazioni quantistiche, Tizio e Caio possono generare e condividere password praticamente impossibili da indovinare.
Ma Tizio e Caio possono anche scambiarsi messaggi più veloci della luce? La risposta è “no”. Semplicemente perché non possono decidere il risultato del lancio della moneta quantistica, in quanto testa o croce si verificano comunque con il 50% di probabilità.

Che cosa sono i computer quantistici e che ruolo ha l’Entanglemaent nel loro funzionamento?
Un computer quantistico è una macchina che processa informazioni codificate in oggetti fisici, il cui comportamento è governato dalla Fisica Quantistica. I computer quantistici promettono, in teoria, di risolvere alcuni problemi computazionali in maniera più veloce di ogni altro tipo di computer costruibile secondo la fisica che conosciamo oggi. È presumibile che le correlazioni quantistiche abbiano un ruolo nel suo comportamento, ma ad oggi non è ben chiaro quale esso sia.

Con l’Entanglement è stato realizzato anche il teletrasporto quantistico. Di che si tratta? Il teletrasporto quantistico è una procedura che usa correlazioni quantistiche e un canale di comunicazione tradizionale, come il telefono, per esempio, per trasmettere da un posto all’altro la descrizione di un oggetto quantistico, per poi poterlo costruire in maniera identica. È molto probabile che il teletrasporto quantistico un giorno avrà un ruolo chiave per far parlare tra loro computer quantistici. Quello che verrà chiamato “internet quantistico”, ovvero una rete di calcolatori quantistici connessi tra loro, utilizzerà proprio il teletrasporto quantistico come metodo principale per trasferire informazione.

Numero2467.

 

Dal  FATTO QUOTIDIANO  del 1 Giugno 2022.

 

di Ferdinando Boero, zoologo all’Università Federico II.

 

I ragazzi non capiscono? È utile che sia così. La scuola senza pratica è destinata a fallire

 

Una collega, madre di uno scolaro, mi manda la foto del Manuale per le prove Invalsi della scuola primaria. Ci sono anche io, citato in un capitoletto sulle meduse… Finire su un testo per le elementari mi riempie dei orgoglio. Ma per poco: le prove Invalsi sono andate male. Percentuali significative di studenti non sono in grado di comprendere un testo e di fare calcoli. Gli anziani, categoria alla quale appartengo, si strappano le vesti: il sistema educativo è troppo permissivo, ah… ai miei tempi! I maestri ci rifilavano ceffoni, se sgarravamo. E a casa sarebbe arrivato il resto, se mai la notizia fosse trapelata. Se non si studiava la pena era certa e implacabile, oggi invece non si boccia più, è diseducativo!
Non è che non studiassi, allora. Leggevo, e imparavo senza sforzo, libri che trattavano di argomenti differenti da quelli proposti dai docenti. Risultato: sempre rimandato a partire dalla prima media, bocciato due volte al liceo. Giusto: rifiutavo le regole e ne pagavo le conseguenze. All’università ho scoperto che studiare è bellissimo e, da allora, non ho più smesso.

Ho tenuto corsi universitari per decenni. Alcuni entusiasmanti (biologia marina) altri che potrebbero essere pesanti mattoni (zoologia). Imparare a memoria i nomi di animali, assieme alle litanie che descrivono le loro caratteristiche, può risultare indigeribile a individui poco inclini a studiare a memoria qualunque assurdità, sapendola ripetere a comando. Quell’esame può essere un ostacolo quasi insuperabile, oppure quello di cui gli studenti si ricordano per sempre.

Per comprendere il livello di competenza dei miei studenti, all’inizio di un corso del primo anno, stimolato da una pubblicità, domandai: bevete un litro d’acqua e poi fate la plin plinChe strada fa l’acqua? Per rispondere si devono conoscere gli apparati digerente, circolatorio e respiratorio, il metabolismo cellulare, l’apparato escretore e un po’ di sistema nervoso e endocrino. Ma non basta: bisogna metterli assieme, collegandone le funzioni. Le informazioni sui singoli apparati non sono conoscenza. Per la prima volta, si accorsero della loro fantozziana ignoranza. Era così anche “ai miei tempi”: informazioni che non diventavano conoscenza.

