T E M P O E D E N E R G I A
Le cose più preziose
che hai nella vita
sono il tuo tempo
e la tua energia
ed entrambi sono
limitati. Le persone
e le cose a cui li
dedichi definiranno
la tua esistenza.
da YouTube
Cosa ci insegna la vita… testamento spirituale di un libero pensatore
T E M P O E D E N E R G I A
Le cose più preziose
che hai nella vita
sono il tuo tempo
e la tua energia
ed entrambi sono
limitati. Le persone
e le cose a cui li
dedichi definiranno
la tua esistenza.
da YouTube
da QUORA
Scrive Armando La Torre, corrispondente di QUORA
S M E T T E R E D I F U M A R E
I tuoi polmoni non sono un giardino da rigenerare, ma una discarica tossica che il tuo corpo cercherà disperatamente di bonificare.
L’idea che tu possa “fare” qualcosa per pulirli è un’illusione.
L’unico, vero atto che puoi compiere è smettere di gettare veleno in quella discarica.
Nel momento in cui spegni l’ultima sigaretta, il tuo corpo, che è una macchina di sopravvivenza molto intelligente, inizia un lavoro di pulizia disperato e disgustoso.
Le ciglia bronchiali, le minuscole spazzole che hai paralizzato e bruciato per anni con il catrame delle sigarette, inizieranno lentamente a ricrescere e a muoversi.
Il loro primo compito sarà quello di spingere verso l’alto decenni di melma nerastra, catrame e particelle di veleno. Questo si tradurrà in mesi di tosse violenta, con un espettorato denso e scuro. Non è un segno di guarigione. È il tuo corpo che vomita la schifezza con cui lo hai riempito.
La verità che nessuno vuole dirti è che una parte del danno è permanente e irreversibile. Non puoi “rigenerare” tutto.
Gli alveoli polmonari, le piccole sacche dove avviene lo scambio di ossigeno, una volta distrutti dal fumo non ricrescono.
Quella condizione si chiama enfisema, ed è una condanna a vita a un respiro sempre più corto. Hai barattato una parte della tua capacità polmonare per delle sigarette.
È un affare che hai già concluso e non puoi annullare.
Inoltre, ogni sigaretta che hai fumato ha giocato alla roulette russa con il DNA delle tue cellule polmonari, causando mutazioni.
Smettendo, smetti solo di aggiungere proiettili alla pistola. Ma quelli che sono già in canna rimangono lì.
Il tuo rischio di cancro ai polmoni diminuirà lentamente nel corso di quindici o vent’anni, ma non tornerà mai, MAI, al livello di una persona che non ha mai fumato. Hai lasciato delle bombe a orologeria nel tuo petto.
L’unica cosa che puoi “fare” è non peggiorare la situazione e dare al tuo corpo una possibilità di fare il suo lavoro.
L’esercizio fisico, soprattutto quello aerobico, non rigenera i polmoni, ma costringe il sistema cardiovascolare a diventare più efficiente, ottimizzando l’uso del poco ossigeno che i tuoi polmoni danneggiati riescono a catturare.
Una dieta sana e ricca di antiossidanti può aiutare a combattere l’infiammazione cronica che hai causato.
Ma non farti illusioni. Non esistono cibi magici o pozioni miracolose.
Stai solo smettendo di prendere a pugni un uomo già a terra.
Il tuo corpo farà del suo meglio per riparare il disastro, ma le cicatrici rimarranno per sempre.
C O M P L I C A T A
Complicata,
con la testa sempre
piena di pensieri:
troppe domande,
poche risposte.
Un carattere che
non tutti riescono
a gestire. A volte
chiusa, a volte
troppo diretta.
Non cerco di
piacere a tutti,
voglio soltanto
restare vera.
Perchè, in un mondo
dove tutti fingono,
io preferisco essere
me stessa, anche
quando costa caro.
da YouTube
C A L M A
Piano piano, ci renderemo conto
che il vero lusso della vita
è avere la mente calma.
Non le auto, non i vestiti,
non i posti da sogno.
Ma la serenità di addormentarsi
senza pensieri che t’inseguono,
di svegliarti senza un peso sul petto,
di respirare senza sentirti
in guerra con te stesso.
A un certo punto, capisci che
non serve riempire la vita di tutto,
basta svuotarla di ciò che
la appesantisce. Capisci che
la calma non è noia, ma libertà.
E, forse, questo è crescere davvero:
non volere di più, ma volere di meno.
da YouTube
da QUORA
Scrive Pietro Micaroni, corrispondente di QUORA
L’ A T E I S M O
Il 70% dei giovani nel Regno Unito si identificano come “senza religione”.
Come si identificano i giovani da 16 a 29 anni, in Europa.
ROSSO = senza religione
GIALLO= cristiani
GRIGIO = non cristiani.
COME MAI IN ITALIA I GIOVANI NON VANNO PIU’ A MESSA
Scrive Luigi Gazzera, corrispondente di QUORA.
Credo che sia dovuto al benessere.
