Numero3541.

 

D A R E    E    A V E R E    D A L L A    V I T A

 

Non avere mai paura

di essere troppo buono,

solo perché il tuo bene

non è stato apprezzato.

Ricorda che ciò che si dona

non va mai perduto.

La vita restituisce sempre

tutto a tutti. E, se non è

successo ancora, la coscienza

ti suggerisce di riprendertelo.

Non si tratta di faccia tosta,

basta avere un po’ di coraggio

e tanta, tanta pazienza.

Numero3534.

 

L A    D O N N A    M I G L I O R E    D E L    M O N D O

 

È la donna che ti ama come una moglie … senza il matrimonio.

Che ti dà tutto … senza chiedere nulla in cambio.

Il suo amore non è scritto in un certificato di matrimonio.

È scritto nel modo con cui si prende cura di te.

Nel modo in cui ti sceglie … anche nei tuoi giorni peggiori.

Nel modo con cui ti contrasta con serenità … ma sta ancora sempre al tuo fianco … come se non ci fosse niente di sbagliato.

E la verità è …

che non ti ama per quello che può ottenere da te.

Ti ama semplicemente perché … sei tu.

E dovunque tu vada, non troverai mai un amore … più profondo del suo.

Come è possibile non ricambiarlo?

Numero3532.

 

L E    P E R S O N E    C A M B I A N O

 

Le persone cambiano,

questo è un dato di fatto.

Dobbiamo vivere sapendo

che le persone possono

cambiare da un momento

all’altro, per tanti motivi.

Durante la nostra vita,

molte di quelle persone

a cui eravamo affezionati

possono decidere di

prendere un’altra direzione

e andarsene da noi.

Oppure possono subire dei

traumi o delle menomazioni

fisiche o mentali che le

alienano dal mondo e

impediscono loro una vita

normale o appena decorosa.

Non è colpa nostra.

Ogni persona è libera di

scegliere, o è giustificata da

una condizione non voluta.

Però, tu scegli la tua pace,

abbi cura di te, almeno.

Se non puoi più fare molto

per altri, fa’ del bene per te,

preserva la tua integrità.

Fra le persone a cui devi

continuare a voler bene,

ci sei sempre anche tu.

Numero3501.

 

L A    M A R A N Z A

 

È di moda la “maranza”.

È la nuova delinquenza,

è una forma di arroganza

accoppiata a strafottenza,

che nasconde l’ignoranza

dietro la disubbidienza,

che trasuda tracotanza

di bieca escandescenza.

Non c’è più la tolleranza,

ma soltanto l’incoscienza,

ed, in ultima istanza,

è una becera scemenza.

Sa destare ripugnanza

per l’assoluta assenza

di un poco di creanza.

C’è gratuita prepotenza

nella disgustosa danza

degli atti di violenza.

Non è solo la baldanza

della giovane insolenza,

dell’idiota esuberanza,

ma è, purtroppo, la presenza

di totale intemperanza.

Questa lugubre veemenza

è il peggio che avanza:

di poterne stare senza

forse non c’è più speranza.

Numero3486.

 

I L    M I O    M I G L I O R E    A M I C O . . . S O N O    I O.

 

Non ho molti amici, ma sto bene così.

Il mio migliore amico … sono io.

Non mi interessa chi gli altri

frequentano, né sento il bisogno

di appartenere ad un gruppo.

Ho una vita davvero piena: imparo,

cresco, ed ogni giorno affronto

volentieri qualcosa di nuovo.

Amo il tempo da solo, perché

nel silenzio trovo le mie risposte.

Non cerco una rete di conoscenze,

preferisco pochi legami veri, profondi.

Mi interessano tante cose nuove,

mi piace leggere, esplorare, capire.

E credo che la felicità sia questa:

vivere a modo mio, senza dover

spiegare niente proprio a nessuno.

Numero3485.

 

C O M E    V I V E R E    N E L    M O N D O

 

Ama sempre la vita che stai vivendo.
Non cercare troppo di stare bene.
Vivere, di per sé, è una forma di felicità.

Non essere troppo triste e insoddisfatto.
Con il tempo, anche il dolore passa
e diventa esso stesso un ricordo dolce.

Non essere troppo testardo, perché
il cuore delle persone, spesso, cambia
così come cambiano le stagioni.

Non desiderare mai di avere troppo
delle cose materiali che ti circondano.
Per vivere, davvero non serve molto.