Non sapere come funziona il proprio corpo è sintomo di grave carenza culturale, forse più dell’ignoranza di un teorema, o dell’origine della metafora nel primo verso del Purgatorio.
Noi siamo animali che imparano, e comunichiamo verbalmente. Come impariamo a parlare? Studiamo la grammatica e la sintassi, e poi parliamo, oppure prima parliamo e poi studiamo le regole? Quando, qualche eone fa, studiai lingue straniere (dal latino al francese all’inglese) il sistema di apprendimento era proprio quello: declinazioni, liste di parole da imparare, regole. Di parlare non se ne parlava. Se ci insegnassero così la nostra lingua madre, saremmo degli infelici.

Prima viene la pratica e poi la teoria: approccio induttivo. L’approccio deduttivo, fondamentale in moltissime scienze, prevede che si elabori prima la teoria, e poi si passi alla pratica: per perseguirlo, però, si parte da percorsi induttivi, esperienziali.

Se la formazione comincia con la teoria e manca di concretezza, soprattutto nelle fasi iniziali, la sua efficacia diminuisce. La mia interpretazione del fallimento del sistema educativo è tutta qui: adotta un sistema deduttivo, quando sarebbe necessario un sistema induttivo a cui far seguire l’approccio deduttivo. Inutile imparare a priori tutti gli apparati e i sistemi che compongono il nostro corpo se poi non si sa come interagiscono per farlo funzionare (la pipì). Sempre restando in acqua… quali mari bagnano l’Italia? Ligure, Tirreno, Ionio, Adriatico, giusto? E l’Atlantico? Quando piove in Italia, da dove viene l’acqua che ci bagna? Pensate alle previsioni del tempo. Le perturbazioni (le nuvole) si formano in Atlantico e poi si spostano verso l’Europa, Italia inclusa. Quando piove, è l’acqua dell’Atlantico che ci bagna. Il Po è in secca perché non piove. La sorgente è il Monviso, ma l’acqua del Po viene prima di tutto dall’Atlantico. Quando lo sai è così ovvio.Ci volevano cinque minuti a spiegare la plin plin; che l’Atlantico bagni l’Italia richiede ancor meno tempo. La plin plin e la pioggia sono “pratica”, e si passa dal livello del nostro corpo a quello planetario. Con quella “pratica” si arriva a capire il significato della “teoria”. “Capire”, non “imparare a memoria”. In 13 anni di scuola non c’è spazio per la pratica, a meno di avere docenti illuminati che la propongono in percorsi extracurriculari. I bambini, magari, studiano l’importanza della biodiversità… ma non sanno i nomi degli alberi che incontrano tornando a casa da scuola.

Questo sistema educativo, e ora faccio il complottista, sembra fatto apposta per chi vuole che i cittadini adulti abbiano i livelli di comprensione di scolari svogliati che siedono nell’ultimo banco. È utile che non capiscano… Talmente utile che siamo chiamati a votare un referendum che vuole abolire il divieto per i condannati di sedere in parlamento, chiedendo misure restrittive per i magistrati. Una bella prova Invalsi che misura l’intelligenza dell’italiano medio, o il tasso di delinquenzialità degli elettori.

Numero2453.

 

Cos’è e come funziona il Metaverso

 

AGI – Il Metaverso e gli investimenti futuri di Meta in Italia sono stati al centro del colloquio che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto nella giornata di oggi con il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg.

“Per dare vita al metaverso sarà necessario uno sforzo congiunto tra aziende, mondo politico e società civile” ha spiegato un portavoce di Meta, casa madre di Facebook, Instagram e WhatsApp, sottoilineando come durante l’incontro sia stata confermata “la nostra collaborazione con il governo italiano per valorizzare i punti di forza del Paese nei settori tecnologico e del design e identificare futuri investimenti. Siamo lieti di aver potuto discutere le opportunità culturali, sociali ed economiche che il metaverso porterà all’Italia e non vediamo l’ora di continuare questa collaborazione”.

