P R O V A C I !
Provaci!
Il dolore è temporaneo,
il rimpianto è per sempre.
Provaci!
Un semplice desiderio
non cambia niente,
una decisione, invece,
può cambiare tutto.
Provaci!
Cento decisioni sbagliate
fanno meno danni
di una decisione mai presa.
Cosa ci insegna la vita… testamento spirituale di un libero pensatore
P R O V A C I !
Provaci!
Il dolore è temporaneo,
il rimpianto è per sempre.
Provaci!
Un semplice desiderio
non cambia niente,
una decisione, invece,
può cambiare tutto.
Provaci!
Cento decisioni sbagliate
fanno meno danni
di una decisione mai presa.
T U E G L I A M I C I
Quando ti rialzi,
i tuoi amici
sapranno chi sei.
Quando cadi,
sarai tu a sapere
chi sono i tuoi amici.
L A V E R I T A’
Non c’è religione
che sia più alta
della verità.
F E L I C I T A’
Bisogna crearsi una felicità
che ci segua in tutte le età:
la vita è così breve che non
conta nulla una felicità
che non duri quanto noi.
Se ci accontentassimo
soltanto di essere felici,
sarebbe presto fatto.
Ma pretendiamo di essere
più felici degli altri e ciò
è quasi sempre difficile,
giacché reputiamo gli altri
più felici di quanto non siano.
Charles – Louis de Secondat
Montesquieu.
N.d.R.:
Questo diceva un grande pensatore.
Per essere, a modo mio, felice,
io ho trovato una formula personale.
Mi piacciono le incognite da risolvere,
gli obiettivi da portare avanti,
e le mie tante sfide interiori che
danno significato alla mia quotidianità,
quando, alla fine dei miei tanti
ragionamenti e di lunghe riflessioni,
riesco, in qualche modo, a venirne a capo….
La mia felicità, finché sarò lucido,
sta dentro di me e mi fa sentire vivo.
L’ A T T E S A
Il maggior ostacolo
del vivere quotidiano
è, soprattutto, l’attesa:
dipende dal domani
e spreca l’oggi.
Seneca.
V A L O R E D E L L E C O S E
Vivi pienamente
e cerca di essere felice
mentre sei qui.
Dopo la tua morte,
il valore di ciò
che hai accumulato
non conterà nulla.
Da qui non prenderai
quello che hai avuto.
Prenderai solo
ciò che hai dato.
I N E L U T T A B I L I T A’
Vivi ogni giorno
come fosse l’ultimo.
Purtroppo è solo
questione di tempo:
prima o poi
avrai ragione.
S T R A N E F O B I E
PISTANTROFOBIA = paura di fidarsi
THANATOFOBIA = paura della morte
PHILOFOBIA = paura di innamorarsi
ATELOFOBIA = paura dell’imperfezione
KAINOLOFOBIA = paura del cambiamento
AUTOFOBIA = paura della solitudine
da QUORA
Scrive Fil, corrispondente di QUORA
10 COSE CHE TUTTI DOVREBBERO ACCETTARE
Mi rendo conto che non sarà una lista piacevole e potrebbe essere un po’ difficile da accettare, ma queste sono le conclusioni a cui sono arrivato io:
da QUORA
Scrive Fabrizio Mardegan psicologo, corrispondente di QUORA
G A S L I G H T I N G ( INFLUENZA ANGOSCIANTE )
Il gaslighting è una forma di manipolazione psicologica in cui una persona cerca di far dubitare l’altra della propria percezione della realtà, della memoria o della sanità mentale.
Il termine “gaslighting” deriva dal film del 1944 chiamato “Angoscia” (Gaslight in inglese), in cui il protagonista cerca di far impazzire sua moglie facendole credere di essere pazza.
Il gaslighting coinvolge una serie di comportamenti intenzionali che minano la fiducia e la sicurezza dell’altra persona. Di seguito sono riportati alcuni esempi di tattiche di gaslighting:
L’obiettivo del gaslighting è quello di ottenere il controllo e il potere sull’altra persona, minando la sua fiducia in se stessa e nella propria percezione della realtà.
Le vittime di gaslighting possono iniziare a dubitare di se stesse, a sentirsi insicure e a cercare la conferma e l’approvazione del manipolatore.
Ciò può avere un impatto significativo sulla salute mentale e sul benessere dell’individuo coinvolto.
