Numero3292.

 

da  QUORA

 

Scrive Roselyn, corrispondente di QUORA.

 

U O M I N I    B R U T T I    M A    A T T R A E N T I

 

Ho un caro amico col quale discorro da anni di tematiche esistenziali.

Qualche tempo fa mi espose la sua teoria secondo la quale le donne siano più avvantaggiate nella possibilità di trovare attraente un uomo rispetto agli uomini con le donne.

Secondo lui, noi donne siamo capaci di guardare oltre l’aspetto fisico e di trovare attraenti le peculiarità caratteriali, modificando così il filtro tramite il quale definiamo l’attrazione.

Gli uomini, sempre secondo il suo parere, non sono in grado di farlo perché l’attrazione fisica è sempre associata al senso della vista.

Secondo lui un uomo non può avere un’erezione di fronte ad una donna che non gli piace fisicamente, mentre noi donne possiamo eccitarci di fronte ad un uomo bruttino in grado di stimolarci mentalmente.

Non sono un uomo e non posso nemmeno definirmi una “donna standard”, ma di certo non è il fisico di un uomo ad attrarmi né ad eccitarmi.

Io ho bisogno di attrazione mentale.

E se c’è quella, tutto sarà bello in lui.

Se avrà la pancia sarà “coccoloso”, se avrà le rughe sarà “maturo”, se sarà peloso come uno scimpanzé sarà “morbidoso”, se avrà pochi capelli sarà “il mio pelatino sexy” e così via.

Si, mi metterei senza ombra di dubbio con un uomo oggettivamente brutto se ci fosse attrazione mentale, perché amandolo lo vedrei comunque come l’uomo più bello del mondo.

Mi piacerebbe conoscere il parere degli ometti che leggono a riguardo, c’è qualcuno di voi che potrebbe dire altrettanto? Di fronte ad una donna che non rispetta assolutamente i vostri canoni estetici ma che vi faccia sentire bene, sareste in grado di provare attrazione fisica?

 

 

 

Numero3246.

 

da  QUORA

 

Scrive Marco, corrispondente di QUORA

 

B A N A L I T A’    I N    A M O R E

 

Secondo me la cosa più banale, e anche più sbagliata, in un rapporto d’amore è pensare che l’altro debba completarti.

Troppa gente crede che amare significhi colmare i propri vuoti con la presenza del partner, aspettarsi che sia sempre lì a risolvere, a dare senso alle giornate, a riempire ogni silenzio.

Ma l’amore non è una stampella.

Se non sai stare in piedi da solo, prima o poi diventi un peso.

L’amore vero è tra due persone intere, non tra due metà che si aggrappano l’una all’altra per non cadere.

Numero3158.

 

30° A N N I V E R S A R I O

 

Questa cosa l’ho scritta per Rita
per ricordare il nostro anniversario:
lei ed io, compagni di una vita
che ci è passata sbarcando il lunario.

Non ci siamo conosciuti in gioventù,
quando si gettano le fondamenta
di una casa che deve stare su
per tanto tempo, ma ci si accontenta.

Io avevo più di cinquant’anni
e, dietro a me, una vita travagliata
di sbagli, delusioni ed affanni.
Poi è arrivata lei, e l’ha sistemata.

E dura da trent’anni questo amore
e non mostra crepe né scalfitture,
è passato fra la gioia e il dolore,
senza mai drammi o disavventure.

È stabile e solido come una roccia,
esposta a “malu tempu” e traversie.
Gli manca solo un fiore che sboccia,
ma non perdiamoci in fantasie.

Alla nostra età è già un’impresa
occuparci di noi due vecchietti,
e non di un’improbabile pretesa
di dare conferma ai nostri affetti.

Ma noi ci vogliamo bene così.
I sacramenti o le registrazioni
non ci servono: nel nostro pedigree
abbiamo scritto noi le condizioni.

Ci bastano la stima ed il rispetto,
mischiati con un poco di allegria,
e, come legante, un enorme affetto:
ecco spiegata la nostra alchimia.

E se sta funzionando la ricetta
allora gl’ingredienti sono giusti:
per noi due la formula è perfetta
e risponde proprio ai nostri gusti.

A voi, persone care ed amici,
che oggi siete qui per festeggiare,
diciamo grazie! Ci fate felici.
Non lo potremo mai dimenticare.

