Numero3295.

 

da  QUORA

 

Scrive Hector Quintanilla, corrispondente di QUORA

 

A V E R E    S U C C E S S O.

 

Si! Puoi prevedere con eccezionale precisione quanto successo avrai nella vita.

È una formula molto semplice da capire — ma difficile da eseguire.

Qual è il segreto?

Diventiamo come le persone con cui andiamo in giro, che frequentiamo.

Analizza il tuo ambiente. Scrivi tutte le caratteristiche che ti piacciono e non ti piacciono. Bene, è esattamente dove stai andando.

Siamo creature sociali, incredibilmente influenzati dalle nostre culture. Questa cultura viene immersa nei nostri comportamenti, che sono perlopiù inconsci.

  • Vuoi avere successo?

Circondati di persone di successo.

  • Vuoi essere felice?

Circondati di persone felici.

  • Vuoi essere in salute?

Circondati di persone sane.

  • Vuoi diventare più fiducioso?

Circondati di persone fiduciose.

  • Vuoi volare con le aquile?

Circondati di aquile! Le aquile non volano con i piccioni.

Numero3294.

 

da  QUORA

 

Scrive Elena Makaryv, corrispondente di QUORA

 

P E R C H È    L A     G E N T E    T R A D I S C E ?

 

Per quanto riguarda il tradimento femminile (ma penso che valga la stessa cosa anche al maschile) la mia teoria è che le donne cercano sempre di selezionare il partner che reputano migliore fra quelli che sono realmente disponibili, cercandone uno che sia una sintesi di almeno alcuni degli elementi che le donne ricercano in un uomo.

Purtroppo non tutte sono in grado di attrarre l’uomo dei loro sogni, o qualcosa che gli si avvicini.

Questo per vari motivi: il primo, ostacoli fisici.

Magari lei sogna Brad Pitt ma vive in una zona dove sono tutti Mr Bean, oppure lei stessa non è tutto sto granché e quindi il Brad Pitt di turno la scarterebbe, perché anche lui ha degli standard.

Oppure ne cerca uno con i soldi, ma vive in un paese dove lo stipendio medio è 500€. Oppure è sapiosessuale e vorrebbe uno con cui parlare di temi intellettuali, ma vive in una trailer house in mezzo ai redneck. I casi sono tanti.

Ad ogni modo, quando subentra il desiderio di maternità una donna tende a diventare realista e tirare le somme. In giro c’è questo, io posso permettermi questo e quindi il meglio o meno peggio a cui posso aspirare e che reciproca è questo.

Il punto è che ad alcune capita un marito reale molto distante da quello ideale, sia in termini fisici che economici che psicologici (qua lo standard varia un po’ anche in base al Paese di provenienza, anche se di base le donne sempre quelle sono).

Quando l’ideale è molto lontano dalla realtà, penso che una donna inizi a guardarsi intorno e lasciarsi una porticina aperta qualora le capiti la possibilità di andare a sinistra (espressione ucraina che significa tradire) con uno più consono alle loro fantasie.

In questo caso il tradimento solitamente porta allo sfascio del matrimonio, perché in questo caso la donna solitamente si INNAMORA dell’altro, in quanto lo reputa semplicemente più valido del marito. E l’innamoramento, per la donna, spesso significa trovarsi un nuovo leader.

Poi ci sono i tradimenti meno gravi e più banali, dovuti al fatto che lui/lei non scopa il partner abbastanza e l’altro/a si va a cercare uno sfogo altrove. In questo caso l’altro/a è più o meno un dildo che cammina, quindi è meno grave del primo tradimento, soprattutto se il coniuge veramente non lo/la dava mai.

Numero3293.

