M A R C O A U R E L I O D I C E V A : (Marco Aurelio, imperatore romano, filosofo stoico).
“La tua mente diventa
ciò che ripete”.
Se tu ripeti l’abitudine
di ignorare l’evidenza,
diventerai un esperto
nell’ignorare i momenti
importanti della vita.
Cosa ci insegna la vita… testamento spirituale di un libero pensatore
M A R C O A U R E L I O D I C E V A : (Marco Aurelio, imperatore romano, filosofo stoico).
“La tua mente diventa
ciò che ripete”.
Se tu ripeti l’abitudine
di ignorare l’evidenza,
diventerai un esperto
nell’ignorare i momenti
importanti della vita.
R I S C A T T O D I D O N N A
Si ascolta prima di chiedere pareri esterni.
Non si forza più a restare dove non vibra.
Si tratta con la stessa cura che dava agli altri.
Non si colpevolizza per mettere se stessa al primo posto.
Rallenta quando ha bisogno, anche se il mondo corre.
Si lascia spazio per sentire, non solo per fare.
Si prende la libertà di deludere chi si aspettava altro.
Non si sabota più per farsi accettare.
Celebra le sue piccole vittorie come traguardi immensi.
Si guarda allo specchio e finalmente si riconosce.
Dice basta al “meglio di niente”.
Smette di abbassare i suoi standard per sentirsi amata.
Si chiede “come mi fa sentire?” prima di dire sì.
Non accetta più ruoli di seconda scelta.
Lascia andare chi la confonde, anche se lo ama.
Si libera dalla paura di restare sola.
Smette di giustificare il poco con “almeno c’è”.
Sceglie connessioni profonde, non presenze comode.
Affronta la verità, anche quando fa male.
Si guarda dentro e dice:”merito di più, punto!”.
@AnimaOltreilimiti80.
P E R S O N E T O S S I C H E
Ti criticano davanti agli altri – Umiliazione pubblica.
Minimizzano i tuoi successi – Svalutazione
Ti interrompono continuamente – Mancanza di rispetto.
Ti incolpano dei loro errori – Scarico di responsabilità.
Ti fanno sentire inadeguata – Colpa indotta.
Ti escludono da decisioni importanti – Isolamento.
Ti fanno dubitare di te – Insicurezza programmata.
Ti ricordano i tuoi errori passati – Manipolazione emotiva.
Ti tolgono energie con lamentele costanti – Prosciugamento emotivo.
Ti trattano bene solo quando serve a loro – Amore condizionato.
@AnimaOltreilimiti80
Indice dei contenuti
Tore Kesicki, psicologo, mental coach e volto noto di TikTok, ha acceso il dibattito con un video diventato virale in poche ore.
In un video di 2 minuti, ha elencato nove aspetti della propria vita che andrebbero tenuti segreti.
Nessuna eccezione.
Nemmeno per il migliore amico, nemmeno per la persona amata e – a suo dire – nemmeno ai genitori.
Secondo lui, certe cose vanno custodite gelosamente, per evitare delusioni, giudizi o – peggio ancora – sabotaggi.
Le sue parole hanno raccolto centinaia di migliaia di visualizzazioni, ma anche commenti contrastanti.
C’è chi lo considera troppo diffidente, quasi cinico.
Ma molti utenti, soprattutto adulti, hanno ammesso di rivedersi in quelle riflessioni.
Un commento molto apprezzato dice tutto: “Ieri ho detto troppo di me stesso a una persona e me ne sono già pentito”.
Kesicki è diretto: “Quando condividi i tuoi sogni, qualcosa si inceppa”.
Secondo lui, raccontare i propri obiettivi prima di averli raggiunti può bloccare il processo.
Come se le parole togliessero energia al progetto.
Ma c’è di più. Una volta rivelato un sogno, entrano in gioco dinamiche esterne, aspettative, pressioni e – soprattutto – giudizi non richiesti.
Finché un obiettivo non è realtà, tenerlo per sé potrebbe proteggerlo. Anche dalle influenze negative delle persone più vicine.
Uno dei passaggi più forti del video riguarda la sfera economica.
Kesicki racconta: “A 22 anni guadagnavo più di mio padre. Gliel’ho detto e ho visto la gelosia nei suoi occhi. Non lo dimenticherò mai”.
Non tutti riescono a gioire per il successo altrui.
Parlare apertamente di soldi, stipendi o patrimoni personali può generare disagio, invidia o competizione, anche nei rapporti più stretti.
In un mondo che tende a misurare il valore personale in base al conto in banca, meglio evitare dettagli superflui.