Riconoscere il gaslighting è il primo passo per proteggersi da questa forma di manipolazione.
Se ti ritrovi in una relazione in cui sospetti di essere vittima di gaslighting, può essere utile cercare supporto da amici, familiari o professionisti della salute mentale per ottenere un’ulteriore prospettiva e supporto.
da QUORA
Scrive Riccardo Cecco, corrispondente di QUORA.
10 verità scomode che nessuno vuole ammettere.
1. Tutti coloro che conosci moriranno. Poco importa quanto siamo giovani, in salute o protetti. Ogni giorno che passa, siamo un passo più vicini alla nostra morte. Perciò, assapora ogni istante e impara a trovare la bellezza anche nelle cose più semplici.
2. La vita è ingiusta. C’è chi nasce in condizioni più favorevoli, mentre altri si trovano a lottare fin dal primo respiro. C’è chi nasce bello e chi deve affrontare i pregiudizi legati al proprio aspetto. C’è chi è ricco e chi vive nella miseria. Le guerre non cesseranno mai di esistere e la pace universale non esisterà mai. Fai del tuo meglio per migliorare il mondo, ma non aspettarti di poterlo cambiare.
3. Non puoi controllare ogni cosa. Come disse Mike Tyson: “Tutti hanno un piano, finché non pigliano un pugno in bocca.”
4. Le emozioni non sono fatti oggettivi. Il modo in cui ti senti non riflette necessariamente una percezione accurata della realtà. Le emozioni sono risposte soggettive che possono essere influenzate da molteplici fattori, inclusi i tuoi pensieri, le tue esperienze passate e la tua salute psico-fisica attuale. Coltiva questa consapevolezza e impara a reagire alle situazioni con calma e lucidità.
5. Il cambiamento è inevitabile. Che ti piaccia o meno, tutto è destinato a cambiare: gli amici, le circostanze, il tuo corpo e l’ambiente che ti circonda. Impara ad accogliere il cambiamento e a voltare pagina quando la vita lo richiede. Restare aggrappati al passato non fa altro che generare sofferenza e impedire la tua crescita personale.
6. Il dolore farà sempre parte della tua vita. Ciò che conta è il modo in cui lo affronti. Se scegli di evitarlo, puoi soffrire di meno. Se lo affronti, cresci. Può essere un insegnante severo, ma prezioso.
7. Alcune volte, è troppo tardi. Troppo tardi per chiedere scusa. Troppo tardi per recuperare un amore perduto. Non dare per scontate le persone che ami. Ogni momento trascorso insieme potrebbe essere l’ultimo, e solo quando la vita ci pone di fronte a questa dura verità comprendiamo quanto sia preziosa ogni relazione e ogni istante con coloro che ci sono cari.
8. Fare del tuo meglio non garantisce che ce la farai. Potrebbe essere che il tuo meglio non era (ancora) abbastanza. Magari la fortuna non era dalla tua parte. Esiste un’infinità di variabili che sfuggono al nostro controllo, e questo è un aspetto fondamentale della vita che bisogna imparare ad accettare.
9. Nessuno può salvarti se non tu stesso. Nessun angelo custode, nessun amico, nessun terapeuta, nessun partner può fare il lavoro per te. Possiamo ricevere sostegno e amore dagli altri, ma alla fine, le decisioni che determinano il nostro cammino devono essere prese da noi stessi. Dobbiamo ascoltare il nostro intuito, la voce interiore che conosce la verità e la strada migliore per noi.
10. Abbiamo poco tempo perché lo usiamo male. Seneca disse che non è vero che abbiamo poco tempo, bensì che ne sprechiamo molto. E se ci concedessimo più momenti di pausa per rifocalizzarci sulle priorità della nostra vita? Cosa succederebbe se dedicassi maggiore attenzione alle attività che veramente contano per te, lasciando da parte le distrazioni e le occupazioni inutili?
da QUORA
Scrive Bortignon, corrispondente di QUORA
È vero che Madre Teresa di Calcutta lasciava morire i malati dicendo che assumere medicinali li avrebbe fatti andare all’inferno?
In realtà la domanda fa sorgere delle ipotesi interessanti sostenute da alcune prove e fatti.