Non aggrapparti a chi se ne va, perché
la vita, prima o poi, ti porta qualcuno che
ti fa capire perché il resto doveva finire.

Numero3471.

 

Giovedì 25 Settembre 2025 alle ore 18.03, presso l’Ospedale di  Pordenone, è venuto al mondo

IL   MIO   NIPOTINO   EDOARDO

 

 

                                                                                Lettera di benvenuto

 

Carissimo piccolo Edoardo,

sei arrivato nel mondo da poco, e già la tua presenza ha acceso una nuova luce nei nostri cuori.

Io sono il tuo nonno, e forse non sarò sempre accanto a te ogni giorno, ma sappi che il pensiero di te mi accompagna già ora, e ti seguirà sempre, come un filo invisibile che lega le persone che si vogliono bene.

La tua casa sarà con la mamma e con il papà, e io ti verrò a trovare di tanto in tanto, oppure ti porteranno da me.

Non saranno visite quotidiane, ma ogni volta che sarò con te desidero che tu senta quanto affetto, quanta gioia e quanta speranza porto con me, per te.

Vorrei che i momenti insieme fossero semplici e belli: una passeggiata, un gioco, un racconto del nonno che forse sembrerà un po’ antico, ma sempre con il desiderio di farti sorridere o pensare.

Non so se sarò bravo a raccontare fiabe o a fare magie, ma ti prometto che sarò sincero, curioso della tua crescita, e sempre orgoglioso di te.

Vorrei che tu potessi ricordarmi come un nonno che sapeva ascoltare, più che parlare.

Non ti insegnerò formule complicate, ma proverò a mostrarti come guardare il mondo con meraviglia.

Anche se non sarò ogni giorno al tuo fianco, sarai sempre nei miei pensieri: questo è un modo di esserci, silenzioso ma vero.

Il tempo che vivremo insieme non lo conteremo in giorni o ore, ma nella gioia che sapremo darci l’un l’altro.

Da te non mi aspetto niente, se non la tua spontaneità: io ti offrirò la mia esperienza e il mio affetto.

Forse un giorno riderai delle mie rughe o dei miei racconti un po’ ripetuti, ma spero che tu possa vederci dentro la tenerezza.

Quando mi vedrai, ti basterà guardarmi negli occhi: lì troverai tutto l’amore di un nonno.

Tu sei un dono nuovo, una promessa di vita che continua.

Io, che di anni ne ho già tanti, guardo a te come al futuro che sboccia, e questo mi riempie di speranza e di pace.

Già da tempo e, sin da ora ancora di più, ti voglio bene.

 

Nonno Alberto.

 

 

A Martina e Ale,

 

educare Edoardo alla vita

è come scolpire una statua

dal marmo grezzo:

ogni colpo dello scalpello

rimuove un pezzo

di ciò che non è,

fino a rivelare al mondo

il capolavoro unico

che è sempre stato lì:

la sua vera persona.

C’è bisogno della vostra

autentica “arte” di vivere,

di ciò che siete dentro,

dei buoni sentimenti

che da sempre avete,

per dare forma allo  spirito

della vostra creatura.

Che il cielo accompagni

e benedica il vostro percorso

di amore e dedizione.

Numero3408.

 

C U R A    D I    S E’

 

Impara a volerti bene,

a prenderti cura di te stesso,

e poi anche a voler bene

a chi ti vuole bene.

Il segreto non è accudire

le api oppure le farfalle,

ma prenderti cura dei fiori

del tuo florido giardino,

e api e farfalle verranno da te.

Così, alla fine, troverai

non chi stavi cercando,

ma chi stava cercando te.

Numero3407.

 

U O M O    S O L O             (visto da una donna ….)

 

Un uomo che sta bene solo

è molto pericoloso, perché,

se non lo rispetti, se ne va,

non ti supplica, non ti rincorre,

se fai sceneggiate inutili

ti ignora, se provi a manipolarlo

e minacci di lasciarlo,

ti aiuta a fare i bagagli e ti

apre la porta, per farti uscire.

Perché un uomo che sta

bene da solo e ci è abituato,

non ha tempo per i capricci,

non tollera i giochetti mentali,

non si umilia per l’amore.

Un uomo così, non ci crederai,

non si accontenta di chiunque,

non cerca compagnia, cerca valore.

E, se non lo trova in te,

resta da solo, ma in pace.