Cos’è e cosa succede nel Metaverso

È un insieme di spazi virtuali attraversati da avatar (nell’induismo, discesa e incarnazione di una divinità, in informatica, rappresentazione grafica e virtuale di un visitatore di sito web), un passo avanti rispetto alla realtà virtuale. È considerato il futuro di Internet. Ma non è qualcosa di nuovo. Metaverso è un termine inventato da Neal Stephenson nel libro Snow Crash (1992) ed è uno spazio descritto dall’autore come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite Internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar. In questo mondo la differenza tra le classi sociali è rappresentata dalla risoluzione del proprio avatar e dalla conseguente possibilità di accesso a luoghi esclusivi.

Il Metaverso è un universo virtuale in cui ritrovare gran parte delle attività quotidiane, e molto di più: riunioni, pranzi, allenamenti, film, concerti, giochi, tutto declinato in versione 3D e alla portata di tutti con un click e una serie di strumenti fondamentali per vivere in pieno questa esperienza immersiva.
Concretamente nel Metaverso ci si potrà riunire con gli amici, fare surf o kayak, partecipare a un concerto, esplorare paesaggi sconosciuti, senza muoversi da casa.

Di cosa è fatto il Metaverso

Il Metaverso si sviluppa nel digitale, la sua materia è composta dai dati e dalle informazioni, in stretta correlazione con l’universo dell’oggettivo, la sua struttura è spazio-temporale, la stessa dell’universo fisico. È una struttura composta da lunghezza, larghezza, profondità e tempo: il cyberspazio, sostanzialmente un universo creato e alimentato dalle reti globali di comunicazione.

Come si accede

Zuckerberg ha parlato del progetto Metaverso nel corso della convention Facebook Connect 2021, presentando Horizon Home come una sorta di porta di accesso. Si tratta della nuova home della piattaforma di realtà virtuale Oculus che permette la personalizzazione di questo spazio all’interno del quale è possibile invitare gli avatar dei propri amici. Quindi è uno spazio privato.

Investire in questa realtà

Se il Metaverso sarà il nuovo internet chi lo costruisce, e come lo fa, è importante per il futuro dell’economia e della società nel suo insieme. Facebook vuole svolgere un ruolo leader nella costruzione del Metaverso, investendo massicciamente nella realtà virtuale. L’idea di un mondo virtuale centralizzato, un luogo parallelo al mondo fisico, è sì diventato un concetto mainstream quest’anno, ma va detto che da tempo milioni di persone trascorrono ore al giorno in spazi sociali virtuali come Roblox e Fortnite.

L’interesse per la proprietà puramente digitale e la tecnologia che i sostenitori ritengono possa garantire la sicurezza di esperienze virtuali persistenti è aumentato drasticamente, con token non fungibili (NFT) e criptovalute. Anche le piattaforme di produttività virtuale stanno crescendo, con Facebook e Microsoft che hanno annunciato nuovi modi per collaborare online. Nike, poi, sembra stia preparandosi a vendere scarpe da ginnastica virtuali. Uffici ibridi, formazione basata su video e social community online sono solo alcuni dei modi in cui la maggior parte della nostra vita, nel bene e nel male, viene spesa negli spazi digitali.

Non solo Facebook e Meta

Sarebbe un grave errore di miopia pensare che sul progetto Metaverso ci sia solo Zuckerberg. Tencent, il gigante cinese dei social media e dei giochi, sta investendo massicciamente nel Metaverso e gli esperti affermano che il mondo virtuale potrebbe trasformarsi in una battaglia proprio tra Meta e Tencent. Il South China Morning Post ha riferito che quest’anno la società cinese ha registrato molti marchi relativi al Metaverso per il suo sito social QQ. Roblox, la piattaforma di videogiochi, si è quotata quest’anno e a novembre ha annunciato i piani per un Metaverso costruito attorno ai suoi giocatori.

E ancora ci sono brand di ogni tipo che stanno cercando di cogliere al volo l’opportunità di entrare nel Metaverso. Il gigante dell’abbigliamento sportivo Nike ad esempio sta collaborando proprio con Roblox per creare un mondo virtuale chiamato Nikeland.

