Numero3321.

 

 

A    T U T T E    L E    D O N N E    M A D R I

 

 

È questo un omaggio e un riconoscimento

a tutte le donne madri che hanno dato

e dedicato la vita ai loro figli per tanto tempo,

e a quelle di loro che, divenute, a loro volta,

bisognose di assistenza e accudimento,

si sono riprese indietro parte della vita

di quei loro figli che hanno saputo ricambiare

e restituire quello che avevano ricevuto.

È una regola e legge della vita a cui nessuno,

che si consideri essere umano, può sottrarsi,

in nome del sentimento che ha più alto valore

spirituale nell’universo: semplicemente l’amore.

 

 

Q U A N D O    S A R A I    P I C C O L A

 

di Simone Cristicchi    Festival di Sanremo 2025.

 

Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi seiTi starò vicino come non ho fatto maiRallenteremo il passo se camminerò veloceParlerò al posto tuo se ti si ferma la voce

Giocheremo a ricordare quanti figli haiChe sei nata il 20 marzo del ’46Se ti chiederai il perché di quell’anello al dito
Ti dirò di mio padre ovvero tuo marito
Ti insegnerò a stare in piedi da sola, a ritrovare la strada di casaTi ripeterò il mio nome mille volte perché tanto te lo scorderai

Eeee… è ancora un altro giorno insieme a tePer restituirti tutto quell’amore che mi hai datoE sorridere del tempo che non sembra mai passato

Quando sarai piccola mi insegnerai davvero chi sonoA capire che tuo figlio è diventato un uomoQuando ti prenderò in braccioE sembrerai leggera come una bambina sopra un’altalenaPreparerò da mangiare per cena, io che so fare il caffè a malapenaTi ripeterò il tuo nome mille volte fino a quando lo ricorderai

Eeee… è ancora un altro giorno insieme a tePer restituirti tutto, tutto il bene che mi hai datoE sconfiggere anche il tempo che per noi non è passato

Ci sono cose che non puoi cancellareCi sono abbracci che non devi sprecareCi sono sguardi pieni di silenzioChe non sai descrivere con le paroleC’è quella rabbia di vederti cambiareE la fatica di doverlo accettareCi sono pagine di vita, pezzi di memoriaChe non so dimenticare

Eeee… è ancora un altro giorno insieme a tePer restituirti tutta questa vita che mi hai datoE sorridere del tempo e di come ci ha cambiato

Quando sarai piccola ti stringerò talmente forteChe non avrai paura nemmeno della morteTu mi darai la tua mano, io un bacio sulla fronteAdesso è tardi, fai la brava,Buonanotte

 

N.d.R.:  Una poesia in musica.

Numero3320.

 

 

N U N T I O    V O B I S    G A U D I U M    M A G N U M      (Vi annuncio una grande gioia)

Formula recitata per annunciare l’elezione di un nuovo Papa.

 

 

 

Oggi è l’11° giorno d’Aprile dell’Anno 2025.

 

Tutte le persone, parenti, amici e conoscenti, che riceveranno il mio esplicito e personale invito a leggere quanto segue, si preparino ad accogliere una notizia che corrisponde alla più bella verità di vita e di amore che Rita ed io potevamo aspettarci ancora di vivere e condividere.

Siamo in un giorno di Primavera, la rinascita della natura, che precede di poco un giorno di Resurrezione, come la Pasqua Cristiana.

Ma per noi, comuni mortali, basta anche soltanto che sia un giorno che precede, evoca e benedice una nascita umana, per renderci entusiasti e felici di poterla annunciare.

Da tempo, da più di un mese, la novità che ci ha travolto e scombussolato l’abbiamo custodita pazientemente, assecondando la volontà degli interessati di mantenere il riserbo fino alla certezza e alla conferma che la realtà è verità.

Dopo i doverosi e opportuni esami che  hanno dato l’esito positivamente normale del percorso, finalmente, possiamo esternare a tutto il mondo la nostra felicità, cioè il coronamento del rapporto con la gioia di vivere e con il progetto di prolungare l’affettività e l’amore, al di là e oltre le nostre stesse vite.

Ormai un mese fa, sull’onda di un empito di emozioni e di buoni pensieri, ho scritto quello che leggerete qui sotto e l’ho consegnato nelle mani di Martina e Alexis.