 

da  QUORA

 

Scrive Ion, corrispondente di QUORA

 

Q U A L I T A’    A T T R A T T I V E

 

  • Quando cerchi di indovinare sempre se piaci agli altri, probabilmente sei già innamorato di questa persona.
  • “Ti amo” ha un effetto più emotivo sul cervello quando è sussurrato all’orecchio sinistro.
  • La postura conta: se stai dritto e stabilisci un contatto visivo mentre parli con le persone da cui sei attratto, ti renderà più sicuro e attraente.
  • Si pensa che un forte senso dell’umorismo sia un segno di intelligenza. Ecco perché, quando si valuta un potenziale partner, si tende ad essere più attratti da chi è divertente.
  • Non rivelare tutto di te a tutti. Meglio ancora, rispondi solo quando ti viene chiesto e il meno possibile. Mantieni un’aura di mistero e le persone saranno più attratte da te.
  • Fai la prima mossa: le donne sono automaticamente attratte dai ragazzi che iniziano la conversazione, prendono l’iniziativa e le fanno ridere.
  • Voce più profonda: gli uomini con voci più profonde hanno maggiori probabilità di fare un’impressione duratura sulle donne rispetto agli uomini con voci più alte.
  • Creare tensione sessuale senza toccare: si fa in modo sottile e flirtando. Crea un’attrazione istantanea se lo si fa correttamente.

Numero3292.

 

da  QUORA

 

Scrive Roselyn, corrispondente di QUORA.

 

U O M I N I    B R U T T I    M A    A T T R A E N T I

 

Ho un caro amico col quale discorro da anni di tematiche esistenziali.

Qualche tempo fa mi espose la sua teoria secondo la quale le donne siano più avvantaggiate nella possibilità di trovare attraente un uomo rispetto agli uomini con le donne.

Secondo lui, noi donne siamo capaci di guardare oltre l’aspetto fisico e di trovare attraenti le peculiarità caratteriali, modificando così il filtro tramite il quale definiamo l’attrazione.

Gli uomini, sempre secondo il suo parere, non sono in grado di farlo perché l’attrazione fisica è sempre associata al senso della vista.

Secondo lui un uomo non può avere un’erezione di fronte ad una donna che non gli piace fisicamente, mentre noi donne possiamo eccitarci di fronte ad un uomo bruttino in grado di stimolarci mentalmente.

Non sono un uomo e non posso nemmeno definirmi una “donna standard”, ma di certo non è il fisico di un uomo ad attrarmi né ad eccitarmi.

Io ho bisogno di attrazione mentale.

E se c’è quella, tutto sarà bello in lui.

Se avrà la pancia sarà “coccoloso”, se avrà le rughe sarà “maturo”, se sarà peloso come uno scimpanzé sarà “morbidoso”, se avrà pochi capelli sarà “il mio pelatino sexy” e così via.

Si, mi metterei senza ombra di dubbio con un uomo oggettivamente brutto se ci fosse attrazione mentale, perché amandolo lo vedrei comunque come l’uomo più bello del mondo.

Mi piacerebbe conoscere il parere degli ometti che leggono a riguardo, c’è qualcuno di voi che potrebbe dire altrettanto? Di fronte ad una donna che non rispetta assolutamente i vostri canoni estetici ma che vi faccia sentire bene, sareste in grado di provare attrazione fisica?

 

 

 

Numero3291.

 

da  QUORA

 

Scrive Riccardo Cecco, corrispondente di QUORA.

 

S T A R E    S O L I

 

Le più grandi verità della vita sono spesso dei paradossi.

C’è da fare una distinzione sottile ma cruciale tra “essere soli” e “sentirsi soli“.

Sebbene utilizziamo la stessa parola – solitudine – per descrivere entrambe le condizioni, esse si trovano agli antipodi della nostra coscienza. Per non sprofondare nella sensazione di solitudine, è necessario imparare l’arte di stare da soli, oltre che a circondarsi di persone che arricchiscono la nostra esistenza.

Alla fine della giornata, conta relativamente con chi l’hai trascorsa: quando spegni la luce e vai a dormire, rimani solo con te stesso e con i tuoi pensieri, indipendentemente dal fatto che tu condivida il letto con qualcuno o meno. È in quel momento, quando il mondo esterno svanisce e resti nudo di fronte alla tua anima, che la differenza tra essere e sentirsi soli emerge in tutta la sua chiarezza.

Sentirsi soli può essere devastante, mentre imparare a stare bene da soli è una delle competenze più preziose che si possano acquisire.

Se sei abituato a fare affidamento sugli altri per superare le sfide della vita o per mantenere la tua stabilità emotiva, quando questi verranno meno, ti sentirai perso. Senza una relazione solida con te stesso, senza la consapevolezza di poter ripartire da basi stabili, la tua vita potrebbe crollarti sotto i piedi da un momento all’altro.

