La società è organizzata
non tanto dalla legge,
quanto dalla tendenza
alla imitazione.
Carl Gustav Jung.
Cosa ci insegna la vita… testamento spirituale di un libero pensatore
La società è organizzata
non tanto dalla legge,
quanto dalla tendenza
alla imitazione.
Carl Gustav Jung.
I bambini vengono educati
da quello che gli adulti sono
e non dai loro discorsi.
Carl Gustav Jung.
Un pessimista è uno
che non si sente mai
troppo bene quando
sta bene, perché teme
di sentirsi peggio
quando sta meglio.
George Bernard Shaw.
Non ci sono segreti
meglio custoditi
di quelli che
tutti conoscono.
George Bernard Shaw.
Parlare di sé
può anche essere
un sistema per nascondersi.
Friederich Wilhelm Nietzsche.
TENNIS A ROMA
Sto guardando in TV il Torneo di Tennis Master 1000 ATP di Roma. Lo guardo da tanto tempo, dagli anni di Pietrangeli e Panatta, ma è sempre la stessa storia. Da non molti anni hanno costruito lo Stadio Centrale nuovo, bello e moderno, una struttura al passo con i tempi, come progettazione ed architettura, ma …. ne parlo più avanti.
Voglio per prima cosa, parlare del campo del Foro Italico più particolare, quello che oggi è stato intitolato proprio a Nicola Pietrangeli, ricavato in una fossa sotto il piano di strada, di passaggio pedonale del Centro Sportivo, costruito nel 1933-34 su progetto dell’architetto Costantino Costantini. Una peculiarità, credo, unica al mondo, la sua: la cavea è circondata da 18 statue in marmo bianco di Carrara che rappresentano atleti di tante, diverse attività sportive e gli spalti sono tutti lastronati sempre con il marmo bianco di Carrara. Potrebbe rappresentare l’orgoglio della nostra Italica propensione per il bello, se non fosse che, dai tempi proprio di Pietrangeli e Panatta, la manutenzione di questo splendido impianto è affidata alle cure (sic!) del CONI, che me è proprietario.
Ebbene, se lo stadio è riempito di gente, non potete accorgervene, perché vedete solo le persone.; ma se gli spettatori sono pochi, e osservate bene le scalee o gradinate in marmo tutte intorno al campo da Tennis (le telecamere sono impietose, si sa), non potete non notare che sono piene di macchie, di muffa, di corrosioni di umidità. Non solo. Qua e là, ma dovunque, ci sono ciuffi d’erba, che cresce spontaneamente nei prati circostanti, ma che lì, nelle fessure fra una lastra di marmo e l’altra, ha attecchito perché …. nessuno se ne cura.
Ma, dico io, è possibile mai che, almeno per il periodo (due settimane o poco più) dello svolgimento del Torneo, non si possa presentare questo gioiello del nostro Patrimonio Architettonico in condizioni decorose? Questo Torneo è seguito in tutto il mondo e il messaggio che a tanti milioni di spettatori noi stiamo mandando è l’incuria e il menefreghismo. Con tanti percettori di Redditi di Cittadinanza nullafacenti, è mica pensabile che si possano impiegare, almeno in questo compito di semplice manutenzione, qualche decina di questi per ripulire dalle erbacce le gradinate di questo stadio? Non ci vuole molto, ma l’incuria, a Roma, si sa, sta di casa.