Portatevi a casa e nel vostro cuore
il senso della nostra ricorrenza
per vivere nella pace e nell’amore.
Grazie ancora per la vostra presenza.

Numero3157.

 

R I S P O S T A     D I     R I T A

 

Qualche tempo fa, ti ho chiesto scherzosamente se, anche a questo anniversario, avresti letto, come 5 anni fa, un discorsetto per fare quattro frignate in compagnia.
Mi hai risposto che sì, avresti letto qualcosa di non molto impegnativo o teatrale che parla di noi due.
Allora ho pensato che, stavolta, sarebbe toccato a me replicare con qualche parola, in risposta a quelle che avresti scritto tu su di noi e su di me.
Non le conoscevo prima di averle sentite leggere qui da te, qualche minuto fa, ma ne ho immaginato il tono e il significato e così, mi sono attivata per comporre una risposta, cosa che non ho mai fatto prima d’ora .
Spero che la forma della scrittura sia all’altezza del contenuto di ciò che voglio dirti, anche se non sono brava come te a scrivere le cose.

Caro Alberto,
siamo stati insieme per 30 anni, che sono passati così velocemente che quasi non ce ne siamo accorti, e devo dirti che sono stata, e sono, felice di questo sodalizio (visto che parola difficile ho trovato?) che mi ha riempito la vita e le ha dato un significato, che non avrei potuto immaginare migliore.
Prima di conoscere te, la mia vita di relazioni era stata quasi un deserto: non avevo mai condiviso sentimenti veri e impegnative frequentazioni con nessun uomo che potesse contare qualcosa per me e per il mio futuro.
Ma la vita non delude e non so come ho fatto ad avere la fortuna di incontrarti e di dividere con te questi 30 meravigliosi anni.
Passare il tempo con te è stato, ed è, una straordinaria avventura nella persistenza di un’atmosfera rilassata e rilassante, dove tutto quello che facciamo lo facciamo volentieri, insieme, come un gioco di squadra e di solidarietà, dove la complicità e l’ironia colorano di sfumature pacate e di leggerezza ogni cosa e ogni minuto.
Noi passiamo insieme solo i 3 giorni del weekend, lo sanno tutti, ma sono giornate che valgono più di una settimana intera, tale e tanta è la piacevolezza della nostra compagnia.
E ogni volta che io esco dalla tua porta di casa con le mie borse, mi dispiace: vorrei restare ancora e non vedo l’ora di poter tornare a passare insieme il nostro tempo, fatto di non tante cose, ma ricco di noi, della nostra sintonia ed empatia.
E mi risuonano nelle orecchie le tue scherzose parole: “Non ti vergogni di abbandonare un povero vecchietto?”
Siamo due persone che si stimano e si rispettano profondamente e che ci tengono a comunicare, in ogni modo, la predisposizione d’animo costantemente positiva l’una nei riguardi dell’altra.

Per parlare di te, non saprei da dove cominciare: hai tante e tali doti e caratteristiche che fanno di te un uomo unico e raro.
Sei pieno di interessi e di comportamenti, forse in qualche modo selettivi, ma mai banali o scontati e, men che meno, noiosi, fra i quali l’interesse per me.
Sei molto ricco culturalmente, sei creativo ed eclettico (questa parola sono andata a cercarla sul dizionario), preparato anche sulle cose recenti e da sempre sei sensibile all’arte e alle cose belle, quelle classiche ed eleganti, non quelle alla moda.
Sei spesso originale e particolare nelle scelte e nelle valutazioni, non ti allinei mai al pensiero comune, cerchi sempre un tuo punto di vista che sfugge alla maggioranza, ma che io ho imparato a riconoscere come, quasi sempre, centrato e, talvolta, addirittura profetico.
Da te imparo tante cose che tu condividi con me, senza essere presuntuoso o didascalico (vedi quante paroline particolari so adoperare anch’io?).
Hai avuto anche tu, però, una vita affettiva travagliata prima di conoscere me.
Forse hai scelto, come compagne di vita, delle donne non in sintonia con il tuo carattere: di questo ti devi prendere le tue responsabilità.
O forse, semplicemente, sono stati proprio i tuoi errori di scelta, di cui hai pagato il fio e su cui hai riflettuto, a farti diventare un così bravo compagno di vita: solo con me hai messo a frutto l’esperienza di come si sta con una donna.
E con me hai dato e ricevuto il massimo e il meglio.
Grazie, Alberto, per tutto quello che sei, che mi hai dato e mi stai dando.
Desidero invecchiare al tuo fianco, voglio stare con te vicino fino alla fine dei nostri giorni e, se potessi tornare indietro di 30 anni, ti sceglierei di nuovo come compagno della mia vita e, se fosse possibile, vorrei essere la tua donna anche nell’aldilà.
Ci tengo a dirti, inoltre, che sei un ottimo padre.
Con tutto il mio affetto.