È vero, siamo animali sociali. Abbiamo bisogno degli altri, non solo per sopravvivere, ma anche da un punto di vista spirituale, perché fungono da specchi in cui rifletterci per comprendere meglio chi siamo. Tuttavia, per quanto sia un concetto trito e ritrito, è una verità innegabile: non possiamo realmente stare bene con gli altri se prima non abbiamo imparato a stare bene con noi stessi. Non possiamo costruire relazioni significative se la relazione con noi stessi è disfunzionale.

In definitiva, imparare a stare soli è il prerequisito più importante per non restare soli.

Numero3290.

 

C O S A    V U O I ?

 

Sei single e ti manca un partner.

Sei in coppia e ti manca la libertà.

Lavori e ti manca il tempo.

Hai troppo tempo libero e vorresti lavorare.

Sei giovane e vuoi crescere per fare le cose degli adulti.

Sei adulto e vorresti fare le cose dei giovani.

Sei nella tua città ma vorresti vivere altrove.

Sei altrove ma vorresti tornare nella tua città.

Forse è tempo di smettere col guardare sempre a ciò che ti manca e iniziare a vivere nel presente, apprezzando davvero quello che hai.

Goditi il profumo della tua casa prima di aprire la porta ed uscire a cercare i profumi del mondo.

Perché niente è scontato, e ogni cosa è un dono.

Dagli valore.

 

Oscar Travino.

Numero3289.

 

da  QUORA

 

Scrive Constantin Minov, corrrispondente di QUORA.

 

C O M P O R T A M E N T I    C H E    C O N D U C O N O    A L L A    P O V E R T A’

 

Ci sono diverse abitudini che possono rendere una persona povera. Ecco qui alcune:

 

  1. Scarsa pianificazione per il futuro: la mancanza di una pianificazione finanziaria a lungo termine può impedire di raggiungere gli obiettivi finanziari desiderati, portando a una situazione di precarietà economica.
  2. Scarso autocontrollo: la mancanza di autocontrollo può portare a comportamenti impulsivi che compromettono la gestione delle proprie finanze, come per esempio le spese eccessive oppure perché no, i vizi.
  3. Dipendenza da troppi prestiti: fare affidamento su prestiti per soddisfare le proprie esigenze finanziarie può portare a una spirale di debiti a interessi elevati, riducendo la propria stabilità finanziaria. Esempio: Compra Ora, Paga Dopo!
  4. Non investire in se stessi: non investire nella propria formazione e nel proprio sviluppo professionale può limitare le opportunità di carriera e di reddito. Se sai fare il barista, potrai portarti a casa l’introito di un barista. Con tutto il rispetto per i baristi, era solo per fare un esempio.
  5. Non risparmiare: non mettere da parte una parte del proprio reddito per affrontare eventuali emergenze o per investire può limitare le possibilità di accumulare ricchezza nel tempo.
  6. Vivere al di sopra delle proprie possibilità: spendere più di quanto si guadagna può portare a debiti e interessi elevati, che a loro volta possono portare a problemi finanziarI.
  7. Non avere un budget: ovvero, non pianificare le spese in anticipo e non tenere traccia dei soldi che si spendono può portare a una gestione disorganizzata del denaro e alla difficoltà di risparmiare.
  8. Paura di rischiare: avere paura di rischiare, ad esempio, può limitare le opportunità di generare maggiori entrate. Qui ho attaccato un post-it con una nota per ricordarmi frequentemente questa frase: “Chi non si muove, non può rendersi conto delle proprie catene — Rosa Luxemburg”
  9. Scarsa autostima: una bassa autostima può portare a non credere di meritare più del dovuto o di avere la capacità di raggiungerlo, portando a comportamenti che ostacolano la propria prosperità.
  10. Mancanza di ambizione: la mancanza di ambizione può impedire di avere obiettivi elevati e di impegnarsi per raggiungerli, portando a una situazione di stallo economico.

Numero3288.