Tornando al Campo centrale, nulla si può dire della struttura delle gradinate: è nuova, bellissima e funzionale, con visibilità al meglio. Ma, purtroppo il peggio è, ed è sempre stato, il campo da gioco. È in terra battuta, come tanti in Italia, e da tempo immemorabile. Se non che, è una terra battuta della peggior specie e, nonostante i decenni che passano, nessuno si è posto il problema della sua qualità. Sembra polvere di mattoni di argilla rossa frantumati alla bell’e meglio, grossolanamente. Si tratta di una polvere incoerente che non sta mai compattata, neanche se la bagni costantemente e di frequente. È proprio di una qualità scadente, inadatta. Basta un minimo di sole che asciughi il terreno, ed un po’ di vento, senza esagerare, basta il familiare ponentino di casa, e vedi che la polvere si alza in robuste folate per tutto il tempo dell’incontro. Guardavo oggi, attentamente,: ad ogni rimbalzo della palla si alza un nuvoletta di polvere. Perfino i rimbalzi per terra che il giocatore fa prima di eseguire il servizio, fanno sollevare uno sbuffo di polvere rossa. Ogni volta che un giocatore si muove, anche solo camminando, per il campo, le sue scarpe sollevano nuvolette di polvere; i suoi calzini bianchi diventano del colore della terra. I giocatori, dopo ogni scambio, prima di prepararsi al servizio, si danno delle racchettate violente sulle scarpe per liberarle dalla terra che ha riempito le scanalature delle suole. Non vi dico delle folate improvvise di vento, ripeto, basta un venticello: questo alza delle raffiche di polvere e le strisce bianche di fettuccia che delimitano il campo si vedono a malapena, perché costantemente coperte da polvere in movimento. E siamo sul campo centrale, il più importante. Pensate che gli altri siano meglio? A dire il vero, la situazione migliora un poco, dopo ripetute bagnature, verso sera e di notte, per il calo della temperatura e per l’umidità notturna, ma durante il giorno, il soleggiamento esalta la polverulenza del manto superficiale.
Quanto sto scrivendo viene da uno che ha calpestato i campi da tennis per ben oltre 50 anni, e tutt’ora lo sta facendo: non ho mai giocato su una superficie in terra rossa così malandata, come questa dei campi del Foro Italico. Dove, tuttora, sto giocando, il manto superficiale è assai migliore di questo.
Fra due o tre settimane ci sarà Il Torneo del Grande Slam di Parigi, che si disputerà al Centro Tennistico del Roland Garros. Chi vuole, dia un’occhiata alle condizioni dei campi da gioco di quel Torneo, anche queste in terra battuta. Sono perfette: i campi, tutti, anche i minori con pochi spalti, sono in condizioni ineccepibili: sopra, vi potreste giocare a biliardo. Perché?
È la tua strada,
è soltanto la tua.
Altre persone potranno
camminare al tuo fianco,
ma nessuno potrà
camminare al posto tuo.
Proverbio ZEN.
Non sempre gli occhi
chiusi dormono,
non sempre gli occhi
aperti vedono.
Proverbio ZEN.
Il 14 Aprile 2022, a Pescara, in seguito al ritrovamento di un assorbente usato fuori dal cestino di uno dei bagni del personale, la direttrice del Supermercato CONAD di Via del Circuito, Carla Di Tecco, ha mandato un messaggio vocale su WHATSAPP alle sue dipendenti.
Questo il messaggio raccapricciante sulla CHAT DI GRUPPO: “Voglio il nome e il cognome di chi oggi ha il ciclo mestruale, ok? Sennò, gli (senza commenti!) calo le mutande io! Questa storia deve finire ….”. La donna non è nuova, sembra, ad episodi del genere di prepotenza e tracotanza di cattivo gusto.
Di fronte al rifiuto delle lavoratrici del Supermercato di comunicare il nome di chi aveva usato l’assorbente, la direttrice si è fatta consegnare la lista delle 12 commesse in turno e poi ha incaricato una capo-reparto donna di procedere all’ispezione corporale negli spogliatoi, invitando le dipendenti a togliersi pantaloni e mutandine. Diverse di queste si sono, tuttavia, rifiutate e rivolte ai rappresentanti sindacali.
CONAD : Persone oltre le “loro cose”, o sono …. “cose nostre”?
L’analfabetismo del XXI° Secolo
è l’incapacità di disimparare,
per tornare ad imparare.
Alvin Toffler Filosofo Americano.