Rita

Numero3091.

 

P E N S I E R I  N I    A    C A S A C C I O

 

Le carezze esprimono ciò

che le parole non dicono.

 

L’amore non invecchia mai

nella mente e nel cuore

di due che si capiscono.

 

La bellezza di una relazione non sta

nella giovinezza del corpo

ma nella profondità dell’anima.

 

Lascia che la tua vita sia

un riflesso dei tuoi valori,

della tua serenità interiore

e del tuo appagamento.

Numero3074.

 

U N   U O M O   D A   T R O V A R E

 

Trovati un uomo che ti ami.

Un uomo che ti abbracci improvvisamente e ti baci spesso.

Un uomo che ti coccoli, che ti accarezzi quando ti ha accanto.

Trovati un uomo che ti guardi come se fossi la cosa più bella e preziosa del mondo.

Un uomo che ti faccia percepire il suo desiderio solo attraverso uno sguardo.

Un uomo che ti tocchi con delicatezza ma con passione.

Trovati un uomo che ti faccia almeno un complimento al giorno, che ti faccia sentire bella in ogni momento.

Un uomo orgoglioso di te, che ti mostri fiero al mondo, che ti corteggi sempre.

Trovati un uomo pazzo di te.

Un uomo che sappia farti ridere e divertire.

Un uomo che ti sappia ascoltare, capire, comprendere.

Un uomo che si faccia in quattro per realizzare i tuoi desideri perché ti ama.

Trovati un uomo che ti rispetti e che ti faccia rispettare.

Un uomo che ti protegga, che ti faccia sentire al sicuro.

Un uomo che ti metta al primo posto.

Un uomo che ti vizi.

Trovati un uomo che si addormenta abbracciato a te, che ha sete dei tuoi baci e ha la priorità di renderti felice.

Trovati un uomo educato, pulito, gentile.

Un uomo che ti faccia venire la voglia di vivere, che renda le tue giornate meravigliose.

Un uomo che non ti faccia sentire mai sola.

Un uomo che ti faccia sentire completa e senza la mancanza d’altro.

Un uomo capace, sicuro.

Un uomo onesto.

Sincero.

Serio.

Trovati un uomo che renda migliore il tuo mondo e non peggiore.

Un uomo che viva per te e che ti faccia capire che sei l’altra metà del suo cuore.

Numero2994.

 

da  QUORA

 

Scrive Giancarmine Faggiano, corrispondente di QUORA

 

Perché la gente si è imbastardita?

 

Perché la gente oggi è insoddisfatta, è centrata solo su se stessa, sull’egoismo, sulla maleducazione con punte sprezzanti di cattiveria denigratoria.

Si è persa, in altre parole, la volontà di essere in buoni e civili rapporti comunicativi e, soprattutto, essere gentili con le persone.

Prevale, insomma, sempre più la volgarità allo scopo di sentirsi più fighi e superiori agli altri.

Ma che fighi?

Sono solo degli sfigati che hanno perso il senso delle buone maniere.

Non sanno neanche che significhi “umiltà , emozioni, sentimenti fraterni nelle relazioni.”

Numero2085.

 

A M O R E

 

L’amore è il bisogno di rendere felice la/il propria/o partner.

Assistere, sostenere, proteggere, rispettare l’altra/o, procurare, favorire il suo benessere e piacere sono atteggiamenti dello spirito che possono configurarsi come espressioni d’amore.

Se non senti questo impulso, probabilmente non si tratta di amore ma di qualcos’altro.

Se non fai felice lei/lui, non sei felice nemmeno tu.