 

da  QUORA

 

Scrive Gennaro, corrispondente di QUORA

 

P R E C E T T I    D I    V I T A

 

Smetti di aspettare il momento perfetto: Agisci ora, il tempo perfetto non esiste.

Non cercare scorciatoie, cerca miglioramenti: Il successo è costruito su piccole azioni quotidiane.

Dormi bene, mangia bene, allenati bene: Corpo e mente lavorano insieme.

Ogni giorno chiediti: “Sto migliorando o sto solo esistendo?”: La crescita è una scelta.

Le opportunità non si trovano, si creano: Lavora per ciò che vuoi ottenere.

Impara a stare da solo: La solitudine ben gestita porta chiarezza mentale.

Fai meno promesse e più azioni: I fatti contano più delle parole.

Il successo non arriva con la motivazione, ma con la disciplina: Agisci anche quando non ne hai voglia.

Ogni errore è un passo avanti: Se impari, non hai perso tempo.

Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto: Esci dalla tua zona di comfort.

Numero3287.

 

A M O R E    E    A M I C I Z I A

 

Non aspettarti mai dall’amicizia i miracoli che l’amore riproduce: gli amici non possono restituire l’amore.

Non possono strappare la solitudine, riempire il vuoto, offrire quel tipo di compagnia.

Hanno la propria vita, gli amici, i propri amori.

Sono un’entità indipendente, estranea, una presenza transitoria e sopratutto priva di obblighi.

Riescono ad essere amici dei tuoi nemici, gli amici.

Vanno e vengono quando gli pare o gli serve, e si dimenticano facilmente di te: non te ne sei accorto?

Oh, andando promettono montagne. Magari in buona fede.

“Conta su di me”, “rivolgiti a me”, “chiama me”.

Però se li chiami, nella maggior parte dei casi non li trovi.

Se li trovi, hanno qualche impegno inderogabile e non vengono.

Se vengono, al posto delle montagne ti portano una manciata di ghiaia, gli avanzi, le briciole di se stessi.

E tu fai la medesima cosa con loro.

No, a me non basta l’amicizia.

Io ho bisogno dell’amore. Io ho bisogno di amare ed essere amata con gli obblighi dell’amore, le scomodità dell’amore, le assolutezze e le tirannie dell’amore: l’amore del corpo e dell’anima.

Ne ho bisogno di come si ha bisogno di mangiare e di bere, dicevo, ne ho bisogno per sopravvivere.

 

Oriana Fallaci

Numero3286.

 

da  QUORA

 

Scriove Ena, corrispondente di QUORA

 

B U O N E    A B I T U D I N I

 

  1. Liberati dalla vergogna. La vergogna ci tiene piccoli, ci fa nascondere. Ci fa venire voglia di proteggerci. Non sarai mai in grado di esprimere appieno il tuo potenziale se non ti liberi attivamente dalla vergogna.
  2. Impara a fidarti del tuo intuito. La tua intuizione è una delle forze guida più potenti dell’universo. Trae conoscenza da fonti vaste e inconsce che nemmeno la scienza riesce a capire. Non sottovalutare mai il potere dei tuoi sentimenti istintivi.
  3. Ammetti quando sbagli. Non sei perfetto. Nessuno lo è. Troppe relazioni soffrono della riluttanza ad ammettere gli errori, compreso quella con noi stessi. Impara a mettere da parte il tuo ego e permetti a te stesso di sbagliare. Umiliati, ammetti i tuoi errori, impara da essi e scusati sinceramente ogni volta che hai sbagliato.
  4. Accetta una responsabilità radicale. Nessuno vivrà la tua vita per te. Nessuno risolverà i tuoi problemi per te. Sei tu che devi fare i movimenti, sei tu che devi metterti al lavoro, e sei tu che ti svegli ogni mattina per far accadere le cose.
  5. Mostra apprezzamento quotidiano. Dì alle persone che ami che le ami, esprimi gratitudine per tutto ciò che è buono nella tua vita, ogni giorno, e ringrazia per ogni opportunità che ricevi. Meno dai per scontate le cose, più riceverai.

Numero3285.

 

C O S A    M I G L I O R A    C O N    L’ E T A’ ?