N.d.R. : Aggiungo un mio breve commento. In questi ultimi decenni, in tutti i campi dello scibile umano, nei comportamenti abituali della vita civile, nella scienza e nella tecnica si sono presentate delle nuove conoscenze ed implementazioni che hanno sconvolto, e a volte capovolto, tante certezze ed abitudini consolidate da secoli e millenni. Ad esse ci siamo assuefatti e su di esse ci siamo adagiati acriticamente: le abbiamo fatte diventare delle verità incontestabili. Oggi non è più così. Molte cosiddette “verità” non si sono più dimostrate tali, alla luce di nuove conoscenze, molte consuetudini si sono rivelate addirittura deleterie, distopiche, anacronistiche. Non perdiamo la facoltà critica di cancellare il vecchio, quando è sbagliato, o anche solo inutile e superato, senza buttarsi, però, a capofitto nel nuovo, purché provato e pragmaticamente accessibile. Accogliamo il nuovo cum granu salis ( con circospezione), ma accogliamolo. E buttiamo nella spazzatura il vecchio che, all’evidenza, è solo ingombro, ostacolo, putrefazione. Però, non buttiamo mai le cose vecchie dell’arte o dell’artigianato: come cimeli di storia valgono ancora e sempre, come fruizione estetica sono universali ed eterne.
MINACCE INFORMATICHE.
Al Numero2169., parlando di CORONA VIRUS, che pare sia stato il flagello di Dio, ho evocato un altro spauracchio spaventoso, molto più spaventoso.
Un altro tipo di virus, di tipo informatico, che potrebbe sortire effetti devastanti per le economie del mondo, nessuna esclusa.
A malincuore, obtorto collo, torno sull’argomento, per ribadire la tremenda sensazione che mi hanno suscitato le parole di Putin che, solo alcuni giorni or sono, ha minacciato l’occidente e le democrazie sparse per la terra, di ricorrere, qualora fosse attaccato e per motivi di sicurezza nazionale, a sistemi di offesa che “gli altri non hanno ancora”. Ho letto, per sommi capi, a cosa mai stessero pensando i destinatari di questa minaccia. Tutti pensano a tipi di armi sconosciute, a sistemi di disattivazione delle operatività belliche sul terreno, nei cieli e nei mari, o a chissà quali missili intercontinentali ed armamenti atomici facilmente trasportabili e dal potenziale spropositato.
Io non penso a questo. La Russia di Putin è il paese che, al mondo, ha più sviluppato ed implementato (non dimentichiamo che Putin era stato un dirigente del KGB, i Servizi Segreti Russi) una fitta ed agguerrita rete di HACKER, apparentemente privati, o contrabbandati per tali, ma incentivati e supportati anche finanziariamente, da Agenzie Statali di controllo delle comunicazioni interne ed esterne. Nessuno mi toglie dalla testa che potrebbe essere questo il nucleo centrale di una bomba, niente affatto atomica, che potrebbe portare la devastazione nelle economie globali.
L’attacco massiccio di Hacker organizzati alle comunicazioni della rete mondiale (INTERNET), potrebbe bloccare in pochissimo tempo, penso solo alcuni mesi, anche se Putin parla di “ritorsione fulminea”, molti contatti di scambi commerciali, di contrattazioni finanziarie, di interscambi di ogni materia e ad ogni livello; rallenterebbe di molto, fino al malaugurato arresto, le produzioni globali e la vita civile del mondo che è, ormai, dipendente al 100 per 100 dalla funzionalità operativa della rete globalizzata. I danni economici potrebbero essere assai più pesanti delle bombe sulle città Ukraine. Senza mandare aerei a bombardare, senza sparare missili a lunga gittata, senza colpo ferire. Le democrazie occidentali sarebbero sotto scacco e sotto ricatto, con le rispettive economie disarticolate ed in balia dei riscatti da implorare e pagare senza contrattazione. I Capi di Governo sarebbero costretti ad inginocchiarsi davanti allo Zar Putin, per riottenere ciò che, con poco sforzo, è stato loro sottratto. E non è detto che ci riescano.