E così scopri che amare un’altra persona è amare te stessa/o: la sua felicità è la tua.

È la forma di amore più raffinata, completa, universale che possa esistere.

Numero2947.

 

S E S S O    E    A M O R E

 

Dice Venditti (e non solo lui) che “non c’è sesso senza amore”, ma lui, quando cantava questo, era innamorato.
Molti, specialmente gli uomini, vogliono fare sesso anche senza essere innamorati. Si tratta di una pulsione naturale che considera il sesso un atto ricreativo e di personale gratificazione, come può essere anche l’autoerotismo del resto, che può essere desiderato a prescindere dall'”alibi” del rapporto d’amore con il/la partner.

Una donna è molto più coinvolta emotivamente ed affettivamente e vorrebbe che il rapporto sessuale fosse l’espressione più alta del desiderio reciproco che è la risultante di tante componenti.
Per il maschio queste componenti sono prevalentemente di ordine fisico: ed esempio la bellezza corporea, “il sex appeal”, la complicità e la partecipazione erotica di un certo livello e via dicendo. Tutte cose riscontrabili e reperibili anche genericamente, senza bisogno di concentrarsi e monopolizzarsi su una sola e unica donna.

Per la femmina, invece, conta molto di più il bisogno di essere amata e desiderata per quella che è, intendendo per questo di godere di una certa esclusività ed anche di un “ascendente” particolare che lei detiene come arma di seduzione personale che, ovviamente, si attribuisce per sana autostima.
Essere concupita sessualmente dal maschio, legittimo od occasionale, le conferisce una straordinaria conferma della propria caratura umana ed erotica.

 

Ma ribaltiamo l’ipotesi: esiste l’amore senza il sesso?
È ancora e sempre amore quello che i due componenti di una coppia provano reciprocamente, senza avere rapporti sessuali?

Possono essere tanti i motivi per cui, in una coppia, non si pratica più il sesso.
Può succedere che uno dei due diventi portatore di una patologia ostativa, o di una carenza o di una condizione fisica debilitante, oppure riporti qualche trauma, anche psicologico, che pregiudichi in modo continuativo la sua praticabilità dal punto di vista della sessualità.
Oppure, molto più banalmente, è scemata del tutto l’attrazione fisica ed emotiva preesistente.
Però, possono persistere immutati i rapporti, psicologicamente appaganti, della stima personale, del rispetto reciproco, dell’affetto, vero e profondo, che, magari da tanti anni, ha unito i componenti della coppia.

Il sesso può anche passare in secondo, terzo o quarto piano ma estrometterlo del tutto vuol dire rinunciare all’unico vero momento intimo e gratificante di una coppia. Il momento in cui ci si guarda dentro. Un momento in cui il tempo si ferma, si fermano i pensieri e si lascia il mondo fuori. E non è solo sesso… È anche il prima: come ci si arriva. È il dopo: come ci si sente…
Due componenti fondamentali! È abbandonarsi. Desiderarsi. Concedersi in modo esclusivo.

Per rispondere al quesito di partenza, direi che non si tratta più di Amore con la A maiuscola, quello della gioventù, quello della pienezza dei sensi, quello degli exploit, quello che De André chiama “l’amore che strappa i capelli”.

L’amore senza sesso è, però, una specie di “amore in tono minore”, senza esaltazioni, non conclamato, non gridato od esibito, ma vissuto a basso profilo, molto intimizzato, molto complice e, a suo modo, egualmente profondo.
Anzi, è fatto di tante piccole cose ed attenzioni, anche di tante parole che rispecchiano lo stato d’animo, di due che, consapevolmente e onestamente, hanno scelto di continuare la loro relazione su un altro binario che, ben lungi dall’essere un binario morto, li può portare molto lontano, con condizioni di viaggio molto più confortevoli e confacenti alla loro età presente e futura.
Io lo considero un “coronamento” dell’amore della prima fase.

Insomma, l’Amore con la A maiuscola non è un assoluto, non è per sempre. È una chimera transeunte.
Decade e si trasforma, adattandosi alla legge del tempo, e diventa un Affetto con la A maiuscola.
E questo è la versione più nobile e umanamente gestibile del rapporto di coppia, che si consolida e rimane valido, nella misura in cui era valido l’amore originale, quello dei tempi migliori.