L’abbigliamento non è l’unica merce che può trovare il suo posto nel Metaverso. Il produttore di elettrodomestici Dyson, noto per i suoi aspirapolvere, ha realizzato il Dyson Demo VR che consente di utilizzare la tecnologia di simulazione e visualizzazione in modo da poter testare i suoi asciugacapelli, piastre e piastre per capelli a casa.

Numero2442.

 

Il 14 Aprile 2022, a Pescara, in seguito al ritrovamento di un assorbente usato fuori dal cestino di uno dei bagni del personale, la direttrice del Supermercato CONAD di Via del Circuito, Carla Di Tecco, ha mandato un messaggio vocale su WHATSAPP alle sue dipendenti.

Questo il messaggio raccapricciante sulla CHAT DI GRUPPO: “Voglio il nome e il cognome di chi oggi ha il ciclo mestruale, ok? Sennò, gli (senza commenti!) calo le mutande io! Questa storia deve finire ….”. La donna non è nuova, sembra, ad episodi del genere di prepotenza e tracotanza di cattivo gusto.
Di fronte al rifiuto delle lavoratrici del Supermercato di comunicare il nome di chi aveva usato l’assorbente, la direttrice si è fatta consegnare la lista delle 12 commesse in turno e poi ha incaricato una capo-reparto donna di procedere all’ispezione corporale negli spogliatoi, invitando le dipendenti a togliersi pantaloni e mutandine. Diverse di queste si sono, tuttavia, rifiutate e  rivolte ai rappresentanti sindacali.

CONAD : Persone oltre le “loro cose”, o sono …. “cose nostre”?

Numero2440.

 

MINACCE  INFORMATICHE.

 

Al Numero2169., parlando di CORONA VIRUS, che pare sia stato il flagello di Dio, ho evocato un altro spauracchio spaventoso, molto più spaventoso.
Un altro tipo di virus, di tipo informatico, che potrebbe sortire effetti devastanti per le economie del mondo, nessuna esclusa.
A malincuore, obtorto collo, torno sull’argomento, per ribadire la tremenda sensazione che mi hanno suscitato le parole di Putin che, solo alcuni giorni or sono, ha minacciato l’occidente e le democrazie sparse per la terra, di ricorrere, qualora fosse attaccato e per motivi di sicurezza nazionale, a sistemi di offesa che  “gli altri non hanno ancora”. Ho letto, per sommi capi, a cosa mai stessero pensando i destinatari di questa minaccia. Tutti pensano a tipi di armi sconosciute, a sistemi di disattivazione delle operatività belliche sul terreno, nei cieli e nei mari, o a chissà quali missili intercontinentali ed armamenti atomici facilmente trasportabili e dal potenziale spropositato.
Io non penso a questo. La Russia di Putin è il paese che, al mondo, ha più sviluppato ed implementato (non dimentichiamo che Putin era stato un dirigente del KGB, i Servizi Segreti Russi) una fitta ed agguerrita rete di HACKER, apparentemente privati, o contrabbandati per tali, ma incentivati e supportati anche finanziariamente, da Agenzie Statali di controllo delle comunicazioni interne ed esterne. Nessuno mi toglie dalla testa che potrebbe essere questo il nucleo centrale di una bomba, niente affatto atomica, che potrebbe portare la devastazione nelle economie globali.
L’attacco massiccio di Hacker organizzati alle comunicazioni della rete mondiale (INTERNET), potrebbe bloccare in pochissimo tempo, penso solo alcuni mesi, anche se Putin parla di “ritorsione fulminea”, molti contatti di scambi commerciali, di contrattazioni finanziarie, di interscambi di ogni materia e ad ogni livello; rallenterebbe di molto, fino al malaugurato arresto, le produzioni globali e la vita civile del mondo che è, ormai, dipendente al 100 per 100 dalla funzionalità operativa della rete globalizzata. I danni economici potrebbero essere assai più pesanti delle bombe sulle città Ukraine. Senza mandare aerei a bombardare, senza sparare missili a lunga gittata, senza colpo ferire. Le democrazie occidentali sarebbero sotto scacco e sotto ricatto, con le rispettive economie disarticolate ed in balia dei riscatti da implorare e pagare senza contrattazione. I Capi di Governo sarebbero costretti ad inginocchiarsi davanti allo Zar Putin, per riottenere ciò che, con poco sforzo, è stato loro sottratto. E non è detto che ci riescano.
È uno scenario di disperazione, una eventualità macabra: alcuni esperti la paventavano da tempo, inascoltate Cassandre. Ma, per la legge di Murphy: if a certain something could happen, then soon or later, it will happen. if it is possible for something to go wrong,, it will go wrong. Semplificando il pensiero: Se qualcosa può andare male., andrà male.
Non è catastrofismo gratuito il mio,. Per me, la paura non impedisce la morte, impedisce la vita. Ma non avverto intorno a me l’attenzione e, soprattutto, la determinazione di allertare gli accorgimenti necessari e possibili per prevenire in tempo utile l’instaurarsi di un simile scenario.
Siamo al 2 di Maggio del 2022. Wait and see. Aspettiamo e vediamo cosa succede.