 

  • Non dare la priorità al tuo aspetto, perché non durera’ per tutto il viaggio.
  • Il tuo senso dell’umorismo, però, migliorerà solo con l’età.
  • La tua intuizione crescerà e si espanderà come un maestoso mantello di saggezza.
  • La tua capacità di scegliere le tue battaglie sarà affinata sino alla perfezione.
  • La tua capacità di calma, di assaporare ogni attimo, sboccerà.
  • Il tuo desiderio di vivere ogni singolo momento trascenderà tutti gli altri desideri.
  • Il tuo istinto di sapere cosa, e chi, vale il tuo tempo, crescerà e fiorirà come l’edera sul muro di un castello.
  • Dai la priorità all’unicità che ti distingue e al magnete invisibile che attira altre anime, che la pensano allo stesso modo, a ballare nella tua orbita.

         Judi Dench

Numero3284.

 

da  QUORA

 

Scrive Lola, corrispondente di QUORA.

 

I L    P E R C H E’    D E I    F A L L I M E N T I 

 

  • Avere vergogna di fallire, non voler sfidare continuamente se stessi e i propri limiti e stare male per ogni errore. Il fallimento serve per capire in che cosa si sta sbagliando e per crescere;
  • Non assumersi la responsabilità della propria vita, incolpare gli altri per gli insuccessi della propria vita e giustificarsi sempre. Un esempio potrebbe essere il fatto di incolpare l’ex o i genitori per la propria infelicità;
  • Sperare che qualcuno arrivi per salvare la propria vita o che la migliori improvvisamente. Queste cose succedono solo nei film, nella vita reale a pochi importa se stai male, perciò bisogna rialzarsi da soli;
  • Pensare che la propria personalità o intelligenza sia sempre la stessa e di non poter cambiare se stessi;
  • Cercare di essere sempre perfetti, non riuscire ad essere vulnerabili, avere paura del giudizio degli altri e rimuginare sempre sul passato;
  • Credere che ci siano delle persone che sono nate per avere successo. Una mia professoressa diceva che ci sono persone più portate a suonare uno strumento o a fare determinati sport. Però il talento non è abbastanza per avere successo in qualcosa, perché nella vita reale la pratica e la dedizione battono l’intelligenza.

Numero3283.

 

da  QUORA

 

Scrive Synesthesis, corrispondente di QUORA

 

P A R A D I S O

 

Nelle prime versioni della Bibbia non c’è un vero aldilà. Le ricompense di Dio vengono date in vita, tra le quali c’è appunto anche una vita lunga. Il più famoso di questi personaggi è Matusalemme, cui Dio diede 900 anni di vita, ma ce ne sono anche altri.

Per cui all’inizio, non c’era un aldilà.

finché tu ritorni nella terra donde fosti tratto; perché sei polvere, e in polvere ritornerai’.

Genesi, 3,19

Dopodiché quando nella cultura ebraica si parla di aldilà, si parla dello Sheol, che però è ben lontano dal concetto attuale di paradiso, e più a quello greco di Ade, degli inferi.

Lo Sheol, come l’Ade, è un luogo né per buoni né per cattivi, ma popolato da ombre, assolutamente non da preferire alla vita terrena. Era solo il luogo dove si riunivano le ombre dei defunti.

Esattamente come nella Grecia antica, quando Ulisse incontra l’ombra di Achille, e non lo trova in un luogo con connotazioni morali.

Poi col passare del tempo, e con l’evidenza che non sempre in vita i giusti vengono premiati e i malvagi punirti, anzi spesso è il contrario, si è iniziato a immaginare l’esistenza di destinazioni diverse, per le anime dei giusti e degli empi.

Ed ecco nascere i concetti di paradiso e inferno.

Ma questo non nasce all’interno della Bibbia, ma prende influenze esterne. Considera che quando la Bibbia parla di paradiso, normalmente si riferisce al giardino dell’Eden e non all’aldilà. Dunque da dove viene questo concetto?

In parte da influenze greco romane: sarà in questo ambito che nasce un importante concetto di aldilà positivo nei campi Elisi.

