A P P A R E N Z E
Tutti “vedono” quello che tu appari,
ma pochi “sentono” quello che tu sei.
Cosa ci insegna la vita… testamento spirituale di un libero pensatore
A P P A R E N Z E
Tutti “vedono” quello che tu appari,
ma pochi “sentono” quello che tu sei.
U O M O E D O N N A
Stai bene attento ai tuoi legami,
cavaliere che cerchi la tua dama:
non sposare la donna che tu ami,
sposa, invece, la donna che ti ama.
Una donna sposa un uomo,
pensando che cambierà,
ma lui non cambierà mai.
Un uomo sposa una donna,
pensando che non cambierà mai,
ma lei cambierà.
N.d.R.: dalle mie esperienze di vita.
V I V E R E A F F A N N O S A M E N T E
Chiediti cosa fare per guarire
da questa assurda malattia
di vivere senza aver il tempo
per farlo, se puoi, felicemente.
Puoi avere tutto ma, se non hai
il tempo per godertelo, allora
è come se non avessi niente.
Il tempo, prezioso e insostituibile,
è la vera ricchezza della vita.
Cercalo per te, è un tuo diritto
averlo e farlo rispettare dagli altri.
I O N O N S O N O P I U’ I O
Qualche giorno fa (dal Numero3158. al Numero3153. trovate tutto documentato), abbiamo festeggiato in compagnia di persone care ed amici, il 30° Anniversario della mia compagnia con Rita.
In tale occasione, sono stato al centro di registrazioni, foto e filmati che, mai come stavolta, hanno ripreso noi due e me in particolare, come potete vedere nei numeri che seguono.
E mi è venuto spontaneo il bisogno di esternare una considerazione, doverosa e dolorosa allo stesso tempo, ma onesta e inequivocabile.
Per la prima volta nella mia vita, non mi sono riconosciuto.
Ammetto pure che la lucidità mentale, le capacità cognitive e comportamentali, anche l’aspetto fisico dei tratti somatici sono rimasti accettabili e compatibili con l’età di 82 anni suonati.
Ma quello che, con enorme rammarico, devo confessare è la mia constatazione che il portamento e la postura del mio corpo sono quanto di peggio potevo aspettarmi: sembro un ultracentenario.
Purtroppo, ormai, ho preso una brutta piega.
Tutta la mia vita l’ho passata lavorando da seduto.
Prima come studente, stavo alla sedia per la maggior parte del tempo, per quanto mi dedicassi spesso alle attività sportive che mi piacevano come lo studio.
Poi le attività lavorative, specialmente negli ultimi 20 anni, mi hanno visto operare alla scrivania per la maggior parte del tempo.
Inoltre, due operazioni di protesi alle anche non hanno certo contribuito a farmi mantenere una corretta postura e deambulazione.
Così, in questi ultimi tempi, ho involontariamente assunto una inclinazione del corpo in avanti, sia del busto che della testa, di cui non vado proprio fiero e che mi disturba molto.
L’ho potuta constatare, per l’appunto, dai filmati e nelle foto recenti di cui ho parlato.
La mia vita da pensionato si svolge ormai davanti al computer e davanti alla televisione, con qualche eccezione per le ore di tennis che ancora gioco.
Non sono molto propenso alle camminate che, un tempo, mi piacevano molto: adesso, purtroppo, mi passa la voglia di uscire solo per camminare e meno che mai per correre, perché le mie anche cigolano e le risparmio solo per il tennis, che offre in più un impegno mentale considerevole.
Dunque, povero me, non sono più tanto bello da vedere, o come mi piacerebbe apparire anche ai miei occhi.
Devo dire che il mio spirito e la considerazione che ho di me stesso non coincidono con l’aspetto esteriore delle movenze e del portamento: mi sento, credetemi, molto più giovane di quanto lasci immaginare la vista del mio corpo che si muove.
Va meglio, molto meglio, se mi relaziono con gli altri da seduto, perché così non si associa all’uomo che parla e ragiona la vista di un vecchio cadente che, da zitto, potrebbe solo fare pena.