Numero2436.

 

Relata refero   (Riferisco cose riferite):

 

I O    V I    A C C U S O

 

Barbara d’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini, Alessia Marcuzzi e tutta la schiera della vostra bolgia infernale …. io vi accuso.

Vi accuso di essere fra i principali responsabili del decadimento culturale del nostro Paese, del suo imbarbarimento sociale, della sua corruzione e corrosione morale, della destabilizzazione mentale delle nuove generazioni, dell’impoverimento etico dei nostri giovani, della distorsione educativa dei nostri ragazzi.
Voi, con la vostra televisione trash (immondizia), i vostri programmi spazzatura, i vostri pseudo spettacoli artefatti, falsi, ingannevoli, meschini, avete contribuito, in prima persona e senza scrupoli, al Decadentismo del terzo millennio che, stavolta, purtroppo, non porta con sé alcun valore ma solo il nulla cosmico.
Siete complici e consapevoli promotori di quel perverso processo mediatico che ha inculcato la convinzione di una realizzazione di se stessi basata esclusivamente sull’apparenza, sull’ostentazione della fama, del successo e della bellezza, sulla costante ricerca dell’applauso, sull’approvazione del pubblico, sulla costruzione di ciò che gli altri vogliono e non di ciò che siamo.
Avete sdoganato la maleducazione, l’ignoranza, la povertà morale e culturale come modelli di relazione e riconoscimento sociale, perché i vostri programmi abbondano, con il vostro consenso, di cafoni, ignoranti e maleducati. Avete regalato fama e trasformato in modelli da imitare personaggi che non hanno valori, non hanno cultura, non hanno alcuno spessore morale.
Rappresentate l’umiliazione dei laureati, la mortificazione di chi studia, di chi investe tempo e risorse nella cultura, di chi, frustrato, abbandona infine l’Italia perché la ribalta e l’attenzione sono per i teatranti dei vostri programmi.

Parlo da insegnante,
che vede i propri alunni emulare esasperatamente gli atteggiamenti di boria, di falsità, di apparenza, di provocazione, di ostentazione, di maleducazione che diffondono i personaggi della vostra televisione;

che vede replicare nelle proprie aule le stesse tristi e squallide dinamiche da reality, nella convinzione che sia questo e solo questo il modo di relazionarsi con i propri coetanei e di guadagnarsi la loro accettazione e la loro stima;

che vede lo smarrimento, la paura, l’isolamento negli occhi di quei ragazzi che, invece, non si adeguano, non cedono alla seduzione di questo orribile mondo, ma per questo vengono ripagati con l’emarginazione e la derisione.

Ho visto, nei miei anni d’insegnamento, prima con perplessità, poi con preoccupazione, ora con terrore, centinaia di alunni comportarsi come replicanti degli imbarazzanti personaggi che popolano le vostre trasmissioni, per cercare di essere come loro. e provo orrore per il compiacimento che trasudano le vostre conduzioni al cospetto di certi personaggi.

Io vi accuso, dunque, perché di tutto ciò siete responsabili in prima persona.

Spero nella vostra fine professionale e nella vostra estinzione mediatica, perché solo queste potranno essere le giuste pene per gli irreparabili danni causati al Paese.