Ora, con il loro consenso, lo pubblico per far sapere all’universo intero, anche se sarà circoscritto a poche care persone, che un nuovo avvenimento colorerà, come l’arcobaleno dopo una pioggia di primavera, il cielo delle nostre vite che, seppure ormai tarde, saranno certamente più felici.

 

 

L E T T E R A     A D     U N A     C O P P I A     I N     A T T E S A

E     A    U N    B A M B I N O    N O N    A N C O R A    N A T O

 

 

Martina e Alexis,

 

se non del tutto inaspettata, certo accolta con raggiante sorpresa, e già seguita con trepidazione, abbiamo ricevuto la splendida notizia della tua incipiente maternità, cara e, da adesso, ancora più cara Martina.

Rita ed io vi abbracciamo forte forte, te ed Alexis, con tutta l’energia del nostro affetto che, se fino ad oggi è stato sempre grande, da ora lo è ancora di più, se mai lo può essere, e lo sarà.

Perché si estende e comprende la nuova presenza che stai custodendo dentro di te, Martina.

Questa nuova realtà impone a tutti noi un altro livello di sentimenti e di empatie che si indirizza verso la vita di questa creatura che hai in grembo e che viene a coronare il vostro percorso di vita e di coppia.

L’avete voluta, l’avete cercata, le avete dato la vita e la vita ve l’ha data.

E tutto questo nel nome dei vostri sentimenti di affetto reciproco che si sono fusi e concretizzati in un atto d’amore e di vita, di cui siete degni portatori e trasmettitori.

Ci conforta e ci rende fiduciosi la certezza, da come vi conosciamo, che questa procreazione avviene nel momento topico della vostra maturità di persone, quando entrambi avete sentito dentro di voi che il tempo del prendere veniva seguito, se non sostituito, dal tempo del dare: è questa la vera consapevolezza e la giusta autodeterminazione a cui vi porta la vita, quando è spesa bene, nell’impegno, nel lavoro, nei buoni sentimenti.

Vi siete sentiti degni e all’altezza di dare la vita a chi potrà avvalersi del vostro calore umano e della vostra buona esperienza.

Imparerete ad essere dei bravi genitori, anche se non lo siete mai stati, e si alzerà il livello delle vostre prestazioni umane, per accudire ed allevare l’effetto del vostro affetto.

Siamo sicuri che questo frutto della vostra volontà di dare la vita sarà, con voi, in buone mani e voi sarete all’altezza del vostro compito di assecondare la natura, al meglio delle vostre potenzialità spirituali ed umane.

In questo percorso, come sempre, non camminerete mai da soli.

Vi accompagna la nostra disponibilità, finché sarà possibile, e la nostra benedizione.

Il nostro cuore batterà vicino ai vostri e a quello della vostra creatura.

Vi auguriamo che tutto vada bene e, ancora, vi abbracciamo con tutto il nostro affetto.

 

Rita e Alberto.

 

 

 

U N A    N U O V A    V I T A

 

 

C’è un cuoricino

nuovo che palpita

al ritmo di vita

del cuore materno.

C’è un corpicino

nuovo che cresce

e che vuole avere

la sua forma umana.

C’è l’amore, il vostro,

che  ora si incarna,

con il soffio vitale

dello spirito buono.

C’è da voi la vita

che si rinnova

e continua con forza

e avrà il suo tempo.

C’è questo piccolo

essere già umano

che vivrà anch’esso

fresco e ridente.

C’è un piccolo fiore

nel nostro giardino,

primavera di vita,

miracolo d’amore.

C’è la nostra attesa,

trepida e confidente.

Accogliamolo tutti

con la nostra felicità.

 

Benvenuto fra noi.

 

 

P.S.: È sano e sarà un maschio!

Numero3317.

 

da  QUORA

 

Scrive Rose Bazzoli, corrispondente di QUORA.

 

PERCHÈ   ALL’ INIZIO   SI TENDE  A  IDEALIZZARE  IL  PARTNER ?

 

Perché lo si vede sempre al top. Non penso che qualcuno si presenti ai primi appuntamenti con la barba spinosa di tre giorni e il bisogno urgente di farsi una doccia. Naturalmente, lo sappiamo che è un essere umano come tutti, soggetto alle necessità quotidiane di tutti, ma non lo vediamo (ancora) in quei frangenti.