“Le tue debolezze possono diventare armi nelle mani sbagliate”, avverte Kesicki.
Confidare fragilità emotive, paure o limiti a qualcuno può sembrare un gesto di fiducia. Ma è anche un rischio.
Oggi si è amici, domani magari no.
E quello che un tempo era uno sfogo intimo, può trasformarsi in un punto debole esposto.
Vale anche per i problemi familiari: “Magari tu li vivi come gravi, ma per altri sono sciocchezze. E ti giudicano”.
Non tutto va raccontato, perché non tutti hanno la sensibilità per capirlo o il rispetto per custodirlo.
“Molte persone non hanno piani per il futuro. Se racconti i tuoi, li fai sentire inadeguati”, spiega Kesicki.
Parlare della propria prossima “mossa” – un cambio di lavoro, un lungo viaggio, un trasferimento, un progetto ambizioso – può accendere meccanismi di invidia in chi si sente fermo o insoddisfatto.
Non tutti saranno felici dei tuoi traguardi.
Per alcuni, il tuo entusiasmo è un fastidio. E lo mostrano con frecciatine, disinteresse o sabotaggi sottili.
Meglio coltivare i progetti in silenzio, almeno finché non si concretizzano.
Un altro tema delicato toccato dallo psicologo riguarda la fiducia.
“Oggi il partner può diventare il tuo peggior nemico nel giro di un secondo”, afferma senza mezzi termini.
Non è paranoia, dice: è esperienza. Troppe storie finite con rancori e tradimenti partiti da una confidenza sbagliata.
Vale per i segreti personali, ma anche per la vita privata: dettagli intimi, storie passate, dinamiche familiari.
“Non dirlo a nessuno. Se oggi ti fidi, domani potresti pentirtene”.
E poi c’è la questione dei beni materiali: “Se hai una barca, un’auto o un elicottero, non dirlo. Anche lì scatta la gelosia. Pensi che tutti siano felici per te? Non è così”.
A volte basta un dettaglio per cambiare lo sguardo di qualcuno su di te.
Infine, un consiglio che Kesicki definisce personale: non condividere gli atti di gentilezza.
Nessuna foto, nessun post, nessun racconto autocelebrativo.
“Fallo per te stesso. Non per vantarti. La bontà vera è silenziosa”.
In un’epoca in cui tutto viene documentato e condiviso, questo suggerimento suona quasi rivoluzionario.
Forse perché tocca una verità più profonda: non tutto deve diventare condiviso.
Alcune cose, forse le più preziose, meritano di restare solo nostre.
Il video di Tore Kesicki ha ricevuto migliaia di commenti.
Alcuni utenti lo definiscono esagerato, pessimista, incapace di fidarsi. Ma c’è anche chi lo appoggia:
“Con l’età, aumentano le delusioni. E diminuisce la voglia di aprirsi con chiunque”, scrive una donna di 47 anni.
Altri ammettono di aver imparato la lezione a proprie spese.
Il contenuto, per quanto semplice, ha toccato un nervo scoperto: quanto possiamo davvero fidarci degli altri?
Quanto raccontare di noi stessi ci espone a rischi invisibili?
E soprattutto: siamo davvero sicuri che chi ci ascolta voglia il nostro bene?
C U R A D I S E’
Impara a volerti bene,
a prenderti cura di te stesso,
e poi anche a voler bene
a chi ti vuole bene.
Il segreto non è accudire
le api oppure le farfalle,
ma prenderti cura dei fiori
del tuo florido giardino,
e api e farfalle verranno da te.
Così, alla fine, troverai
non chi stavi cercando,
ma chi stava cercando te.
U O M O S O L O (visto da una donna ….)
Un uomo che sta bene solo
è molto pericoloso, perché,
se non lo rispetti, se ne va,
non ti supplica, non ti rincorre,
se fai sceneggiate inutili
ti ignora, se provi a manipolarlo
e minacci di lasciarlo,
ti aiuta a fare i bagagli e ti
apre la porta, per farti uscire.
Perché un uomo che sta
bene da solo e ci è abituato,
non ha tempo per i capricci,
non tollera i giochetti mentali,
non si umilia per l’amore.
Un uomo così, non ci crederai,
non si accontenta di chiunque,
non cerca compagnia, cerca valore.
E, se non lo trova in te,
resta da solo, ma in pace.
F E L I C I T A’
Non cercare la felicità nel futuro,
inizia subito togliendo
ciò che la soffoca oggi.
Per essere felice non devi
avere tutto ciò che vuoi,
devi solo smettere di perderti
in ciò che ti fa male.