È uno scenario di disperazione, una eventualità macabra: alcuni esperti la paventavano da tempo, inascoltate Cassandre. Ma, per la legge di Murphy: if a certain something could happen, then soon or later, it will happen. if it is possible for something to go wrong,, it will go wrong. Semplificando il pensiero: Se qualcosa può andare male., andrà male.
Non è catastrofismo gratuito il mio,. Per me, la paura non impedisce la morte, impedisce la vita. Ma non avverto intorno a me l’attenzione e, soprattutto, la determinazione di allertare gli accorgimenti necessari e possibili per prevenire in tempo utile l’instaurarsi di un simile scenario.
Siamo al 2 di Maggio del 2022. Wait and see. Aspettiamo e vediamo cosa succede.
IL BALLO DI SAN VITO.
Nel luglio 1518, nella città di Strasburgo, in Alsazia (allora in Germania, oggi in Francia), accadde qualcosa di inaspettato.
Una casalinga, chiamata Frau Troffea, uscì di casa sulla strada e iniziò a ballare. La gente, compreso suo marito, trovò il fatto un po’ strano, ma nessuno prestò molta attenzione.
La donna ha letteralmente ballato tutto il giorno fermandosi solo quando si è addormentata a causa della stanchezza. La mattina dopo, appena si è svegliata, ha ripreso a ballare.
Questa volta la gente ha prestato attenzione perché era molto insolito e si è formata una folla intorno a lei per vederla ballare senza musica. A questo punto, i suoi piedi erano già contusi e insanguinati, ma non sembrava intenzionata a fermarsi.
Ma, nei seguenti 4 giorni, accadde qualcosa di ancora più strano. Anche altre 34 persone hanno iniziato a ballare senza sosta.
Entro 4 settimane, si ritiene che fino a 400 persone stessero ballando in modo incontrollabile.
Coloro che non erano stati colpiti non avevano idea di cosa fare, poiché vedevano i loro vicini danzanti urlare di dolore e implorare aiuto, non essendo in grado di fermare le loro mosse assassine.
Poiché a quel tempo era estate, morivano fino a 15 persone al giorno a causa del caldo, della disidratazione e dell’esaurimento.
Il consiglio comunale chiese l’aiuto dei medici locali per cercare di fermare questa follia e questi, alla fine, diagnosticarono “sangue caldo” ai poveri ballerini.
“Sangue caldo” significava che il cervello era surriscaldato, il che causava follia. Ma non potevano usare il loro rimedio, il salasso, dal momento che le persone non potevano smettere di muoversi abbastanza a lungo per sottrarre un po’ del loro sangue.
Così il consiglio decise di provare qualcos’altro.
Assunsero musicisti e portarono più persone in città per fare una festa e cercare di stancare i ballerini.
Sembrava funzionare quando i movimenti dei ballerini rallentavano, ma i musicisti assoldati decisero di cambiare il ritmo e suonare canzoni più allegre, facendo sì che gli abitanti del villaggio tornassero ancora una volta al ritmo precedente.
Vedendo che questo non funzionava, decisero che non si trattava di un caso di “sangue caldo”, era qualcosa di molto peggio: era una maledizione sulla città. Una maledizione posta su di essa a causa di tutti i suoi abitanti peccatori .
Così il consiglio decise di agire. Chiusero tutte le case da gioco e i bordelli e bandirono dalla città tutti quelli che consideravano peccatori.
Erano così disperati che resero illegali persino la musica e il ballo.
Ma, come probabilmente ti aspettavi, questo non ha impedito a quei piedi insanguinati e contusi di ballare.
Tutto ciò è durato fino a settembre.
Fino ad oggi non si sa ancora cosa abbia causato questo, anche se ci sono alcune teorie come l’isteria di massa causata dall’estrema povertà e dalle superstizioni che circondavano San Vito: si credeva che questi avesse maledetto le popolazioni colpite..