Nel 1995, nel suo scritto “The Missionary Position: Mother Teresa in Theory and Practice” Christopher Hitchens scrive:
“Lodava povertà, malattia e sofferenza come doni dall’alto, e diceva alle persone di accettare questi doni con gioia”
E, quando nel 2001 fu chiamato a testimoniare per la santificazione di Anjzë Gonxhe Bojaxhiu (il vero nome di Madre Teresa), disse:
“La sua celebre clinica di Calcutta in realtà non era altro che un ospizio primitivo, un posto dove la gente andava a morire. Un posto dove le cure mediche erano poche, se non assenti”
Successivamente anche il The Lancet ed il British Medical Journal denunciarono le scarse cure mediche prestate.
Lo scrittore indiano Aroup Chatterjee, nel suo manoscritto “Mother Teresa, the final verdict” critica le continue posizione politiche espresse da Teresa e ne critica anche la gestione monetaria delle donazioni.
Donazioni che sono state ricevute anche da personaggi discutibili, come l’ex dittatore di Haiti e Charles Keating, che donò all’associazione buona parte dei suoi proventi ricavati da truffe.
Nelle 60 lettere che Teresa scrisse e rilasciate nel libro “sii la mia luce” nel 2007, scrive:
C’è un oscurità terribile in me, come se qualsiasi cosa sia morto, sin dal primo giorno di lavoro.
Da questo piccolo estratto si può evincere una mancanza di lucidità da parte sua.
Una persona con questo genere di pensieri sarebbe stata allontanata dalla comunità medica e, continuando:
“Mormoro le preghiere della Comunità e mi sforzo per trarre da ogni parola la dolcezza che essa deve regalare, ma la mia preghiera di unione non esiste più, io non prego più”
Teresa, prima della sua morte, aveva chiesto esplicitamente di bruciare le lettere.
Serge Larivée, professor dell’Università di Montreal assieme a Geneviève Chénard e a Carole Sénéchal (psicologa dell’Università di Ottawa) proseguirono una ricerca su di lei, confrontando più di 300 documenti e scrivono una tesi dalla quale si evince che:
“il modo piuttosto discutibile di prendersi cura dei malati, i suoi contatti politici e, soprattutto, la sua gestione sospetta delle enormi somme di denaro che ha ricevuto con le donazioni”.
Infatti al momento della sua morte, la missionaria aveva aperto 517 missioni per accogliere i poveri ed i malati in più di 100 paesi.
Le missioni però sono state descritte come “case per moribondi” da parte di medici che le hanno visitate.
La mancanza di igiene, il cibo inadeguato e l’assenza di antidolorifici non erano legata ad un problema di soldi – la Fondazione creata dalla religiosa ha raccolto centinaia di milioni di dollari – quanto piuttosto ad una particolare concezione della sofferenza e della morte di Maria Teresa.
“C’è qualcosa di bello nel vedere i poveri accettare il loro destino, vederli soffrire la passione di Cristo. Penso che il mondo tragga molto giovamento dalla sofferenza della povera gente”
Così, Maria Teresa di Calcutta rispose alle critiche.
S I N N E R
Alle ore 17.30 del 4 Giugno 2024, sto guardando alla TV l’incontro di tennis dei quarti di finale del Torneo di Parigi, una dei 4 più importanti del mondo, sui campi del “Roland Garros”.
Sta giocando Yannik Sinner contro il bulgaro Grigor Dimitrov. Sinner ha vinto i primi due set e al terzo stanno per disputare il tie-break (che Sinner vincerà), quando arriva la notizia ufficiale del ritiro dal Torneo del Numero 1 in carica, Novak Djokovic.
Questo significa che Yannik Sinner, da lunedì prossimo, sarà il nuovo Numero 1 al mondo.
Gioco a tennis da 55 anni e, tuttora, lo sto facendo.
Sono particolarmente contento e orgoglioso di questa notizia.
Mi fa molto piacere che la soddisfazione di questo traguardo prestigioso riguardi un giocatore giovanissimo (non ha ancora 23 anni) e veramente bravo come il nostro Yannik.
Lui è una figura assolutamente esemplare in senso positivo, non solo per il valore atletico e sportivo, ma anche per il carisma e la simpatia che suscita in tutti per il suo comportamento, in campo e fuori, semplice, modesto, serio, corretto, misurato, rispettoso, in qualche modo anche elegante e mai sopra le righe.