C O N F E S S I O N E
Quello che ho cercato fuori
è dentro di me.
L’amore, l’affetto, il rispetto
che mi hanno dato,
o che ho desiderato ottenere,
hanno sempre abitato
dentro il mio cuore,
insieme al mio coraggio.
Oggi, mi assumo, da solo,
la responsabilità di me stesso,
del mio splendore, perché
nessuno mi ha reso ciò
che volevo essere, solo io.
Esploro il mio interno
e trovo verità e serenità.
D U R E V E R I T A’
Se non impari a dire “no”, il tuo corpo lo farà per te.
Dietro la rabbia c’è spesso dolore non ascoltato.
Ripeti ciò che non hai capito finché non lo guarisci.
Evitare il conflitto non è pace, è paura.
Essere sempre disponibili può essere un modo per sentirsi utili, non amati.
I traumi non risolti diventano comportamenti.
Le emozioni represse trovano sempre un’uscita, spesso nel corpo.
Amare non significa salvare.
La dipendenza affettiva spesso è una ferita d’abbandono travestita.
Non cambierai finché non sarai stanco/a di sopportarti.
@AnimaOltreilimiti80
R I M P I A N T I
Scrivo, qui di seguito, dei 5 rimpianti più comuni in punto di morte.
Sono stati identificati da Bronnie Ware, un’infermiera palliativa australiana che ha raccolto le testimonianze di molte persone negli ultimi giorni di vita.
1 Avrei voluto avere il coraggio di vivere una vita più autentica, seguendo i miei sogni, invece di assecondare le aspettative degli altri.
2 Avrei voluto non lavorare così tanto, dedicando più tempo a me stesso e alla mia famiglia.
3 Avreo voluto avere il coraggio di esprimere i miei sentimenti e di dire ciò che davvero pensavo.
4 Avrei voluto mantenere i rapporti con i miei amici più stretti, coltivando le amicizie.
5 Avrei voluto permettermi di essere più felice e meno preoccupato, godermi di più la vita.
MORALE: Non rimandare la vita a domani. Sii coraggioso, vivi autenticamente e ama senza riserve.
Solo così eviterai i rimpianti che, di solito, si hanno da vivi.
@DianaUrsu
C O M U N I C A R E
Gli uomini comuni parlano
per completare frasi,
raccontano storie senza
lasciare alcuna traccia,
domandano ma senza
una vera curiosità,
rispondono soltanto
per riempire il silenzio,
spiegano, pensando che
spiegare basti davvero
per essere ascoltati,
e non convincono nessuno.
Corrono lineari come
binari già predisposti.
Sono logici, ma privi
di anima, di empatia.
Sono prevedibili e quindi
sono presto dimenticati.
Ma un uomo vero parla
per generare domande
dentro la tua mente,
non per dare risposte,
ma per seminare dubbi.
Non dice tutto, allude
come chi sa troppo
per spiegare alcunché,
insinua e poi tace.
Lascia vuoti che non
si possono ignorare,
crea curve sui rettilinei
che portano nel nulla,
pause che bruciano,
contrasti che intrigano,
e non ha fretta di risolverli.
Perché sa che è nel vuoto,
che si crea il desiderio.
Quando parla come
un enigma, non come
un messaggio, allora
c’è qualcuno che comincia
a proiettare un’idea su di lui,
che però non ha fretta
alcuna di essere capito.
C O S C I E N Z A E A L T R O
Il termine “consapevole” in italiano può avere diversi significati, ma principalmente si riferisce alla condizione di essere informato o cosciente di qualcosa.
Può indicare una persona che ha conoscenza di un fatto o una situazione, oppure che è cosciente delle proprie azioni, pensieri ed emozioni.
In altre parole, essere consapevole significa avere una chiara comprensione di sé, degli altri, e del mondo circostante.
Ecco un’analisi più dettagliata dei significati:
Informativa:
Essere consapevole può significare essere pienamente informato su un determinato argomento o situazione. Ad esempio, si può essere consapevoli delle conseguenze di una decisione o delle regole di un gioco.
Coscienza:
In un senso più ampio, la consapevolezza implica una coscienza di sé, delle proprie azioni, dei propri sentimenti e delle proprie responsabilità.
Si riferisce alla capacità di riflettere su se stessi e sul proprio comportamento, senza giudizio.
Percezione:
La consapevolezza può anche riferirsi alla capacità di percepire il mondo esterno e le proprie sensazioni interne.
Ad esempio, si può essere consapevoli di un dolore fisico o di una sensazione di gioia.