E abbastanza sorprendentemente, questo è successo parecchie volte, in tutta Europa. Ci furono epidemie simili nel 1247, 1278, 1375, 1381, 1428 e probabilmente altre che non furono documentate.
Ci sono stati casi in cui le persone non solo ballavano ma avevano allucinazioni e casi in cui gli afflitti erano tutti bambini.
Sono passati secoli dall’ultimo caso segnalato di The Dancing Plague (La peste danzante) ma è ancora spaventoso pensarci poiché non c’è alcuna spiegazione sul perché sia successo fino ad oggi.
Grazie per aver letto.
Fai questo giochetto:
Buon divertimento…
Relata refero (Riferisco cose riferite):
I O V I A C C U S O
Barbara d’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini, Alessia Marcuzzi e tutta la schiera della vostra bolgia infernale …. io vi accuso.
Vi accuso di essere fra i principali responsabili del decadimento culturale del nostro Paese, del suo imbarbarimento sociale, della sua corruzione e corrosione morale, della destabilizzazione mentale delle nuove generazioni, dell’impoverimento etico dei nostri giovani, della distorsione educativa dei nostri ragazzi.
Voi, con la vostra televisione trash (immondizia), i vostri programmi spazzatura, i vostri pseudo spettacoli artefatti, falsi, ingannevoli, meschini, avete contribuito, in prima persona e senza scrupoli, al Decadentismo del terzo millennio che, stavolta, purtroppo, non porta con sé alcun valore ma solo il nulla cosmico.
Siete complici e consapevoli promotori di quel perverso processo mediatico che ha inculcato la convinzione di una realizzazione di se stessi basata esclusivamente sull’apparenza, sull’ostentazione della fama, del successo e della bellezza, sulla costante ricerca dell’applauso, sull’approvazione del pubblico, sulla costruzione di ciò che gli altri vogliono e non di ciò che siamo.
Avete sdoganato la maleducazione, l’ignoranza, la povertà morale e culturale come modelli di relazione e riconoscimento sociale, perché i vostri programmi abbondano, con il vostro consenso, di cafoni, ignoranti e maleducati. Avete regalato fama e trasformato in modelli da imitare personaggi che non hanno valori, non hanno cultura, non hanno alcuno spessore morale.
Rappresentate l’umiliazione dei laureati, la mortificazione di chi studia, di chi investe tempo e risorse nella cultura, di chi, frustrato, abbandona infine l’Italia perché la ribalta e l’attenzione sono per i teatranti dei vostri programmi.
Parlo da insegnante,
che vede i propri alunni emulare esasperatamente gli atteggiamenti di boria, di falsità, di apparenza, di provocazione, di ostentazione, di maleducazione che diffondono i personaggi della vostra televisione;
che vede replicare nelle proprie aule le stesse tristi e squallide dinamiche da reality, nella convinzione che sia questo e solo questo il modo di relazionarsi con i propri coetanei e di guadagnarsi la loro accettazione e la loro stima;
che vede lo smarrimento, la paura, l’isolamento negli occhi di quei ragazzi che, invece, non si adeguano, non cedono alla seduzione di questo orribile mondo, ma per questo vengono ripagati con l’emarginazione e la derisione.
Ho visto, nei miei anni d’insegnamento, prima con perplessità, poi con preoccupazione, ora con terrore, centinaia di alunni comportarsi come replicanti degli imbarazzanti personaggi che popolano le vostre trasmissioni, per cercare di essere come loro. e provo orrore per il compiacimento che trasudano le vostre conduzioni al cospetto di certi personaggi.
Io vi accuso, dunque, perché di tutto ciò siete responsabili in prima persona.
Spero nella vostra fine professionale e nella vostra estinzione mediatica, perché solo queste potranno essere le giuste pene per gli irreparabili danni causati al Paese.
Prof. Marco Galice.