Questa versione edulcorata, unita allo sforzo di essere paziente e accondiscendere ai nostri desideri fa sì che lo vediamo in modo poco realistico. È così sollecito e carino! Ci corteggia, fa complimenti, ci ascolta!

Ovviamente, noi facciamo altrettanto e così l’incantesimo è reciproco.

Si pensa di aver trovato il partner ideale e “il guaio è fatto”.

Ho visto coppie innamoratissime non resistere un anno insieme, perché, diciamola tutta, la quotidianità è ben diversa dai primi appuntamenti. E poi il lavoro, lo stress, la stanchezza hanno spesso la meglio e tirano fuori il peggio di noi.

Se non ci sono buone qualità, al di là dell’aspetto esteriore più o meno piacente, se non ci sono interessi comuni e un progetto di famiglia da costruire assieme, se non c’è uno sforzo reciproco e non si sviluppa tolleranza reciproca, quella figura idealizzata svanirà in poco tempo e non resterà nulla.

Numero3316.

 

da  QUORA

 

Scrive Rosy, corrispondente di QUORA

 

A L L E V A R E    F I G L I

 

Un’aquila diede un consiglio a una donna su come crescere al meglio i propri figli.

— Stai bene, madre umana? — chiese l’aquila.

La donna, sorpresa, la guardò negli occhi.

— Ho paura — rispose — Il mio bambino sta per nascere e ho così tanti dubbi. Voglio dargli il meglio, desidero che la sua vita sia facile e serena… ma come farò a sapere se lo sto crescendo nel modo giusto?

L’aquila la osservò in silenzio, poi si posò vicino a lei.

— Crescere un figlio non è semplice — disse. — Non si tratta di offrirgli una vita comoda. Anzi, spesso è proprio il contrario. Quando nascono i miei aquilotti, il nido è pieno di piume e foglie morbide: è un rifugio accogliente, dove possono sentirsi protetti. Ma quando arriva il momento di imparare a volare, tolgo tutto. Lascio solo i rami secchi e le spine.

La donna aggrottò la fronte, confusa.

— Le spine? Perché rendere tutto così difficile?

— Perché il disagio li sprona a cambiare — rispose l’aquila. — Se il nido resta comodo, loro non si muoveranno mai. Invece, il fastidio li costringe a cercare un nuovo posto, a scoprire la forza che hanno dentro. La comodità non insegna nulla.

La donna rifletté, ma aveva ancora dei dubbi.

— E quando cadono? Cosa fai?

— Li lancio nel vuoto — disse l’aquila con voce calma. — All’inizio precipitano, il vento li travolge. Ma io li raggiungo, li afferro con i miei artigli e li sollevo. Poi li lascio andare di nuovo. Ripeto questo gesto più volte, finché non trovano le ali. E quando finalmente riescono a volare, li lascio andare per davvero. Non intervengo più.

La donna la fissò, ancora incredula.

— Quindi non li proteggi sempre?

— No — rispose l’aquila con fermezza. — Non nutro la loro dipendenza. I miei piccoli devono imparare a volare da soli, a essere forti, a sopravvivere senza di me. Se li tenessi nel nido per sempre, non farei altro che indebolirli. Il mio compito è prepararli al volo, non trattenerli.

La donna abbassò lo sguardo, accarezzandosi il ventre.

— Dunque… devo lasciare che mio figlio affronti qualche difficoltà?

L’aquila annuì.

— Non si tratta di farlo soffrire. Si tratta di insegnargli. E anche se ti farà male, madre umana, la cosa più preziosa che puoi donargli è la forza. Non proteggerlo da tutto. Non coprirlo costantemente. Lascia che affronti il mondo. Fallo volare.

La donna annuì lentamente, guardò l’aquila con gratitudine e le sorrise.

— Grazie, madre aquila — sussurrò mentre si allontanava. — I tuoi consigli sono un dono.

Riprese il cammino, decisa a diventare la madre di cui suo figlio avrebbe avuto bisogno: saggia, coraggiosa, capace di lasciarlo andare al momento giusto.

Se vuoi che tuo figlio impari a volare alto… non fare tutto al posto suo.

Non trattenerlo in un nido di sole comodità.

Le aquile spingono i propri piccoli fuori dal nido, li costringono ad affrontare le spine, perché sanno che solo così scopriranno le proprie ali.