Moltissimi non si rendono conto che fino a metà del ‘900 la vita delle persone non ricche (diciamo i 3/4 popolazione) era prorio una vita di m….; o, per dirla in modo più elegante, una valle di lacrime.
Tutte queste persone erano portate a consolarsi pensando a una vita ultraterrena che li ricompensasse.
Il quarto più ricco si mostrava assai religioso, per dare il buon esempio, e favorire la religione che avrebbe aiutato a tenere tranquilli i meno abbienti.
Tutto ciò si è dissolto con il miglioramento gigantesco della vita non tanto dei ricchi , quanto dei poveri.
Un operaio di basso livello conduce una vita più “piacevole” di un principe del ‘700, avendo a disposizione acqua corrente, energia elettrica, riscaldamento, medicinali che consentono a lui e a coniuge e figli una vita assai più lunga, ecc.
Chi mai oggi può pensare seriamente di vivere in una valle di lascrime?
Mancandoci le preoccupazioni e i disagi veri, ci costruiamo dei futuri catastrofici, e ci affidiamo alle follie degli ambientalisti verdi e di Greta Thunberg?
Della religione e dei suoi atti di culto i giovani non sanno più cosa farsene.
da AI OVERVIEW (Supervisione dell’Intelligenza Artificiale)
COM’ È LA SITUAZIONE IN ITALIA ?
da WIKIPEDIA
L’Irreligiosità in Italia include gli atei, gli agnostici e le varie forme di irreligiosità, compresi i credenti senza religione di riferimento, diffuse tra i cittadini italiani e i residenti in Italia.
Circa il 22% degli italiani rientrano in queste categorie, pertanto l’irreligiosità costituisce la seconda religione italiana dopo il Cattolicesimo.
Le prime fonti storiche che citano l’ateismo in Italia risalgono all’anno 1550.
Durante il Rinascimento italiano, l’Italia divenne un importante centro della prima filosofia secolare.
Lucilio Vanini rappresentò una delle prime voci del secolarismo italiano. In questo periodo la Santa Inquisizione veneziana cercò di combattere l’irreligiosità.
Nel XX secolo si annoverano alcuni filosofi italiani irreligiosi come Giuseppe Rensi, critici nei confronti della religione.
Sebbene il principio di indipendenza tra stato e chiesa cattolica fosse già presente nell’articolo 7 della costituzione fin dal 1948, si arrivò ad una piena laicità dello stato solo con la revisione dei Patti Lateranensi del 1984 (Protocollo addizionale, punto 1) e con la sentenza 203/1989 della Corte Costituzionale.
Secondo il sondaggio SWG del 2021, i credenti senza religione di riferimento sarebbero l’8% della popolazione.
Essi sono costituiti da variegate forme di spiritualità non istituzionale, come ad esempio i deisti.
Non vi sono dati precisi circa la consistenza numerica degli atei e degli agnostici, in quanto entrambe le categorie sono spesso mescolate tra loro e con la categoria generica dei non religiosi (che può comprendere anche credenti che non si identificano in nessuna religione istituzionale).
Secondo il sondaggio Ipsos del 2017, gli italiani che non si identificano in nessuna religione (compresi credenti che non aderiscono nessun culto in particolare, atei e agnostici) sarebbero il 22.6% degli italiani, pari a circa 13 milioni di persone,
In Italia esistono alcune organizzazioni di ateismo, umanesimo secolare e agnosticismo, quali l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti e l’Associazione nazionale del libero pensiero “Giordano Bruno”.
I N T E L L I G E N Z A A R T I F I C I A L E
Se ho capito bene:
siamo abbastanza intelligenti da inventare l’intelligenza artificiale,
abbastanza stupidi da averne bisogno
e talmente idioti da non sapere se abbiamo fatto la cosa giusta.
da YouTube
A L I E N A Z I O N E
I primi telefoni servivano
per restare insieme
anche a distanza.
Gli ultimi per isolarci
anche da vicino.
@lafarfalladellapoesia
P E R C H E’ T I A M M A L I
Perché ti occupi dei problemi degli altri.
Perché vivi nel passato.
Perché tenti di piacere a tutti.
Perché fai troppe rinunce.
Perché reprimi le tue emozioni.
Perché non lasci andare ciò che ti fa male.
Perchè ti paragoni a chi ti fa sentire inferiore.
Perchè hai paura dei cambiamenti.
Perché non ti metti davvero in gioco.
Perché vivi soggiogato/a dal senso di colpa.
Perché non credi in te stesso/a.
Perché non dai priorità ai tuoi bisogni..
Perché rimandi la felicità.
N.d.A.: Non c’è niente di fisico e di somatico in tutte queste “cause”: ad essere “ammalate” sono la mente e l’anima.
Ma quello che paga, in maniera conclamata ed evidente, è il corpo che manifesta patologie di tutt’altra categoria.
I farmaci a cui ricorriamo, forse, possono dare sollievo, sintomaticamente, al corpo e alle sue manifestazioni, ma non rimuovono mai le vere cause predisponenti psicosomatiche, che abbassano le difese immunitarie dell’organismo.