In parte, dalle influenze Zoroastriane subite durante l’esilio babilonese. Il zoroastrismo ha una influenza molto importante, introducendo il suo manicheismo, cioè il dualismo tra bene e male, che noi immaginiamo ad esempio quando pensiamo al conflitto tra dio e il diavolo, impensabile (e irrazionale oserei dire) nelle prime versioni della Bibbia, dove non solo Satana lavora per dio (come nella storia di Giobbe), ma comunque dove un angelo dovrebbe essere una forza paritetica rispetto a dio, non certo in grado di influenzare il mondo.

E assieme a questi concetti, si importò anche il concetto di inferno e paradiso.

Nota importante: Gesù Cristo non parlava di nessuno dei due. Gesù parlava della imminente resurrezione materiale dei corpi di tutti i morti alla fine dei tempi (sottolineo: fine dei tempi imminente secondo Gesù).

In verità vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non gusteranno la morte prima di aver visto il Figlio dell’uomo venire nel suo regno.

Matteo 16,28

Ed ecco che tecnicamente i cristiani credono in questo, nella resurrezione di tutti i morti qui sulla terra, non tanto nell’aldilà. Tant’è che fa anche parte del Credo, professione di fede che si recita in ogni messa

Aspetto la risurrezione dei morti
e la vita del mondo che verrà.
Amen.

Anzi, i cristiani dovrebbero credere in questo, perché poi invece ci mescolano (col loro grande amore per le contraddizioni) proprio concetti complessi come Paradiso, Inferno, Purgatorio e Limbo? Concetti che si appellano a dubbie frasi bibliche, ma che tecnicamente sono stati elaborati a posteriori, specie poi nel Medioevo in cui il purgatorio era un luogo fondamentale.

Poi aldilà e risurrezione si fondono dicendo che i vari luoghi dell’aldilà non sono definitivi, ma sono i luoghi dove si attende la risurrezione e il giudizio universale.

Tornando dunque alla domanda, fatta la doverosa premessa che per chi non crede la domanda è malposta, visto che tutta la Bibbia è una invenzione umana indipendentemente dai valori storico letterari della stessa, Paradiso e Inferno non nascono solo dalla paura della morte, quanto dal volere in qualche modo cercare una giustizia ultraterrena che risolva i problemi di un mondo terreno chiaramente ingiusto.

Numero3282.

 

da  QUORA

 

Scrive Gennaro, corrispondente di QUORA

 

C O M P O R T A M E N T I    G I U S T I

 

Se aspetti di essere pronto, non inizierai mai: L’azione crea sicurezza, non il contrario.

Non hai bisogno di più tempo, hai bisogno di più focus: Elimina il superfluo e concentrati su ciò che conta.

Il successo non è fortuna, è abitudine: Ripeti le azioni giuste ogni giorno.

Le opportunità non si aspettano, si costruiscono: Agisci invece di sperare.

Sbaglia più velocemente, impara più in fretta: Ogni errore è una lezione preziosa.

La disciplina è il ponte tra obiettivi e risultati: Non contare sulle emozioni, conta sulla costanza.

Non servono ore di allenamento o studio, ma minuti ben fatti: La qualità batte sempre la quantità.

Le scuse non bruciano calorie, non fanno guadagnare soldi e non ti rendono felice: Smetti di usarle.

Chiunque può parlare, pochi fanno: Dimostra con i fatti, non con le parole.

Domandati sempre: “Questo mi sta avvicinando o allontanando dai miei obiettivi?”: Se la risposta è “allontanando”, cambia rotta.

Numero3281.

 

da  QUORA

 

Scrive XY, corrispondente di QUORA

 

P E R S O N A    S I C U R A    D I    S È

 

Dimostra di non avere bisogno di nessuno.
Passa il tempo da solo. Sa stare bene con se stesso
Preferisce la solitudine alle persone sbagliate
Non ha paura di dire la propria opinione
Si esprime in modo assertivo, non aggressivo e non passivo
Ha una postura dritta e spalle aperte, volto rivolto verso l’alto
Si assume dei rischi, ha coraggio e non ha paura degli eventi negativi
Non si lascia trascinare dal proprio stato emotivo
Con gli altri si mostra dinamico, solare, sorridente. La sua tempesta la lascia per se stesso.
Non si vergogna a chiedere scusa o ad ammettere di aver sbagliato
Sa fare scelte importanti nella sua vita