Non temere di vederli cadere. Come l’aquila, sarai lì per sollevarli.

Ma non tenerli sotto la tua ala per sempre.

Lasciali affrontare il vento. Lasciali diventare forti.

Il vero amore non è proteggerli da ogni difficoltà,

ma prepararli alla vita.

Anche se ciò significa lasciarli cadere.

Anche se fa male.

Lasciali trovare la loro strada.

Anche inciampando, anche sbagliando.

È così che si impara a volare.

Numero3287.

 

A M O R E    E    A M I C I Z I A

 

Non aspettarti mai dall’amicizia i miracoli che l’amore riproduce: gli amici non possono restituire l’amore.

Non possono strappare la solitudine, riempire il vuoto, offrire quel tipo di compagnia.

Hanno la propria vita, gli amici, i propri amori.

Sono un’entità indipendente, estranea, una presenza transitoria e sopratutto priva di obblighi.

Riescono ad essere amici dei tuoi nemici, gli amici.

Vanno e vengono quando gli pare o gli serve, e si dimenticano facilmente di te: non te ne sei accorto?

Oh, andando promettono montagne. Magari in buona fede.

“Conta su di me”, “rivolgiti a me”, “chiama me”.

Però se li chiami, nella maggior parte dei casi non li trovi.

Se li trovi, hanno qualche impegno inderogabile e non vengono.

Se vengono, al posto delle montagne ti portano una manciata di ghiaia, gli avanzi, le briciole di se stessi.

E tu fai la medesima cosa con loro.

No, a me non basta l’amicizia.

Io ho bisogno dell’amore. Io ho bisogno di amare ed essere amata con gli obblighi dell’amore, le scomodità dell’amore, le assolutezze e le tirannie dell’amore: l’amore del corpo e dell’anima.

Ne ho bisogno di come si ha bisogno di mangiare e di bere, dicevo, ne ho bisogno per sopravvivere.

 

Oriana Fallaci

Numero3275.

 

da  QUORA

 

Scrive Cyber, corrispondente di QUORA.

 

D I N A M I C H E    D I    R E L A Z I O N E

 

L’amore e l’amicizia nascono per caso o sono una scelta?

 

Entrambe.

La maturità mi ha portata a credere che sia l’amore che le amicizie siano un mix tra un’affinità elettiva e una scelta/impegno.
In presenza di una tale affinità l’impegno non è una fatica ma è naturale, spontaneo, nel senso che sorge dal profondo.

Qui 👇🏻 secondo me c’è una metà della verità:

Durante un seminario, una donna chiese: “Come faccio a sapere se sono con la persona giusta?”

Il docente notò allora che accanto a lei sedeva un uomo robusto, così disse: “Dipende. È il tuo partner?” Lei rispose: “Come fa a saperlo?”

“Lascia che ti risponda a questa domanda perché è probabile che ti stia assillando.” replicò il docente.

Ecco la risposta: Ogni relazione ha un ciclo… All’inizio ti innamori del tuo partner.

Aspetti le sue chiamate, desideri il suo contatto e ti piacciono le sue stranezze.

Innamorarsi non è stato difficile. In realtà, è stata un’esperienza completamente naturale e spontanea.

Non dovevi FARE niente. Ecco perché si chiama “innamorarsi”.

Le persone innamorate a volte dicono: “Mi sono lasciato travolgere”.

Immagina l’espressione: implica che eri semplicemente lì fermo, senza far niente, e poi ti è successa una cosa.Innamorarsi è un’esperienza passiva e spontanea.

Ma dopo alcuni mesi o anni insieme, l’euforia dell’amore svanisce.

È un ciclo naturale di OGNI relazione.

Lentamente ma inesorabilmente, le telefonate diventano un fastidio (se arrivano), il contatto non è sempre gradito (quando avviene), e le stranezze del tuo partner, invece di essere carine, ti fanno uscire di testa.

I sintomi di questa fase variano a seconda della relazione; noterai una netta differenza tra la fase iniziale in cui eri innamorato e una fase successiva molto più noiosa o addirittura arrabbiata.

A questo punto, tu e/o il tuo partner potreste iniziare a chiedervi: “Sono con la persona giusta?”.

E mentre rifletti sull’euforia dell’amore che provavi un tempo, potresti iniziare a desiderare quell’esperienza con qualcun altro.