La debolezza delle nostre difese immunitarie, lascia campo libero a innumerevoli attacchi esterni di virus, batteri, condizioni climatiche ambientali ecc., oppure a stravolgimenti funzionali dei nostri organi e sistemi interni, che vengono meno al proprio normale compito vitale, seconda la dotazione genetica individuale: è tutto ciò che noi, sbagliando, chiamiamo “malattia”.
L’ 80% degli stati patologici sono configurabili secondo la fenomenologia sopra descritta.
Il restante 20% è ascrivibile a fatti traumatici, più o meno involontari.
V I V I T U L A T U A V I T A
Ricorda, alla fine della giornata,
si tratta della tua vita.
Tu sei quello che deve viverla,
respirarla e assaporarla.
Fai quello che ti piace, percorri
il sentiero che il tuo cuore sceglie.
Non ascoltare chi cerca di controllarti
e di farti dubitare di te stesso.
Costoro non possono e non devono
vivere la tua vita al posto tuo,
e non hanno nessun diritto di
tenere il tuo cuore nelle loro mani.
I tuoi sentimenti contano,
i tuoi sogni valgono, e tu
sei autorizzato a proteggerli.
da YouTube
U N P I Z Z I C O D I F O L L I A
Chi vive senza un pizzico di follia
non è così saggio come crede.
Perché la saggezza non è stare fermi,
né vivere in gabbia per paura di sbagliare.
La vera saggezza è osare,
cambiare strada, rischiare qualcosa,
seguire un’idea che fa battere il cuore.
Un tocco di follia ci ricorda che siamo vivi,
che la vita non è solo prudenza,
ma anche coraggio, curiosità, movimento.
Sii saggio, sì, ma non dimenticare
di essere anche un po’ folle.
È lì che nasce la vera libertà.
@healingsoulmusic436
U N A M I C O V E R O
Vuoi sapere chi è un amico vero?
Non guardare chi ti aiuta quando stai male: è troppo facile.
A tutti piace fare l’eroe e consolarti, perché la tua tristezza non minaccia nessuno.
Se vuoi la verità, guarda chi applaude quando vinci.
Racconta una bella notizia, un successo, una vittoria e guarda i suoi occhi per quel mezzo secondo prima che sorrida.
Se vedi appena un lampo di fastidio o se cambia subito discorso parlando di sé, o se sminuisce la tua vittoria con un “Sì, ma …”, quella persona non è un amico, è un rivale segreto che ti tollera solo finché stai un gradino sotto di lui.
L’amico vero è quello che non si sente sminuito dalla tua luce, ma la usa per accendere la sua.
@Influenza.Mentale
P E R S O N E S P E C I A L I
Secondo la Psicologia moderna, esistono 5 segni
inconfondibili che rivelano una persona davvero speciale.
Il primo è la capacità di stare bene nella solitudine.
Non si tratta di isolarsi dagli altri, ma di aver scoperto
che la vera forza nasce dal dialogo interiore e dalla
capacità di bastare a se stessi.
Il secondo è una mente che non si accontenta delle
apparenze. Queste persone osservano il mondo
con profondità, riflettono sul significato delle esperienze,
sui rapporti umani, e su ogni lezione che la vita
ha deciso di insegnare loro.
Terzo segno: possiedono un’intelligenza emotiva
fuori dal comune. A loro basta uno sguardo per
cogliere quello che gli altri tentano di nascondere.
Sanno leggere tra le parole e percepire le vere
intenzioni.
Il quarto tratto è una sana diffidenza. Non si fidano
alla cieca, perché hanno imparato a riconoscere
le false promesse, e i volti che indossano maschere.
La loro fiducia va conquistata.
Quinto e ultimo: hanno attraversato il dolore,
forse più di quanto lascino trasparire, ma
anziché indurirsi, hanno scelto la gentilezza,
hanno preferito la dignità del silenzio
alla vendetta e la calma alla rabbia distruttiva.
@storiecheispirano-x6p
L O Z U C C H E R O
Nel sangue, diventa diabete.
Nel cervello, diventa demenza.
Nei denti, diventa carie.
Nel fegato, diventa steatosi epatica.
Nelle cellule, diventa stress ossidativo.
Sulla pelle, diventa invecchiamento rapido.
Nell’intestino, diventa infiammazione.
Nelle artocolazioni, diventa artrite e rigidità.
Nell’umore, deventa ansia.
È da evitare o, almeno, limitare, se vuoi una vita più sana.
@DianaUrsu
L A V E R A L I B E R T A’
Ho smesso di vivere come
gli altri volevano che vivessi.
Ho smesso di sacrificare
me stesso per soddisfare
le aspettative altrui.
Perché essere liberi non è
un privilegio, ma una scelta.
Friedrich Nitzsche
S I A M O C O M E U L I S S E
Così hanno decretato gli dei,
che, nel perdersi,
ciascuno possa
ritrovare se stesso.
Omero, Odissea.