Credo che le mie facoltà mentali siano ancora integre e, senza presunzione, ultimamente, raffinate ed ampliate con un allargamento della sfera di interessi e di sensibilità che, prima d’ora, non avevo mai potuto implementare per mancanza di tempo.
Io stesso sono sorpreso del fatto che, avendo tanto tempo a disposizione, abbia potuto migliorare il livello delle mie facoltà mentali e spirituali.
Ma il corpo no, non è migliorato.
Anzi peggio di così non potrebbe essere e non credo che si possa fare granché per ovviare alla sua modifica, ormai consolidata in senso deteriore.
Ma tant’è: imparerò a convivere con questa “diminutio corporis” (limitazione corporale) e mi rassegnerò a non pretendere di essere gradito agli occhi degli altri, come vorrei e come volevo prima.
Non rinuncerò a muovermi nell’attività sportiva, per quanto e fino a quando sarà possibile, e continuerò a vestirmi e a gestire il mio aspetto secondo gradevolezza e igiene, come ho sempre fatto.
Spero che sia sufficiente per rendermi ancora accettabile.
30° A N N I V E R S A R I O
Questa cosa l’ho scritta per Rita
per ricordare il nostro anniversario:
lei ed io, compagni di una vita
che ci è passata sbarcando il lunario.
Non ci siamo conosciuti in gioventù,
quando si gettano le fondamenta
di una casa che deve stare su
per tanto tempo, ma ci si accontenta.
Io avevo più di cinquant’anni
e, dietro a me, una vita travagliata
di sbagli, delusioni ed affanni.
Poi è arrivata lei, e l’ha sistemata.
E dura da trent’anni questo amore
e non mostra crepe né scalfitture,
è passato fra la gioia e il dolore,
senza mai drammi o disavventure.
È stabile e solido come una roccia,
esposta a “malu tempu” e traversie.
Gli manca solo un fiore che sboccia,
ma non perdiamoci in fantasie.
Alla nostra età è già un’impresa
occuparci di noi due vecchietti,
e non di un’improbabile pretesa
di dare conferma ai nostri affetti.
Ma noi ci vogliamo bene così.
I sacramenti o le registrazioni
non ci servono: nel nostro pedigree
abbiamo scritto noi le condizioni.
Ci bastano la stima ed il rispetto,
mischiati con un poco di allegria,
e, come legante, un enorme affetto:
ecco spiegata la nostra alchimia.
E se sta funzionando la ricetta
allora gl’ingredienti sono giusti:
per noi due la formula è perfetta
e risponde proprio ai nostri gusti.
A voi, persone care ed amici,
che oggi siete qui per festeggiare,
diciamo grazie! Ci fate felici.
Non lo potremo mai dimenticare.
Portatevi a casa e nel vostro cuore
il senso della nostra ricorrenza
per vivere nella pace e nell’amore.
Grazie ancora per la vostra presenza.
L A V I T A.
La vita è un puntino
fra il prima che ci fossi
e il dopo che non ci sarò.
P A S S A T O E F U T U R O
Ci sarà sempre una penna
per scrivere il futuro
e mai una gomma
per cancellare il passato.
A M O R E S A G G I O
Ama come un saggio
in ogni occasione.
L’amore sia viaggio,
non destinazione.
I L P E R D O N O
Il perdono non è
per l’altra persona,
ma per la tua serenità.
P I A C E R I D E L L A V I T A
Prenditi del tempo per godere
dei semplici piaceri della vita.
È in questi momenti che spesso
troviamo la gioia più grande.
A M I C I Z I A V E R A
Il vero amico
non è colui che
ti asciuga le lacrime,
ma colui che fa di tutto
per non fartele cadere.
A M A R E E S O F F R I R E
Rifiutarsi di amare
per paura di soffrire,
è come rifiutarsi
di vivere
per paura di morire.
L I B E R T A’
Le persone credono
di essere libere,
ma sono solo
libere di pensarlo.
T U E G L I A L T R I
Non aver paura
di perdere le persone,
preoccupati, invece,
di non perdere te stesso
accontentando gli altri.
V O L E R E B E N E
Esistono molti modi
per volere bene:
il migliore è dimostrarlo.