È in questo momento che le relazioni falliscono.

La chiave per avere successo in una relazione non è trovare la persona giusta, ma imparare ad amare la persona che hai trovato.

Le persone incolpano i loro partner per la loro infelicità e cercano la realizzazione fuori dalla coppia.

La realizzazione extraconiugale si presenta in tutte le forme e dimensioni.

L’infedeltà è la più comune. Ma a volte le persone si dedicano al lavoro, a un hobby, all’amicizia, alla televisione in modo eccessivo o a sostanze stupefacenti.

Ma la risposta a questo dilemma non si trova al di fuori della tua relazione.

Si trova al suo interno. Non sto dicendo che non potresti innamorarti di qualcun altro. Potresti farlo. E temporaneamente ti sentiresti meglio.

Ma ti troveresti nella stessa situazione pochi anni dopo.

Perché (ascolta attentamente questo) la chiave per avere successo in una relazione non è trovare la persona giusta, ma imparare ad amare la persona che hai trovato.

Mantenere l’amore non è un’esperienza passiva o spontanea.

Devi lavorarci giorno dopo giorno. Richiede tempo, impegno ed energia. E, soprattutto, richiede saggezza. Devi sapere cosa fare per farla funzionare.

Non sbagliarti. L’amore non è un mistero. Ci sono cose specifiche che puoi fare (con o senza il tuo partner), proprio come ci sono leggi fisiche dell’universo (come la gravità), ci sono anche leggi per le relazioni.

Se sai come applicare queste leggi, i risultati sono prevedibili. L’amore è quindi una scelta.

Numero3256.

 

da  QUORA

Scrive Edoardo Della Valle, corrispondente di QUORA

 

S C E L T A    D E L    P A R T N E R 

 

  • In generale, ci piacciono le persone che ci circondano e con le quali abbiamo contatti frequenti. Più tempo trascorriamo con qualcuno, maggiori sono le possibilità che ci piacerà e ci innamoreremo di lui. La semplice esposizione ad una persona è uno dei motivi per cui molte storie d’amore sbocciano al lavoro o all’università. Il contatto quotidiano nel tempo trasforma gli estranei in amici e potenzialmente qualcosa di più.
  • Attrazione fisica. La bellezza fisica è un importante vantaggio per la vita ed è di fondamentale importanza nel gioco degli accoppiamenti: nessuno vuole passare la propria vita accanto a qualcuno ritenuto brutto. Tuttavia l’attrazione fisica obbedisce alle leggi del mercato: i beni migliori costano di più e in pochi possono permetterseli. Gli acquirenti quindi non ottengono ciò che vogliono ma ciò che possono permettersi. Alla fine, i ricchi guidano la Mercedes, la classe media guida la Fiat e i poveri prendono l’autobus. Allo stesso modo con l’attrazione fisica: le persone belle finiscono con i belli, i medi con i medi, ecc.
  • Personalità e carattere. La ricerca sui fattori di personalità che ci attraggono verso gli altri (e gli altri verso di noi) ha identificato due fattori di personalità che sono considerati desiderabili su tutta la linea: competenza e calore. Le persone competenti, vale a dire intelligenti e socialmente qualificate, sono considerate più attraenti. Così come le persone gentili e accoglienti.
  • Prossimità. La maggior parte di noi sposerà qualcuno che vive ad una distanza raggiungibile a piedi o in auto. È improbabile che persistiamo in una relazione o che sposiamo qualcuno che vive ad un oceano di distanza. Il grande poeta Yehuda Amichai scrisse: “Consigli per il buon amore: non amare quelli da molto lontano. Così come una casa intelligente si costruisce con pietra locale, così scegliti per la vita una persona vicina”. E il poeta aveva ragione, la maggior parte di noi scelgono tra le opzioni vicine: le relazioni a distanza sono più difficili da coltivare e tendono a non durare nel lungo termine.
  • Somiglianza. Questa è senza dubbio la scoperta più significativa. Siamo attratti da persone simili a noi. I cristiani attireranno gli altri cristiani, le persone istruite sono attratte da altre persone istruite, la sinistra ama la sinistra, gli estroversi amano gli estroversi, ecc. Su quasi tutti i parametri di background, personalità, valori ed esperienza, preferiamo qualcuno che ha molto in comune con noi piuttosto che qualcuno totalmente diverso da noi. Il mare vuole il mare, non la spiaggia e non la barca. Uno dei motivi di questa preferenza è che è più facile per noi comunicare, comprendere, conoscere e fidarsi di qualcuno che parla la nostra lingua, acquisisce la nostra cultura, condivide i nostri valori o crede nel nostro Dio. Il secondo motivo è che amare qualcuno simile a noi equivale, psicologicamente, a prendere due piccioni con una fava: “è meraviglioso, ed è proprio come me; quindi sono meraviglioso!”. E chi non vuole sentirsi meraviglioso?