Autoconsapevolezza:
Un aspetto importante della consapevolezza è l’autoconsapevolezza, ovvero la capacità di conoscere i propri punti di forza, di debolezza, i propri valori e le proprie emozioni.
In sintesi, la consapevolezza è una qualità complessa che implica informazione, coscienza, percezione e autocomprensione. Essa è fondamentale per prendere decisioni informate, interagire efficacemente con gli altri e vivere una vita più piena e significativa, secondo una rivista di psicologia.
D E F I N I Z I O N I
cosciente = (in Inglese: conscious)
consapevole dei propri pensieri, delle proprie parole, delle proprie azioni.
SOSTANTIVO: coscienza (in Inglese: consciousness).
consapevole = (in Inglese: aware)
cosciente o informato di un fatto o di una situazione e dei possibili sviluppi.
SOSTANTIVO: consapevolezza. (in Inglese: awareness).
conscio = (in Inglese: conscious)
pienamente consapevole o cosciente, che si rende perfettamente conto.
In psicologia, può riferirsi anche alla parte dell’attività psichica di cui l’individuo è consapevole, contrapposto all’inconscio, secondo la teoria psicoanalitica di Freud.
SOSTANTIVO: “conscio”. In psicoanalisi indica la parte della mente di cui l’individuo è consapevole.
CONSAPEVOLEZZA =
percorso di crescita personale in 5 fasi, ognuna legata ad un aspetto specifico della vita.
Consapevolezza del corpo: Riguarda la capacità di percepire e comprendere le sensazioni fisiche, i segni del corpo e il loro significato.
È un invito ad essere presenti al proprio corpo e a connettersi con le sue esigenze.
Consapevolezza delle emozioni: Si riferisce alla capacità di riconoscere, accettare, gestire le proprie emozioni, senza giudizio.
È un invito ad esplorare il mondo emotivo e a comprenderne il ruolo nel proprio benessere.
Consapevolezza della mente: Implica la capacità di osservare i propri pensieri e schemi mentali, senza farsi travolgere da essi.
È un invito a coltivare la calma mentale ed a sviluppare una maggiore presenza nei propri processi di pensiero.
Consapevolezza delle relazioni: Si concentra sull’importanza delle relazioni interpersonali e sulla capacità di comunicare in modo efficace, di ascoltare attivamente e di creare comunicazioni significative con gli altri.
È un invito a sviluppare empatia e comprensione.
Consapevolezza dell’azione: Riguarda la capacità di agire in modo cosciente e intenzionale, allineando le proprie azioni con i propri valori ed obiettivi.
È un invito a vivere una vita autentica e significativa.
Queste 5 consapevolezze, insieme, contribuiscono ad un maggiore benessere e ad una vita piena e d appagante.
C O S C I E N Z A E A L T R O
In altre parole, essere consapevole significa avere una chiara comprensione di sé, degli altri, e del mondo circostante.
Ecco un’analisi più dettagliata dei significati:
Informativa:
Coscienza:
In un senso più ampio, la consapevolezza implica una coscienza di sé, delle proprie azioni, dei propri sentimenti e delle proprie responsabilità.
Si riferisce alla capacità di riflettere su se stessi e sul proprio comportamento, senza giudizio.
Percezione:
La consapevolezza può anche riferirsi alla capacità di percepire il mondo esterno e le proprie sensazioni interne.
Ad esempio, si può essere consapevoli di un dolore fisico o di una sensazione di gioia.
Un aspetto importante della consapevolezza è l’autoconsapevolezza, ovvero la capacità di conoscere i propri punti di forza, di debolezza, i propri valori e le proprie emozioni.
10 REGOLE ZEN PER
UNA VITA PIU’ SERENA.
1 Fai una cosa alla volta.
2 Porta a termine ciò che inizi.
3 Programma il tuo tempo.
4 Metti spazio tra le cose che fai.
5 Dedica tempo al tuo riposo.
6 Liberati dal senso di colpa.
7 Sorridi e sii ottimista con te e gli altri.
8 Pulisci casa come una meditazione.
9 Pratica la gratitudine e la generosità.
10 Vivi in modo semplice.
@stanzazen YouTube.
SE FAI ANCHE SOLO UNA DI QUESTE COSE ….
ALLORA STAI BOICOTTANDO TE STESSA.
1 Parlarti male ogni giorno.
2 Giustificare chi ti manca di rispetto.
3 Rimandare sempre.
4 Cercare approvazione da tutti.
5 Confrontarti con gli altri.
6 Avere paura di dire “no”.
7 Restare dove non sei felice.
8 Trascurare la tua salute.
9 Dare più di quanto ricevi.
10 Accettare meno di quanto meriti.
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