Prof. Marco Galice.

Numero2371.

 

Passata da Tina su WHATSAPP, questa paginetta di

 

ANNUNCI  LETTI  SULLE  BACHECHE  DELLE  PARROCCHIE !   SONO  TUTTI VERI !

 

Per tutti quanti, tra voi,

hanno figli, e non lo sanno,

abbiamo un’area

attrezzata per i bambini.

 

Giovedì, alle 5 del pomeriggio,

ci sarà un raduno del Gruppo Mamme.

Tutte coloro che vogliono entrare

a far parte delle Mamme,

sono pregate di rivolgersi

al Parroco nel suo ufficio.

 

Il Gruppo di recupero

della “fiducia in se stessi”

si riunisce giovedì sera alle 7.

Per cortesia usate

le porte sul retro.

 

Venerdì sera alle 7, i bambini

dell’Oratorio presenteranno

l’ “Amleto” di Shakespeare,

nel salone della chiesa.

La comunità è invitata

a prendere parte

a questa tragedia.

 

Care signore, non dimenticate

la vendita di beneficenza.

È un buon modo per liberarvi

di quelle cose inutili

che vi ingombrano la casa.

Portate i vostri mariti.

 

Tema della catechesi di oggi:

“Gesù cammina sulle acque”.

Catechesi di domani:

“In cerca di Gesù”.

 

Il Torneo di basket delle parrocchie

prosegue con la partita

di mercoledì sera.

Venite a fare il tifo per noi,

mentre cercheremo

di sconfiggere il Cristo Re!

 

Il costo per la partecipazione

al convegno su “Preghiera e digiuno”

è comprensivo dei pasti.

 

Per favore, mettete

le vostre offerte nella busta,

assieme ai defunti che

volete far ricordare.

 

Il parroco accenderà la sua candela

da quella dell’altare. Il diacono

accenderà la sua candela da quella

del parroco e, voltandosi,,

accenderà, uno a uno,

tutti i fedeli della prima fila.

 

Martedì sera, cena a base

di fagioli, nel salone parrocchiale.

Seguirà concerto.

 

Numero2353.

 

LETTERA  AD UN  AMICO  PREOCCUPATO.

 

Come vorrei interpretare, empaticamente, le tue ansie e preoccupazioni per la tua salute, e condividerle!
Non tanto per solidarietà di facciata, ma veramente, se potessi, metterei a tua disposizione il mio tempo di vita restante, per sommarlo al tuo e spartirlo in parti amichevolmente uguali ed equipollenti, per dirti quanto la mancanza di te sarebbe un venir meno della mia stessa speranza di vita.
Cosa vale, infatti, vivere se qualcosa non vale più della vita! Fra le cose che so essermi care e di grande valore, la tua amicizia è una di quelle che, se venisse a mancare, consapevolmente, mi lascerebbe carente di un bene assai prezioso, a cui non oso neppure pensare di dover rinunciare.
Se, presuntuosamente, potessi andare sicuro del perdurare perenne della tua amicizia, potrei non pensare altrettanto della tua durata fisica in presenza, come ho ascoltato dalla tua voce , un po’ fioca, forse velatamente rassegnata ed appena sconsolata, che drammaticamente mi esponeva le traversie del tuo decorso post operatorio, del tuo recupero e della eventualità di un nuovo intervento. Ma mi sono un po’ rincuorato, a sentire anche un fiero rigurgito di reazione da parte tua, che mi fa ben sperare, ma non ne avevo dubbio alcuno, sui tuoi propositi di non demordere. Tieni duro, whatever it takes, come già ti ho scritto.
Ti sono vicino, amico mio, e vorrei che tu aggiungessi al tuo vigore fisico, da leone indomito, anche quell’energia che, di incoraggiamento e di sostegno vibranti, possa venire da me a te.
Fai quello che è necessario fare, combatti ancora più strenuamente, non mollare mai. E sappi che, come compagno d’armi, anche se consapevole che la battaglia può essere mortale, ci sono anch’io al tuo fianco.
Qui, su questa terra, o altrove, dovunque sia, sappi che ti aspetto. Sempre.

Mandi.