Numero3248.

 

da  QUORA

 

Scrive Alex MrLove, corrispondente di QUORA

 

D A    C O S A    N A S C E    L’ I N N A M O R A M E N T O

 

L’innamoramento tra due persone non è un caso, né magia. È il risultato di meccanismi biologici, psicologici e culturali che si intrecciano in un processo preciso.

1. La Mappa dell’Amore

Helen Fisher ha descritto il concetto della mappa dell’amore, ovvero un modello mentale che ognuno di noi sviluppa fin dall’infanzia su ciò che trova attraente in un partner. Questo schema è formato da esperienze vissute, figure di riferimento e condizionamenti sociali. Quando incontriamo qualcuno che combacia con questa mappa, scatta un’immediata attrazione, spesso inconsapevole.

2. L’Attrazione: Un Mix di Biologia ed Esperienza

L’attrazione non è solo estetica, ma si basa su:

  • Feromoni: segnali chimici che trasmettono informazioni genetiche e attivano il desiderio.
  • L’istinto evolutivo: gli uomini tendono a essere attratti da segni di fertilità (giovinezza, pelle luminosa, proporzioni corporee), mentre le donne cercano segnali di protezione e stabilità (status, sicurezza, determinazione).
  • I tratti di personalità: spesso l’attrazione scatta quando una persona incarna caratteristiche che completano le nostre.

3. Le Fasi dell’Innamoramento

L’innamoramento si sviluppa in tre fasi:

  • Attrazione iniziale: scatta l’interesse, spesso dominato da chimica e biologia.
  • Coinvolgimento emotivo: si innescano dopamina e ossitocina, i neurotrasmettitori del piacere e dell’attaccamento.
  • Attaccamento a lungo termine: se la relazione si sviluppa, subentrano serotonina e vasopressina, legate alla stabilità e alla costruzione di un legame duraturo.

4. Il Ruolo del Contesto e delle Emozioni

L’attrazione e l’innamoramento sono anche influenzati da circostanze particolari:

  • Situazioni di eccitazione o pericolo: quando due persone vivono insieme esperienze intense, il cervello associa quelle emozioni al partner.
  • Il valore percepito: chi ha uno status elevato (sociale o personale) è spesso visto come più desiderabile.

L’innamoramento non è solo un gioco del destino, ma un mix di chimica, esperienza e percezioni individuali. Capire questi meccanismi aiuta a comprendere perché ci innamoriamo e, soprattutto, perché alcune attrazioni sono irresistibili mentre altre non decollano.

 

ALTRI   PARERI

 

Scrive Simo

 

Innamoramento tra due persone può nascere non solo dall’ attrazione fisica, ma anche dal modo di parlare: una persona colta , divertente può fare innamorare di più che una persona solo bella.

 

Scrive Veronica Lady Rose

 

L’ innamoramento non è la divisione della componente fisica e mentale ma bensì la fusione tra le due. Avviene attraverso la passione, l’emozione, il piacere di stare con l’ altro, la complicità di sguardi e gesti, la comprensione reciproca come due anime collegate da un unico pensiero, quello di viversi reciprocamente.

 

Scrive Sally

 

Nasce da un appartenenza reciproca spesso non conscia, si capisce solo con il tempo , cercandosi a vicenda , trovandosi stranamente in simbiosi nei pensieri, mancandosi inevitabilmente…. l’amore non è mai una decisione volontaria a livello emotivo , lo è la coltivazione di questo sentimento…con il tempo e la costanza.

Numero3246.

 

da  QUORA

 

Scrive Marco, corrispondente di QUORA

 

B A N A L I T A’    I N    A M O R E

 

Secondo me la cosa più banale, e anche più sbagliata, in un rapporto d’amore è pensare che l’altro debba completarti.