Complimenti e auguri, Yannik. Ad maiora. Sono felice di essere italiano come te.
Per adesso sei solo un piccolo campione, vedi di diventare grande .
da QUORA
Scrive Joel, corrispondente di QUORA
È normale, durante un lungo periodo di ansie e preoccupazioni, non sentire più la “dopamina”?
La “dopamina” è conosciuta come il “neurotrasmettitore del piacere”: viene immagazzinata nel cervello e rilasciata nel flusso sanguigno quando proviamo sensazioni piacevoli, durante attività come ascoltare musica o mangiare il nostro piatto preferito.
Si è normale: lo stress blocca questo processo.
Come sappiamo la carenza di dopamina e noradrenalina nelle persone afflitte da ansia e stress cronici si manifesta con sintomi tra cui: stanchezza, calo della forza fisica e dell’energia, perdita di entusiasmo per la vita, disturbi del sonno e insonnia, scarsa attitudine/propensione al lavoro, tendenza alla depressione.
Al di fuori dell’area cerebrale, questo ormone regola la vascolarizzazione di determinate regioni del corpo e stimola parti del sistema nervoso vegetativo, migliorando così le prestazioni fisiche. Una carenza di dopamina può causare diversi disturbi, tra cui problemi di digestione e cali di energia. Con il calare delle energie, si rischia di entrare in depressione.
Come recuperare dopamina?
Praticare attività fisica permette di fare il pieno di endorfine con un immediato effetto positivo sull’umore. L’esercizio fisico stimola non solo la produzione di endorfina, ma anche di dopamina che genera un immediato senso di soddisfazione.
Il consiglio è sempre quello di fare un po’ di attività fisica.
Poi esistono anche tecniche di meditazione e respirazione che eliminano l’ansia e lo stress.
Ne cito qualcuna:
Tecnica del10-6-3 secondi.
Prendi un po’ d’aria, trattieni il fiato e conta mentalmente fino a 10. Non fare respiri troppo profondi, non gonfiare il torace. butta fuori l’aria comincia a respirare con un ritmo di sei secondi: tre secondi per prendere aria e tre secondi per buttarla fuori. Ripeti l’esercizio fino a che non senti benessere.
Tecnica della parola pronunciata.
Inspira lentamente e profondamente immettendo nell’organismo aria attraverso il naso. Presta attenzione a come la pancia e il busto si espandano per far posto all’aria in entrata. Espira sentendo l’aria fluire via dal corpo.
In questi istanti, pensa a una parola che ti tranquillizzi e pronunciala.
La respirazione e la meditazione nascono appositamente per eliminare stress, ansia, depressione e anche impulsività: ristorano il pensiero donando vigore e lucidità.
La meditazione, insieme alla respirazione, dona sempre più controllo al singolo individuo, attraverso un ottima ossigenazione.
Fonte: attraverso i miei studi personali e confronti sul web.
da QUORA
Scrive Giancarmine Faggiano, corrispondente di QUORA.
F A N T A S I E S E S S U A L I
Le fantasie sessuali in una coppia ben collaudata, aiutano a mantenere in vita il desiderio di entrambi per poter mettere in atto l’eccitazione.
L’importante è non essere perversi, feticisti e masochisti.
La perversione, infatti, si relaziona ad atti e comportamenti che non rientrano nella normalità giacché si violano regole di accoppiamento riconosciute come tradizionali.
Per Freud, le perversioni sono prevaricazioni anatomiche di regioni del corpo destinate all’unione sessuale.
In questo caso, l’amore diventa non amore perché privo di emozioni e sentimenti spontanei.
I cosiddetti feticismi, poi, portano a comportamenti devianti ed animaleschi che, in Psicoanalitica, si chiamano “disturbi psichiatrici del carattere.”
In particolare, un sadico a letto, è portato ad infliggere dolore, sottomissione psicologica al/ alla Partner.
Il perverso pensa solo a se stesso.
E questo, non è affatto sesso sano , bensì malato. Invece, le fantasie sessuali sane sia maschili che femminili , per quanto molto sensuali, aumentano nel rapporto il desiderio nascosto per mantenere l’eccitazione e prolungare il piacere di entrambi.
In effetti, avere una buona immaginazione a letto, rivela sostanzialmente la propria personalità e l’Amore spontaneo diventa davvero ” Ars amandi.” (arte di amare)