Troppa gente crede che amare significhi colmare i propri vuoti con la presenza del partner, aspettarsi che sia sempre lì a risolvere, a dare senso alle giornate, a riempire ogni silenzio.

Ma l’amore non è una stampella.

Se non sai stare in piedi da solo, prima o poi diventi un peso.

L’amore vero è tra due persone intere, non tra due metà che si aggrappano l’una all’altra per non cadere.

Numero3244.

 

da  QUORA

 

Scrive Mister X, corrispondente di QUORA

 

P E R C H È     G L I    U O M I N I     N O N     C O R T E G G I A N O    P I U’    L E    D O N N E ?

 

La risposta è: perché non conviene più.

Non conviene più per tantissimi motivi, ma provo ad elencare quelli più importanti a mio modo di vedere.

  1. Il risultato sarà negativo in una percentuale altissima, intorno all’80-90%. Nel momento in cui bisogna mettersi nella condizione di essere rifiutati quasi sempre, é normale che non si abbia più tutta questa volontà di provarci.
  2. Troppi uomini per ogni donna, é stancante mettersi sempre in competizione con gli altri. Le relazioni dovrebbero essere un momento di svago, conoscere una persona dovrebbe essere un piacere. E invece oggi, per un uomo, conoscere una ragazza é diventato un lavoro: bisogna essere meglio di altri 20 che ci provano, più belli….per quanto sforzi un uomo possa fare per migliorarsi, non riuscirà mai a essere al passo. Questo crea un mix di sentimenti negativi che influenzano l’umore, motivo per cui si decide di fare altro che possa rilassare la mente.
  3. Il fatto che debba fare quasi tutto l’uomo non rende la conoscenza piacevole. Dovrebbe essere un 50-50, invece ancora oggi ci si aspetta che l’uomo debba fare tutto: farsi avanti, essere lui che prende in mano la conversazione, lui che deve essere spigliato, sereno ecc. mentre dall’altra parte le richieste sono più flessibili.
  4. Quando si parla di relazioni, si parla solo di come deve essere l’uomo e di come deve migliorare e mai di come deve migliorare la donna. “É troppo timido, é troppo questo, é troppo quest’altro, deve modificare questo….”. Ma le stesse cose non si sentono mai a parti invertite: é come se l’uomo debba migliorare sempre e la donna no, come può interessare un gioco così a lungo andare?

Queste sono alcune delle motivazioni più importanti, ma i motivi possono essere anche più numerosi.

Numero3243.

 

da  QUORA

 

Scrive Lady Wistledown, corrispondente di QUORA.

 

È    P O S S I B I L E    T R A D I R E    C H I    S I    A M A ?

 

Darò una risposta che infastidirà tantissimo le molte o i molti amanti di uomini o, perché no, di donne sposate.

Alle donne che purtroppo cadono nella rete di uomini sposati o accompagnati (narcisisti o stronzi che siano) piace credere di essere l’amore vero, l’evasione, la felicità per quell’uomo. Vivono nell’illusione e si raccontano bugie.

A loro piace credere alla favola del povero sfortunato che vive separato in casa e che con ĺa moglie ” NON HA NESSUN RAPPORTO “.

Tutte stronzate, mettetevelo bene in testa: gli uomini tradiscono anche se amano e amano la moglie anche se tradiscono: se non lasciano la moglie e trattano l’amante come uno straccio, vedendola nei ritagli di tempo in fretta e furia è perché non la AMANO.

Amano la moglie, o, al limite non amano proprio nessuno.

Poi vi potete raccontare tutte le stupidaggini del mondo, ma se vi amasse veramente lascerebbe tutto e correrebbe da voi: le cose sono semplici.

Credo che sia uguale per le donne.

Se amano stanno con l’amante, non tornano dal marito.

Se ci tornano è perché l’amante è solo un momento che dopo poco finisce.

Con questo non giustifico assolutamente il tradimento che per me è sbagliatissimo.

Non si dovrebbe mai fare, ma dico solo che potrebbe capitare benissimo che chi ama purtroppo tradisca.

Ci sono poi anche le infatuazioni, gli errori, le sviste: presi dal momento, si fa la stupidaggine, ma questo non ha nulla a che fare con l’amore.